Più vicino il boom in larga scala dei pagamenti via chat. I riflettori sono puntati su Facebook il cui obiettivo – dicono New York Times e Bloomberg – è lanciare entro il 2019 un sistema di trasferimento di denaro via Whatsapp facendo perno sullo stablecoin: una moneta digitale il cui valore però (a differenza del bitcoin) è ancorato a risorse fisiche, come l’oro o il dollaro Usa, o a un portafogli di valute internazionali. Ma sul progetto al momento il social network ha calato un velo di silenzio.
Facebook non è l’unica azienda a mettere in cantiere progetti del genere. Anche Telegram e Signal prevedono di lanciare nuove criptovalute nel corso del prossimo anno con l’obiettivo di consentire agli utenti l’invio di denaro ai propri contatti attraverso sistemi di messaggistica. Così come le maggiori applicazioni di messaggistica in Corea del Sud e in Giappone, Kakao e Line, hanno messo in cantiere la stessa possibilità. Si tratta di progetti che nascono sull’onda di iniziative già in via di affermazione, su certi mercati: negli Usa Venmo, in Cina WeChat.
A differenza però di Venmo e WeChat, che prevedono l’utilizzo di divise “locali” (dollari per Venmo, yen per WeChat), il sistema di Facebook, appoggiandosi a una moneta digitale sostenuta da valute internazionali potrebbe portare il “chat-payment” a un nuovo livello che travalica i confini. E rispondere alla forte domanda dei Paesi emergenti.
La società guidata da Mark Zuckerberg ha sempre mostrato interesse per il mondo delle criptovalute: ha affidato a David Marcus, ex presidente di PayPal assunto nel 2014 per gestire Messenger, la guida della divisione che si occupa dei progetti su blockchain che al momento annovera una cinquantina di persone.
“Come tante altre società, Facebook sta valutando opzioni per sfruttare le potenzialità della tecnologia di blockchain. Questo nuovo piccolo team sta valutando diverse applicazioni. Al momento non abbiamo nulla di più da condividere”, ha spiegato la società a Bloomberg.