L’INTERROGAZIONE

Ceit, 300 in cassa integrazione da gennaio

Dipendenti del Lazio in cig per mancato rinnovo dell’appalto di Telecom Italia. Bruno Astorre (Pd): “Motivi non chiari, la Regione sostenga i lavoratori”

Pubblicato il 31 Ott 2012

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Circa 300 lavoratori di Roma e del Lazio finiranno dal primo gennaio prossimo in cassa integrazione a causa del mancato rinnovo dell’appalto da parte di Telecom Italia alla Ceit Impianti srl, società che da 20 anni opera sul territorio nazionale per la realizzazione della rete infrastrutturale della società di telecomunicazioni. Si tratta sia di personale dipendente sia proveniente dall’indotto. In segno di protesta oggi i lavoratori hanno manifestato davanti alla sede di via della Vignaccia.

“Si tratta di un’impresa altamente qualificata che si è sempre contraddistinta per il rispetto nei tempi dei pagamenti ai fornitori e degli stipendi al personale, eppure senza una motivazione chiara Telecom Italia ha deciso di non rinnovare la commessa” ha detto Bruno Astorre (Pd), vice presidente del Consiglio regionale del Lazio. Il politico ha presentato un’interrogazione urgente alla presidente Renata Polverini e all’assessore al Lavoro Mariella Zezza “per capire se la Regione Lazio abbia intenzione di prendere posizione a sostegno dei lavoratori”.

Costituita nel 1989, Ceit Impianti srl trae le sue origini da attività avviate negli anni Cinquanta e nasce dal processo di accorpamento di imprese operanti per Telecom Italia. Attualmente ha un organico di circa 606 unità distribuite sul territorio nazionale in vari centri operativi e cantieri in Italia sia all’estero. È fra le prime aziende a cui Telecom Italia e gli altri gestori nazionali affidano la realizzazione delle loro infrastrutture di comunicazione

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