INTELLIGENZA ARTIFICIALE

ChatGpt & co game changer per l’industria delle Tlc

È quanto sostengono gli analisti di GlobalData: “L’AI generativa è una vera e propria disruption per numerose funzioni di business, dal servizio clienti alla gestione della rete, dal rilevamento delle frodi alle vendite e marketing”. Secondo Hunters Group crescono del 9% le occasioni di lavoro soprattutto per ingegneri esperti di machine learning, data scientist, responsabili della creazione di hardware e data protection officer

Pubblicato il 17 Apr 2023

intelligenza artificiale, ai, chatgpt

Le aziende delle telecomunicazioni potrebbero trarre grandi benefici dai prodotti di intelligenza artificiale generativa come ChatGpt. Lo affermano gli analisti di GlobalData: “Per le società di telecomunicazioni, ChatGpt potrebbe portare innovazioni decisive in diverse funzioni aziendali, tra cui il servizio clienti, la gestione della rete, il rilevamento delle frodi, le vendite e il marketing”, afferma Pradeepthi Kantipudi, analista telecom di GlobalData.

Ci sono diversi strumenti di intelligenza artificiale generativa che stanno emergendo sul mercato. Si tratta di software capaci di generare testo, immagini, video, musica o codici basati su un determinato prompt dato in modalità conversazionale. ChatGpt (attualmente bloccato in Italia dal Garante privacy) ha attratto particolare attenzione ed entusiasmo per il suo output istantaneo e sufficientemente accurato, che ha portato molte aziende di tutti i settori ad esplorarne in modo aggressivo le loro capacità e i possibili casi d’uso.

I vantaggi di ChatGpt per le telco

Le telco non sono esenti da questo trend. Come osserva Samrat Volam, Technology lead analyst di GlobalData, “L’integrazione di ChatGpt con i tradizionali canali di servizio clienti delle telecomunicazioni può aiutare a fornire supporto istantaneo e automatizzato 24 ore su 24, fornire informazioni sul portafoglio di prodotti e servizi, gestire le richieste e i problemi in modo rapido ed efficiente, ridurre i tempi di attesa e migliorare nettamente la soddisfazione dei clienti”.

Per servire meglio una base utenti distribuita in diversi Paesi nel mondo, le società di telecomunicazioni possono impiegare ChatGpt anche per fornire contenuti tradotti. Questi strumenti basati sull’intelligenza artificiale possono così aiutare le telco anche a ridurre i costi, sostiene GlobalData.

Un altro campo di applicazione dell’Ai generativa per le telco – e non solo – sono le raccomandazioni sugli acquisti con opportunità di cross-selling e upselling. Presentando ai clienti raccomandazioni di prodotti su misura e offerte esclusive basate su acquisti e interessi precedenti, ChatGpt può, infatti, aiutare ad aumentare le vendite e i ricavi.

“I vantaggi di ChatGpt per l’assistenza clienti e il supporto tecnico nel settore delle telecomunicazioni sono evidenti”, afferma Samrat. “Man mano che la tecnologia matura e le aziende esplorano nuove applicazioni, le società di telecomunicazioni trarranno vantaggio offrendo un’esperienza cliente migliorata, riducendo così il tasso di abbandono e migliorando le vendite e i profitti“.

Le telco investono sull’Ai personalizzata

A fronte dei potenziali vantaggi, secondo GlobalData gli investimenti in Ai da parte del settore delle telecomunicazioni aumenteranno nel breve e nel medio termine. GlobalData stima la spesa in Ai delle telco in 1,6 miliardi di dollari nel 2022 e 2,9 miliardi di dollari entro il 2026.

Non si tratta solo di acquisto di prodotti di fornitori terzi, ma di spesa per lo sviluppo interno di propri modelli di Ai convenzionale. Per esempio, la telco sudcoreana KT sta lavorando a una propria versione di ChatGpt. Un’altra società di telecomunicazioni della Corea del Sud, SK Telecom, ha in programma il lancio di un proprio chatbot Ai, di cui ha già lanciato la versione beta chiamata “A.”(pronunciato “A dot”) in Corea del Sud nel maggio 2022.

Da parte sua China Telecom ha annunciato di voler costruire un modello basato sull’Ai per sviluppare una versione industriale di ChatGpt dedicata proprio al mondo delle telecomunicazioni.

