Lo scorso 28 agosto ha rappresentato una data di estrema importanza nel percorso verso la creazione e la diffusione di una “identità digitale europea”. Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, infatti, è stato pubblicato il Regolamento eIdas (electronic Identifiction Authentication and Signature) 910/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio.
Il Regolamento, in buona sintesi, detta le regole per l’interoperabilità e il reciproco riconoscimento dei sistemi di autenticazione e identificazione elettronica dei singoli Stati; inoltre, fissa quelle per rendere validi a livello europeo anche i cosiddetti servizi fiduciari (“trust services”) di ciascun Paese, ossia quei servizi Ict quali marche temporali, firme elettroniche, Posta Elettronica Certificata o certificati di autenticazione dei siti web in cui la componente “fiduciaria” risiede essenzialmente nella qualifica degli operatori che li erogano.
L’obiettivo? Fare da volano per la diffusione di interazione elettroniche tra persone, imprese e istituzioni che garantiscano l’effettiva identità dei soggetti coinvolti e l’autenticità delle informazioni e dei documenti scambiati, stimolando in tal modo l’efficienza della macchina pubblica e lo sviluppo del business elettronico a livello comunitario.
Terreno fertile, quindi, per tutte quelle realtà che anche nel nostro Paese fanno del commercio con l’estero la leva fondamentale per la loro crescita.
Per loro si semplificheranno le opportunità di business e se ne apriranno di nuove. Giusto per fare qualche esempio, potranno condurre transazioni elettroniche finora non praticabili o concludere firme di contratti da remoto, cogliendo occasioni in cui la tempistica è spesso determinante.
Per non parlare dell’impatto della dematerializzazione sui tempi e i costi della carta, compresi quelli di spedizione, tramite l’adozione di procedure documentali completamente elettroniche aventi pieno valore e riconoscibilità legale.
Tra queste: transazioni commerciali, cicli di fatturazione, invio di Posta Elettronica certificata in luogo di raccomandate e altro ancora.
Il Regolamento, entrato in vigore il 17 settembre, è direttamente applicabile negli Stati membri a partire dal 1 luglio 2016. Fino a quella data la nuova normativa conviverà con quella attuale.
Certamente le opportunità che essa offre, prima descritte, suggerirebbero di non attendere il 2016 e di cominciare quanto prima ad adeguarsi implementando le soluzioni già conformi ai dettami della normativa.
Appare chiaro, in proposito, che alle aspettative delle imprese e all’azione normativa delle istituzioni, europee o nazionali che siano, deve corrispondere la capacità degli operatori del settore Ict di progettare e sviluppare soluzioni ad alto valore tecnologico e di reale utilità per le parti coinvolte, ossia soluzioni di dematerializzazione che “materializzino” benefici tangibili per tutti. Senza dimenticare, accanto alla componente tecnologica, quella “fiduciaria” che il fornitore di “trust services” deve necessariamente portare con sé.