PA DIGITALE

Certificati anagrafici online, addio alla marca da bollo dal 15 novembre

L’eliminazione del “balzello” decisa dal governo per incentivare l’uso del digitale. Il pagamento resta invece per i cittadini che si recheranno allo sportello. Levata di scudi dei consumatori. Il Codacons: “Penalizzati gli utenti più anziani”

Pubblicato il 12 Nov 2021

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Addio alla marca da bollo per i certificati online dal 15 novembre. Da quel giorno infatti sarà possibile scaricare una serie di documenti via web – bisognerà essere dotati di Spid, Cie o Carta nazionale dei servizi –  e nel caso in cui siano necessari in marca da bollo, questa non dovrà essere pagata: sul sito apparirà una casella che lo specifica. L’eliminazione del “balzello” decisa dal governo per incentivare l’uso del digitale.

Nulla cambia, invece, per chi si recherà allo sportello: i certificati in carta semplice continueranno ad essere gratuiti mentre per quelli in marca da bollo, questa dovrà essere pagata, proprio come accade oggi.

La scelta però non convince i consumatori. Secondo il Codacons rischia di penalizzare le categorie meno “alfabetizzate” come gli anziani che privilegiano ancora oggi lo sportello fisico per chiedere i certificati e che saranno costretti a continuare a pagare la marca da bollo.

La situazione si aggrava se si tiene conto che Poste Italiane ha di recente messo a pagamento il riconoscimento “de visu” per ottenere Spid, che dal 1° ottobre è obbligatorio per accedere alle prestazioni online della PA: il costo del servizio è di 12 euro. L’associazione di consumatori ha inviato un’istanza a Poste e al ministero dell’Economia dove si chiede che il servizio di riconoscimento torni gratuito.

“La decisione di Poste Italiane, provider che detiene indiscutibilmente la quota più rilevante del mercato, di adeguarsi agli altri Provider accreditati prevedendo un costo per la identificazione allo sportello – si legge nell’istanza – finisce per costituire un pregiudizio per talune categorie di cittadini (si pensi agli anziani, ai soggetti fragili, e comunque a tutte le persone che non hanno modo/capacità di acquisire le competenze digitali necessarie per agire in autonomia, ovvero per chi non sia titolare di un conto BancoPosta), alle quali risulta di fatto precluso utilizzare i sistemi di attivazione dell’identità digitale da remoto gratuiti e per i quali, pertanto, l’attivazione dell’identità digitale a uno sportello fisico rappresenta l’unica alternativa possibile”.

È vero che esiste la possibilità di delegare una persona già in possesso di Spid a richiedere i documenti ma è altrettanto vero che questa opzione ancora non è praticabile visto che manca il decreto attuativo della disposizione introdotta nel decreto Semplificazioni.

“In un simile contesto, in cui appunto i soggetti più svantaggiati sono di fatto obbligati per fruire dei servizi pubblici ad ottenere personalmente l’identità digitale – conclude il Codacons – la scelta di Poste Italiane, che, come detto, ha sino ad oggi costituito, per la maggioranza dei cittadini, l’unica alternativa per l’accesso allo Spid, appare  quanto mai pregiudizievole ed in contrasto con la finalità di garantire in modo capillare ed indiscriminato l’accesso ai servizi pubblici”.

Certificati oline dal 15 novembre, quali sono quelli disponibili

A partire dal 15 novembre sarà possibile scaricare i certificati anagrafici online in maniera autonoma e gratuita, per proprio conto o per un componente della propria famiglia, senza bisogno di recarsi allo sportello.

Potranno essere scaricati, anche in forma contestuale, i seguenti certificati:

  • Anagrafico di nascita
    ● Anagrafico di matrimonio
    ● di Cittadinanza
    ● di Esistenza in vita
    ● di Residenza
    ● di Residenza AIRE
    ● di Stato civile
    ● di Stato di famiglia
    ● di Stato di famiglia e di stato civile
    ● di Residenza in convivenza
    ● di Stato di famiglia AIRE
    ● di Stato di famiglia con rapporti di parentela
    ● di Stato Libero
    ● Anagrafico di Unione Civile
    ● di Contratto di Convivenza

Per accedere al portale https://www.anpr.interno.it/ è necessaria la propria identità digitale (Spid, Carta d’Identità Elettronica, Cns) e se la richiesta è per un familiare verrà mostrato l’elenco dei componenti della famiglia per cui è possibile richiedere un certificato. Il servizio, inoltre, consente la visione dell’anteprima del documento per verificare la correttezza dei dati e di poterlo scaricare in formato pdf o riceverlo via mail.

Il progetto Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr)Anpr è un progetto del ministero dell’Interno la cui realizzazione è affidata a Sogei, partner tecnologico dell’amministrazione economico-finanziaria, che ha curato anche lo sviluppo del nuovo portale. Il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è titolare del coordinamento tecnico-operativo dell’iniziativa.

L’innovazione dell’Anagrafe Nazionale ANPR è un sistema integrato, efficace e con alti standard di sicurezza, che consente ai Comuni di interagire con le altre amministrazioni pubbliche. Permette ai dati di dialogare, evitando duplicazioni di documenti, garantendo maggiore certezza del dato anagrafico e tutelando i dati personali dei cittadini.

Ad oggi, Anpr raccoglie i dati del 98% della popolazione italiana con 7794 comuni già subentrati e i restanti in via di subentro. L’Anagrafe nazionale, che include l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) pari a 5 milioni di persone, coinvolge oltre 57 milioni di residenti in Italia e sarà ultimata nel corso del 2021.

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