Cellnex chiude il primo semestre con ricavi in crescita del 47% a 1,061 miliardi di euro. L’ebitda rettificato del gruppo spagnolo è pari a 804 milioni di euro (+53%), mentre il risultato netto contabile è stato negativo per 67 milioni di euro, una conseguenza dei maggiori ammortamenti (+60%) e dei costi finanziari (+88%) associati all’intenso processo di acquisizioni del gruppo specializzato in infrastrutture di rete. Il debito al 30 giugno assomma a 6,566 miliardi di euro.
I punti di presenza (PoPs) aumentano di circa il 95% (con un 7,5% di crescita organica compreso l’effetto dell’implementazione di nuovi siti nel periodo).
Le attività di acquisizione
Nel 2021 Cellnex ha infatti annunciato una serie di operazioni di crescita in Francia (Hivory), Paesi Bassi (siti di Dt) e Polonia (Polkomtel Infrastruktura) con un investimento di circa 9 miliardi di euro. È stato anche annunciato l’ampliamento della cooperazione con Meo in Portogallo mediante l’acquisto di 223 siti e 464 Das e Small Cells che verranno segregati dalla divisione delle torri dell’operatore mobile portoghese. L’operazione, di carattere organico, comporta un investimento di 209 milioni di euro.
Più precisamente, alla fine di marzo, Cellnex ha chiuso l’accordo con Iliad per l’acquisto della rete di circa 7000 siti di Play in Polonia, annunciata nell’ottobre del 2020. Dopo aver ricevuto le autorizzazioni delle autorità garanti della concorrenza, la società ha formalizzato l’acquisto per circa 800 milioni di euro di una partecipa-zione di controllo del 60% nella società che ora gestisce questi siti. Questo nuovo operatore di infra-strutture di telecomunicazioni polacco, controllato da Cellnex, prevede di investire sino a 1,3 miliardi di euro per la realizzazione di circa 5000 nuovi siti nel corso dei prossimi dieci anni in Polonia.
Inoltre, agli inizi di luglio, la società ha chiuso l’accordo con Cyfrowy Polsat per l’acquisto del 99,99% della sua filiale di infrastrutture di telecomunicazioni, Pokomtel Infra-struktura, dopo aver ricevuto l’autorizzazione dell’autorità polacca garante della concorrenza. Polkomtel opera un mix di infrastrutture passive (circa 7.000 torri e siti di telecomunicazioni) e infra-strutture attive (circa 37 mila portanti radio che offrono copertura a tutte le bande usate per il 2G, 3G, 4G e 5G), e una dorsale di rete di 11.300 km di fibra (back-bone) e rete di ritorno della fibra alla torre (back-haul) integrata con una rete nazionale di ponti radio a microonde. L’operazione prevede un inve-stimento di 1,6 miliardi di euro accompagnata da un programma di realizzazione di ulteriori 1.500 siti circa e investimenti in apparecchiature attive in gran parte destinate all’implementazione del 5G, per ulteriori 600 milioni circa di euro nel corso dei prossimi dieci anni.
All’inizio di giugno, dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte delle autorità garanti della concorrenza, Cellnex e Deutsche Telekom hanno chiuso l’accordo, annunciato a gennaio, per la fusione delle loro attività di torri di telecomunicazioni nei Paesi Bassi e per la creazione di un fondo d’investimenti per infrastrutture digitali a gestione indipendente. Cellnex Netherlands ha ora in gestione un totale di 4.310 infrastrutture, inclusi c.240 nuovi siti da realizzarsi nei prossimi sette anni, di cui 180 concordati con Dt.
Resta da concludere, oltre all’operazione con Ck Hutchison nel Regno Unito, l’accordo annunciato lo scorso febbraio con Altice France e Starlight Holdco per l’acquisto del 100% di Hivory in Francia, l’operatore di torri di telecomunicazioni che gestisce i 10.500 siti che offrono il servizio in gran parte a Sfr. L’accordo rappresenta per Cellnex un investimento di 5,2 miliardi di euro che sarà accompagnato da un programma di otto anni per ulteriori 900 milioni circa di euro destinati alla realizzazione, tra gli altri, di un massimo di 2.500 nuovi siti.
Una volta conclusi tutti gli accordi di acquisizione e realizzazione in corso, Cellnex passerà a gestire più di 130 mila torri e siti di telecomunicazioni in 12 paesi europei.
La nuova prospettiva per il resto del 2021
“È stato un primo semestre segnato dalla conclusione di operazioni annunciate nel corso del 2020 e in questo 2021, da nuovi accordi in Francia, Paesi Bassi, Polonia e Portogallo, da un aumento di capitale in cui è stato determinante il deciso sostegno dei nostri azionisti e che ci dovrebbe consentire di continuare a cogliere nuove opportunità di crescita e da, cosa non meno rilevante, una crescita organica che supera il 5%”, ha commentato il Ceo Tobias Martinez. “Una dinamica che si riflette sul miglioramento degli indicatori chiave di ricavi, ebitda e flusso di cassa ricorrente. Tutto ciò, ci consente non solo di confermare le prospettive per tutto l’esercizio ma di rivederle al rialzo per effetto della chiusura anticipata di vari accordi che avevamo già annunciato. In tal modo, i ricavi supereranno i 2,5 miliardi e l’ebitda 1,9 miliardi”. Più nello specifico, si parla di ricavi compresi tra 2,535 e 2,555 miliardi (precedente 2,405 e 2,445 miliardi), un ebitda rettificato che si attesterebbe tra 1,91 e 1,93 miliardi (1.815-1,855 miliardi stimati inizialmente) e un flusso di cassa libero ricorrente tra 955 e 965 milioni (905-925 milioni).