Il digitale pilastro delle policy di investimento responsabile e delle nuove linee guida strategiche settoriali approvate dal cda di Cassa Depositi e Prestiti, su proposta dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale Dario Scannapieco.
La Politica generale di investimento responsabile
In coerenza con il Piano Strategico 2022-2024, il cda ha varato la Politica generale di investimento responsabile (“Policy”), lo strumento che definisce i principi e i criteri da applicare nell’ambito delle attività d’investimento di Cdp, sia dirette sia indirette, in Italia e all’estero.
Gli ambiti di intervento e di interesse prioritario individuati sono:
- Digitalizzazione e innovazione: contributo allo sviluppo di progetti innovativi e digitali.
- Cambiamento climatico e tutela dell’ecosistema: sostegno alla transizione energetica; (promozione dell’economia circolare; salvaguardia del territorio e tutela della risorsa idrica.
- Crescita inclusiva e sostenibile: promozione delle attività di Cooperazione Internazionale allo Sviluppo; potenziamento delle infrastrutture sociali.
- Ripensamento della catena del valore: sostegno all’internazionalizzazione e alle filiere strategiche; sviluppo di un sistema di trasporti e nodi logistici efficiente e integrato.
Nelle scorse settimane, prima dell’approvazione da parte del Consiglio, la Policy è stata oggetto di un incontro con esperti di sostenibilità e rappresentanti della società civile, ai quali sono state illustrate le linee guida e gli obiettivi, giudicati con toni positivi. Approvata dal Consiglio dopo quelle deliberate il 22 giugno e il 2 agosto scorsi rispettivamente su finanziamento responsabile e su diversità, equità e inclusione, ha l’obiettivo di: indirizzare l’utilizzo di risorse verso gli ambiti prioritari di intervento identificati dal Piano Strategico; definire l’approccio all’investimento responsabile, con l’integrazione degli aspetti Esg in tutte le fasi del processo d’investimento; identificare i ruoli e le responsabilità dei soggetti coinvolti.
La Policy individua criteri di esclusione su specifici temi etici, ambientali e settoriali, modalità di gestione e coinvolgimento delle partecipate e prevede la misurazione e rendicontazione periodica dell’impatto generato, con l’obiettivo di venire progressivamente estesa alle società soggette a direzione e coordinamento del Gruppo quanto prima, avendo già avviato il processo di condivisione con le controllate Cdp Equity e Cdp Immobiliare Sgr.
Le Linee Guida Strategiche Settoriali
Il cda ha deliberato anche due nuove Linee Guida Strategiche Settoriali, punto di riferimento per le attività di Cdp in altrettanti campi di intervento individuati dal Piano: Sostegno alle Filiere Strategiche ed Economia Circolare. Queste ultime si vanno ad aggiungere alle prime quattro Linee Guida già approvate nei mesi scorsi (Transizione Energetica, Digitalizzazione, Infrastrutture Sociali, Trasporti e Nodi Logistici), mentre le ultime quattro verranno presentate entro la fine del 2022.
Le Linee Guida partono da un’analisi dei ritardi settoriali (gap analysis) per individuare gli obiettivi, le priorità e gli strumenti più idonei per colmarli al fine di orientare le scelte di finanziamento e investimento di Cdp valutandone la coerenza rispetto alle indicazioni del Piano Strategico; monitorare l’attività per valutare l’impatto in relazione all’effettiva capacità di generare benefici per cittadini, imprese e territori.
Gli obiettivi definiti dalle due nuove Linee Guida Strategiche:
Sostegno alle Filiere Strategiche. Sono state identificate tre aree prioritarie di intervento per promuovere e consolidare il ruolo del sistema produttivo nazionale nelle catene del valore e sui mercati internazionali: 1) crescita dimensionale delle imprese italiane; 2) posizionamento delle aziende su segmenti a più elevato valore aggiunto; 3) sviluppo dell’export e dell’internazionalizzazione.
Economia Circolare. Vengono individuate due aree prioritarie di intervento per promuovere la transizione da una economia lineare a una circolare, che consenta di contenere la produzione di rifiuti e ne valorizzi il ruolo come risorsa: 1) incremento dell’efficienza nella gestione dei rifiuti, superando le carenze relative alla dotazione impiantistica, soprattutto nel Centro-Sud; 2) promozione dell’innovazione nelle filiere del riciclo e del riuso, per rafforzare il posizionamento dell’Italia sui segmenti più innovativi.
Sostegno a imprese e territori
Infine, il Consiglio ha deliberato nuove operazioni per un valore complessivo di oltre 1,2 miliardi, che comprendono finanziamenti e plafond a sostegno di imprese italiane, oltre che a favore di progetti sostenibili nei paesi in via di sviluppo.
Una parte significativa delle risorse verrà destinata a garantire nuova finanza a favore di micro, piccole e medie imprese e di aziende a media capitalizzazione, in parte localizzate nel Mezzogiorno e attive in settori industriali, quali per esempio i beni di consumo, la meccanica e il turismo.
Altre iniziative sono state definite nell’ambito della Cooperazione internazionale e riguardano risorse destinate a promuovere progetti infrastrutturali e di crescita sostenibile nei paesi emergenti e in via di sviluppo.