ChatGpt di OpenAI, il popolare chatbot di intelligenza artificiale lanciato a novembre, ha registrato un calo delle visite mensili ai siti web per il terzo mese consecutivo ad agosto, anche se ci sono segnali che il calo stia volgendo al termine. Lo registra la società di analisi Similweb, puntualizzando che le visite ai siti web desktop e mobili in tutto il mondo al sito web ChatGpt sono diminuite del 3,2% a 1,43 miliardi in agosto, dopo un calo di circa il 10% in ciascuno dei due mesi precedenti. Anche la quantità di tempo trascorso dai visitatori sul sito web è diminuita mensilmente da marzo, da una media di 8,7 minuti sul sito a 7 minuti sul sito in agosto. Ma i visitatori unici a livello mondiale di agosto sono saliti a 180,5 milioni di utenti da 180 milioni.
Il ritorno delle scuole a settembre potrebbe aiutare il traffico e l’utilizzo di ChatGpt e alcune scuole hanno iniziato ad adottarlo. Il traffico ChatGpt negli Stati Uniti nel mese di agosto è aumentato leggermente, di concerto con la ripresa delle scuole americane.
Scalzato il primato di crescita a Meta’s Threads
ChatGpt ha dato il via a un uso frenetico dell’intelligenza artificiale generativa nelle attività quotidiane, dall’editing alla codifica, e ha raggiunto 100 milioni di utenti attivi mensili a gennaio, due mesi dopo il suo lancio. La tecnologia dell’intelligenza artificiale generativa utilizza i dati passati per creare nuovi contenuti, ad esempio per scrivere saggi o poesie. Prima del lancio, Meta’s Threads era l’applicazione consumer in più rapida crescita di sempre ed è ora uno dei 30 migliori siti web al mondo.
AI: previsto un incremento con Cagr del 36,8% al 2030
A tutto questo si affiancano i dati del rapporto di ricerca “Mercato dell’Intelligenza Artificiale – Previsioni Globali fino al 2030” di MarketsandMarkets, secondo cui le dimensioni del mercato globale dell’intelligenza artificiale cresceranno ad un tasso di crescita annuale composto (Cagr) del 36,8% durante il periodo di previsione, raggiungendo i 1.345,2 miliardi di dollari entro il 2030 rispetto ai 150,2 miliardi di dollari nel 2023.
L’Unesco chiede regole per l’uso dell’AI nelle scuole
Intanto le Nazioni Unite, attraverso l’Unesco, chiedono regole severe sull’uso di strumenti di intelligenza artificiale come ChatGpt nelle scuole, inclusi limiti di età per l’utilizzo. In una nuova guida per i governi, l’organismo educativo delle Nazioni Unite avverte che le autorità pubbliche non sono pronte ad affrontare le questioni etiche legate all’introduzione di programmi di AI nelle aule. E che fare affidamento su tali programmi piuttosto che su insegnanti umani potrebbe influire sul benessere emotivo di un bambino e renderlo vulnerabile alla manipolazione.
“L’intelligenza artificiale generativa può rappresentare un’enorme opportunità per lo sviluppo umano, ma può anche causare danni e pregiudizi – afferma Audrey Azoulay dell’Unesco – Non può essere integrata nell’istruzione senza l’impegno pubblico e le necessarie garanzie e normative da parte dei governi”.
Raccomandato il divieto di utilizzo sotto i 13 anni
I programmi di intelligenza artificiale generativa hanno suscitato timori di plagio nelle scuole, nelle università e anche nel campo artistico. Ma gli investitori nel settore considerano l’istruzione come possibile mercato redditizio. L’Unesco afferma che gli strumenti di intelligenza artificiale hanno il potenziale per aiutare i bambini con bisogni speciali o come assistente di ricerca, ma gli strumenti sono sicuri ed efficaci solo se insegnanti, studenti e ricercatori aiutano a progettarli e i governi ne regolamentano l’uso. La guida raccomanda anche un’età minima per gli scolari, sottolineando che ChatGpt non può essere usato per ragazzi sotto i 13 anni. “Molti commentatori ritengono che questa soglia sia troppo bassa e sostengono norme che aumentino l’età a 16 anni”, aggiunge l’Unesco.
E Microsoft copre i danni legali da violazione del copyright da AI
Intanto Microsoft si impegna a pagare i danni legali per conto dei clienti che utilizzano i suoi prodotti basati sull’intelligenza artificiale (AI) se vengono citati in giudizio per violazione del copyright per l’output generato da tali sistemi. La big tech ha deciso di assumersi la responsabilità dei potenziali rischi legali derivanti da eventuali rivendicazioni sollevate da terzi, purché i clienti dell’azienda utilizzino “i limiti di sicurezza e i filtri di contenuto” incorporati nei suoi prodotti. Microsoft offre infatti funzionalità destinate a ridurre la probabilità che l’IA restituisca contenuti che violano il copyright.
Il Trentino entra in Ellis
Intanto il mondo della ricerca continua a muoversi. L’Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler entrano a far parte di “Ellis”, la rete europea sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico. L’obiettivo è creare un “ecosistema di ricerca” in Trentino e rendere il territorio sempre più competitivo a livello internazionale, promuovendo anche la nascita di nuove start up.
“Ellis” (European laboratory for learning and intelligent systems) è una sorta di “laboratorio diffuso” che riunisce gli scienziati delle più prestigiose realtà di ricerca europee. Attualmente conta 39 unità in 14 Paesi. Il docente del dipartimento di Ingegneria e scienza dell’informazione, Nicu Sebe, è co-direttore dell’unità “Ellis” di Trento insieme a Bruno Lepri, responsabile dell’unità di ricerca mobs del Centro per la società digitale della Fondazione Bruno Kessler.
“L’unità ‘Ellis’ di Trento ha lo scopo di consolidare i legami già molto forti tra i due principali attori, l’Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler, ma anche di riunire l’intero ecosistema di ricerca del Trentino comprendente start-up, industria e la pubblica amministrazione. Sarà anche un punto focale per i ricercatori attivi nel Nord-Est Italia”, afferma Sebe.
“L’unità – aggiunge Lepri – si focalizzerà su approcci innovativi in visione artificiale, elaborazione del linguaggio naturale, remote sensing, apprendimento automatico, intelligenza artificiale sociale e cooperativa, e allo stesso tempo presterà molta attenzione alle applicazioni dell’intelligenza artificiale alle sfide climatiche, urbane, della vita online, e dello spazio che caratterizzano la nostra società”.
Attraverso “Ellis”, l’Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler saranno impegnate nello sviluppo di metodologie per il telerilevamento e il monitoraggio dei cambiamenti climatici, nello studio di strategie per rendere le città più “smart” e sicure, in indagini in ambito spaziale e nell’ideazione di strumenti per contrastare la disinformazione online, il cyberbullismo e i discorsi d’odio che circolano in rete.