Intelligenza artificiale: le opportunità di lavoro 

Le indicazioni fornite da GlobalData evidenziano come le applicazioni dell’Ai stiano mettendo in moto delle nuove attività di sviluppo e, quindi, di lavoro. L’automazione e l’intelligenza artificiale vengono spesso temuti come tecnologie che ruberanno il lavoro agli esseri umani, ma in realtà, secondo diversi studi, sposteranno i lavori verso nuove mansioni e professionalità. Secondo la società di selezione del personale Hunters, crescono, infatti, del 9% le occasioni di lavoro, con quattro competenze in cima: ingegneri esperti di machine learning, data scientist, responsabile della creazione di hardware e data protection officer. Ma le opportunità di lavoro legate, a vari livelli, al mondo dell’intelligenza artificiale, sono eterogenee e trasversali ad ogni settore e tipologia di azienda.

In questo contesto, l’Artificial intelligence act dell’Unione europea “mira a rafforzare la posizione dell’Europa come hub globale di eccellenza nell’Ai dal laboratorio al mercato, garantendo che rispetti valori e regole dell’Unione europea, per sfruttare al meglio il potenziale dell’Ai per uso industriale ed aziendale”, afferma Silvia Movio, Director di Hunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato.

Le figure più richieste in Italia

In particolare, spiega Hunters, l’ingegnere esperto di machine learning registra una crescita di richieste del 9%, con i settori bancario, farmaceutico, logistica e retail in prima fila. Questo professionista si occupa della progettazione e dell’implementazione di chatbot, di applicazioni più innovative come la computer vision, i software medico-diagnostici basati su intelligenza artificiale o i sistemi di protezione dalle frodi.

Anche il settore dell’energia – e dell’elettricità in particolare – è alla ricerca di esperti di Ai. La riduzione dei costi delle energie rinnovabili, l’ascesa dell’energia distribuita e la digitalizzazione dei dati hanno stravolto i modelli di business basati su una grande fornitura centralizzata e richiesto nuove tecnologie e competenze per gestire la natura intermittente della produzione di energia rinnovabile, la volatilità dei prezzi e il controllo delle reti.

Tra le figure professionali più richieste nel campo dell’Ai in Italia c’è anche il data scientist, il cui compito è analizzare i dati in modo da comprendere comportamenti, tendenze e scoprire insight nascosti per aiutare le aziende a prendere le giuste decisioni di business. Il 40% delle aziende italiane non sfrutta i dati, perché al loro interno mancano proprio questi professionisti; la richiesta di mercato è quindi in aumento (+17%).

Un altro lavoro che cresce nel mondo dell’Ai è il responsabile della creazione di hardware per intelligenza artificiale, poiché le grandi aziende tecnologiche hanno già iniziato a costruire i propri chip e sarà sempre più importante che uomo e macchine collaborino efficacemente tra loro.

Infine, Hunters rileva una crescita di richieste del 4% per il Dpo – Responsabile della protezione dei dati, perché i prossimi mesi saranno cruciali per le aziende che dovranno adempiere alle disposizioni di legge ed avviare processi di adeguamento alle nuove normative.

ChatGpt, OpenAI risponde a Musk & co.

Intanto dopo il rilascio, qualche settimana fa, della quarta versione del chatbot ChatGpt, OpenAI ha spiegato che non è previsto, almeno per il momento, l’arrivo della quinta generazione. La prossima iterazione, a detta della stessa tabella di marcia di OpenAI, è quella che renderebbe il modello linguistico molto più simile all’uomo, visto il raggiungimento dello status di “Agi”, acronimo di artificial general intelligence. Le chat con utenti umani diventerebbero, a quel punto, quasi indistinguibili tra agente virtuale e reale.

“Non lo stiamo sviluppando e non lo faremo per un bel po’ di tempo. Stiamo facendo altre cose oltre con Gpt-4 e penso ci siano una serie di problemi di sicurezza che è importante affrontare”, ha detto Sam Altman, ceo di OpenAI, durante un evento pubblico al Mit di Boston sull’intelligenza artificiale.

Le dichiarazioni arrivano a seguito della lettera aperta inviata da Elon Musk e oltre mille firmatari, in cui si chiede alle organizzazioni che lavorano su progetti di intelligenza artificiale di fermarsi per almeno sei mesi. OpenAI non ha contestualizzato la decisione, limitandosi ad affermare che “è importante prendersi del tempo per studiare davvero il modello di sicurezza e cercare di capire cosa sta succedendo”.

L’approccio cautelativo darebbe più tempo alla fondazione per migliorare il trattamento dei dati personali degli utenti di ChatGpt.

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