LA RICERCA

ChatGpt, per il 41% degli italiani sarà fondamentale come strumento di lavoro

I dati Ipsos: il 65% del campione conosce le applicazioni legate all’AI. Tra gli scettici prevale il timore per le conseguenze occupazionali e la creatività. La realtà virtuale non è un mistero per 9 su 10, anche se molti sono ancora diffidenti

Pubblicato il 19 Giu 2023

metaverso

Il 92% degli Italia sa cos’è il metaverso, il 77% è in grado di descriverlo spontaneamente e più della metà del campione fornisce una descrizione che si avvicina molto a quella che ne danno gli esperti, definendolo come un mondo virtuale in cui le dinamiche di interrelazione consentono di performare diverse attività. Quanto allintelligenza artificiale, il 65% degli Italiani ne conosce le applicazioni,  la più nota delle quali risulta essere ChatGpt, nota al 40% del campione. Sono questi i risultati principali che emergono dalla ricerca su Metaverso, realtà immersive e intelligenza artificiale realizzata da Ipsos, società di analisi di mercato, in collaborazione con Vincenzo Cosenza, fondatore dell’Osservatorio Metaverso, che ha coinvolto un campione di oltre 1.400 persone di età compresa tra i 15 e i 65 anni.

Intelligenza artificiale e ChatGpt

Il 65% degli italiani che ha dichiarato di conoscere l’intelligenza artificiale e le sue applicazioni è composto soprattutto da uomini. Oltre al 37% di questo insieme che conosce più a fondo la materia, il 28% afferma di averne soltanto sentito parlare, il 25% ne è a conoscenza ma non ne ha mai utilizzato un’applicazione. Tra queste ultime la più nota risulta essere ChatGpt, seguita da Dall-E (8%), Bard Google (16%), Stable Diffusion e Midjourney (12%). Un 25% del campione dice di non conoscere nessuno degli strumenti citati, e di questo insieme fanno parte le persone di età più avanzata.

L’atteggiamento verso le applicazioni di intelligenza artificiale tende in generale al positivo: il 44% del campione afferma che semplificheranno i processi e il 41% che saranno un valido supporto per la propria vita professionale: a prevalere in questi giudizi è la fascia di persone più giovani.

Quanto agli scettici, il 26% degli intervistati afferma che l’AI toglierà posti di lavoro, il 24% che rappresenta una minaccia per la creatività umana e il 16% che amplificherà  il gap tecnologico.

Il metaverso e la realtà immersiva

A essere più consapevoli del metaverso e delle sue applicazioni, secondo la ricerca di Ipsos, sono i millennials più dei giovanissimi. Le attitudini verso il Metaverso sono più di apertura che di scetticismo: Il 58% ritiene che in futuro grazie alle esperienze immersive virtuali potrà imparare a fare cose nuove e il 52% ritiene che le esperienze che si possono fare siano emozionanti.

Tra gli scettici, in questo caso, le preoccupazioni prevalenti sono la mancanza di privacy (38%) e la confusione in negativo tra realtà fisica e virtuale (40%). Tra tutti gli intervistati, in ogni caso, prevale la lettura del metaverso non come un’alternativa alla realtà fisica, ma come un modo per esaltare l’experience online.

Quanto poi alle preoccupazioni prevalenti quando si parla di metaverso, il 37% degli intervistati pensa che sia ancora troppo costoso, motivazione che si dimostra un ostacolo per l’acquisto di visori per le realtà immersive.

Tra chi ha sperimentato applicazioni nel metarverso, infine, il 32% ha svolto più di un’attività, tra le quali giocare o trascorrere del tempo con amici (33%), acquistare oggetti reali come vestiti e scarpe o esplorare un’altra città (30%). Tra i mondi virtuali visitati prevalgono Fortnite e Minecraft. Tra le attività prevalenti in questo campo emergono i giochi (48%), l’intrattenimento compresi film e concerti (45%), l’educazione e l’apprendimento (41%) e lo shopping (40%).

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