Rcs smentisce le vocii sulla cessione della quota del 50,7%
detenuta in Dada. Lo si legge in una nota, in cui si precisa che la
vendita "comporterebbe il lancio di un'offerta pubblica di
acquisto".
Sulla cessione di Dada, Rcs ricorda di aver affidato a Mediobanca
un mandato per l'individuazione del perimetro di attività non
strategiche e per l'esplorazione di possibili opzioni di
valorizzazione che potrebbero interessare anche Dada".
Aggiornamenti nel prossimo Cda l'11 febbraio 2011".
Oggi Milano Finanza ha scritto che Rcs ha definito le modalità
d’uscita dal proprio portafoglio di Dada, la internet company
fiorentina quotata a Piazza Affari e attualmente controllata al
50,74%.
Secondo il quotidiano, i vertici del gruppo guidato dall’a.d.
Antonello Perricone, seguendo le indicazioni del business plan che
prevedevano la revisione del perimetro d’azione, hanno deciso di
disfarsi definitivamente della partecipazione che non viene più
ricompresa tra le attività core.
Una mossa che secondo indiscrezioni di mercato apprese da MF-Milano
Finanza, verrà con ogni probabilità definita all’inizio della
prossima settimana, in vista del consiglio d’amministrazione per
i dati di preconsuntivo di bilancio fissato per venerdì 11
febbraio.
E che la cessione, sempre secondo il quotidiano, sia in dirittura
d’arrivo lo conferma indirettamente anche la convocazione, sempre
per la stesso giorno, del Cda di Dada che non solo approverà in
via preliminare i conti dello scorso anno ma prenderà atto della
decisione della controllante.
Rcs, chiude Milano Finanza, che per l’operazione si è affidata
all’advisor Mediobanca, avrebbe optato per la vendita a un fondo
di private equity piuttosto che a un operatore industriale. In pole
position per l’acquisizione ci sarebbero Clessidra, promosso da
Claudio Sposito, e il competitor americano Carlyle, guidato in
Italia da Marco De Benedetti.