“La vera questione è la velocità”. Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale dal palco della convention EY a Capri stringe sulla vera questione che attanaglia il Paese sil fronte del digitale: la lentezza dell’attuazione, alias l’execution. “Bisogna chiudere un gap che vale 1,5 punti di pil pari a 25 miliardi all’anno. Ma ce la facciamo a questi ritmi? Bisogna porsi la domanda in modo costruttivo e non polemico, perché ognuno deve fare autocritica e chiedersi cosa può fare di più per contribuire alla digitalizzazione del paese”.
Secondo Catania il ruolo del pubblico è fondamentale. “La PA, attraverso piattaforme di servizio, può forzare l’intero meccanismo economico, come è stato per la fatturazione elettronica”. E riguardo al ruolo della filiera: “In passato abbiamo sbagliato linguaggio, ma ora la filiera ha digerito le novità e sta procedendo sulla giusta strada. Stiamo investendo su formazione, tavoli di lavoro e molto di più si può fare. E stiamo puntando molto sulle pmi: finché non portiamo i nostri imprenditori nel digitale la sfida non si può vincere. Bisogna andare sul territorio”. Determinante il ruolo della leadership e anche dell’Agid: “Ci sono le risorse? Ci sono i capi-progetto giusti? C’è la copertura politica giusta?”. Questi i nodi da sciogliere per accelerare sulla roadmap. Una mano può arrivare grazie al partenariato pubblico-privato: “Se vogliamo fare prima nel processo di trasformazione del paese allora serve un progetto comune. La PA è un’organizzazione da 3 milioni di persone. Bisogna lavorare uniti”