Un considerevole risparmio nei costi grazie alle sinergie e alla razionalizzazione della rete di trasmissione per la telefonia mobile. Ma nessuna prospettiva di sinergie con il “broacasting” tradizionale, e quindi nessuna operazione in vista con EiTowers o Rai Way. Sono i punti principali della strategia industriale di Cellnex, illustrati a La Repubblica dall’amministratore delegato della società, Tobìas Martìnez. A iniziare dall’offerta vincolante che il gruppo spagnolo sta per formalizzare nell’asta per le torri messe in vendita da Inwit: “Siamo fiduciosi che la proposta industriale che stiamo mettendo a punto insieme al nostro partner F2i sia interessante – afferma Martinez – Inoltre Telecom, come Wind, oltre all`incasso diretto avrebbe anche un beneficio indiretto nel scegliere un partner come Cellnex che mettendo a fattor comune due reti italiane, riuscirà a realizzare importanti sinergie e retrocedere tra il 15 e il 30% di questi risparmi agli operatori che sono suoi clienti. Infine se Telecom accettasse la nostra offerta, anche i piccoli azionisti di Inwit ne avrebbero un beneficio”.
A proposito dell’opportunità di presentare un’offerta insieme a Ei Towers, “Siamo un operatore industriale e abbiamo cercato un partner non industriale come F2i – ha risposto Martinez – che come noi condividesse un progetto da sviluppare sul lungo periodo per consolidare la nostra presenza in Italia. E` un investitore istituzionale con un certo profilo, ci è sembrato il partner ideale”.
Nel futuro di Cellnex, in ogni caso, non ci sono prospettiva di collaborazione o di integrazione con EiTowers o RaiWay, i due grandi soggetti protagonisti del mercato delle torri broadcasting: “Non vedo – ha affermato Martìnez – quale potrebbe essere il nostro contributo industriale in un progetto di questo tipo. Abbiamo promesso ai nostri investitori che ci saremmo concentrati nell`acquisizione di torri telefoniche, perché è un segmento che ha migliori prospettive di crescita. Il consolidamento delle torri broadcast in Italia andrà avanti a prescindere da Cellnex, se nessun Paese in Europa ha due infrastrutture broadcast, ci sarà un motivo”.