Change.org, la più grande piattaforma per il cambiamento sociale, ha superato i 100 milioni di persone, in 196 paesi nel mondo. A livello internazionale, i dati mostrano come queste persone abbiano depositato sulla piattaforma 585 milioni di firme, con 38 milioni di utenti che hanno lanciato o firmato una petizione. In Italia Change.org è arrivata a luglio 2012, gli utenti registrati sono oggi 3.811.000, con 8.146 petizioni attive. Sono stati ben 1.721.564 gli utenti italiani che hanno partecipato a petizioni vincenti aperte sulla versione nazionale della piattaforma.
Su Change.org vengono lanciate ogni giorno più di 1.000 petizioni (25 solo in Italia), che coinvolgono temi molto differenti tra di loro, ma accomunati dalla vicinanza alla vita delle persone, delle loro comunità e nazioni. Nel 2015 la più grande campagna italiana vinta finora su Change.org è stata quella di Stop al Vitalizio, lanciata da Libera e Gruppo Abele, che ha raccolto la cifra record di 522.991 firme. La più grande raccolta firme online della storia nazionale.
Altre vittorie di rilievo, sempre da gennaio di quest’anno, sono state la sospensione della condanna a morte del blogger iraniano Soheil Arabi (239.598 firme), il reintegro sul posto di lavoro di Patrizia “Zoe”, licenziata perché malata di cancro (80.319), il riconoscimento dello status di “vittima del dovere” al poliziotto coraggioso Roberto Mancini, che ha pagato con la vita le sue indagini sugli ecoreati nella Terra dei Fuochi (74.641), la battaglia vinta da Salvatore Usala, malato di SLA che ha convinto il governo a stanziare 800 milioni di euro per l’assistenza domiciliare ai disabili (46.192), la candidatura dell’antica arte dei pizzaioli napoletani al patrimonio immateriale dell’UNESCO (40.898), la possibilità per il piccolo Gabriele, disabile, di andare in gita scolastica con i suoi compagni di classe (39.128), il riconoscimento della nazionalità italiana a Yassine Rachik, campione di atletica di origine marocchina, che potrà correre per la nazionale in tutti i campionati internazionali (21.276).
“C’è molta disillusione sulla politica – ha dichiarato Ben Rattray, fondatore e Ceo di Change.org – ma i 100 milioni di persone che stanno utilizzando Change.org dimostrano che c’è grande voglia di impegno civile – a livello locale, nazionale e globale – e che, quando le persone si mobilitano utilizzando gli strumenti giusti, i risultati ottenuti possono essere incredibili. Credo che questo traguardo sia un punto di svolta per la nostra piattaforma, il punto che dimostrerà a decisori pubblici e aziende che non c’è altra scelta, se non quella di ingaggiare con la propria base elettorale e con i propri consumatori attraverso Change.org. In futuro la tecnologia trasformerà la politica, esattamente come è già successo per altre industrie, dal commercio alle telecomunicazioni ai trasporti, e oggi vediamo solo l’inizio di questo processo”.
Per celebrare i 100 milioni di utenti che usano Change.org in tutto il mondo, la piattaforma ha reso disponibile una nuova funzione “Impact” che permette di tracciare l’impatto globale della nostra community in costante crescita. Sarà inoltre possibile scoprire quali sono le petizioni attive e le vittorie più popolari. La pagina “Impact” presenta anche una mappa in tempo reale delle firme che vengono aggiunte alle petizioni attive in giro per il mondo e un nuovo video che racconta la community globale di Change.org e le ragioni che hanno spinto i nostri utenti a firmare una petizione (il video è presente nella pagina Impact e in fondo a questa nota con link YouTube).
Per quanto riguarda il futuro, Change.org sta sviluppando nuovi modi di organizzazione dei contenuti, per fornire un’esperienza di navigazione più rilevante e su misura. La possibilità di cercare le petizioni per area geografica e argomento darà agli utenti ulteriori modi di connettersi tra di loro e con le organizzazioni, per cambiare insieme le cose che hanno più a cuore.
Change.org è cresciuta con grande rapidità da quando è stata fondata nel 2007. In particolare, oggi i nostri utenti sono raddoppiati rispetto al 2013. Gli utenti di Change.org si attivano in 196 paesi e le petizioni vincenti danno voce a migliaia di questioni su scala internazionale, come il cambiamento della legge sui trapianti negli Stati Uniti che impediva ai bambini al di sotto dei 12 anni di ricevere polmoni da donatori adulti, l’inserimento nel codice penale del reato di pornografia minorile in Tailandia, e anche la più stretta regolamentazione della vendita di acido in India per evitare gli attacchi caustici, soprattutto a danno di donne. La piattaforma ha, inoltre, allargato il suo staff per sostenere i movimenti dei cittadini nelle 20 democrazie più grandi del pianeta, raccolto 50 milioni di dollari in investimenti, e assunto top manager dalle principali aziende tecnologiche, tra cui Google, Yahoo!, e Twitter.