Il laboratorio di ricerca OpenAi, che sviluppa la chatbot ChatGpt ed è finanziato, tra gli altri, da Microsoft e da Elon Musk, potrebbe procedere con un’offerta di azioni che valuterebbe la società a circa 29 miliardi di dollari. Lo riporta il Wall Street Journal. OpenAi sta cercando di cavalcare la grande popolarità ottenuta da ChatGpt, un sistema di Ai generativa. che ha guadagnato oltre un milione di utenti nei primi cinque giorni in cui è stato messo a disposizione del pubblico.
ChatGpt è un prototipo di chatbot basato su intelligenza artificiale e machine learning sviluppato dalla californiana OpenAi e specializzato nella conversazione con l’utente umano. È stato lanciato il 30 novembre 2022 e ha attirato l’attenzione per le sue risposte articolate. I modelli sono stati addestrati in collaborazione con Microsoft sull’infrastruttura cloud Azure.
OpenAi avrebbe intenzione di offrire l’acquisto di un certo numero di azioni dagli azionisti esistenti a un prezzo fisso. Secondo quanto riferito dal Wsj, l’accordo è in fase di negoziazione con le società di venture capital Thrive Capital e Founders Fund. Se andrà a buon fine, OpenAi diventerà una delle startup di maggior valore negli Stati Uniti.
ChatGpt potrebbe rilanciare Bing di Microsoft
ChatGpt è gratuito, ma OpenAi genera milioni di entrate vendendo i suoi vari prodotti di Ai agli sviluppatori. Il lab sta attualmente fornendo servizi cloud a Microsoft per strumenti che consentono agli utenti di creare testo, codice e immagini utilizzando semplici istruzioni.
Microsoft nel 2019 ha investito un miliardo di dollari in OpenAi e potrebbe infondere ancora più capitali, utili al lab per lavorare sull’integrazione della sua tecnologia Ai con altri prodotti Microsoft. Il Wsj scrive che Microsoft prevede di incorporare la tecnologia Ai del chatbot ChatGpt nel suo motore di ricerca Bing. L’integrazione consentirà a Bing di fornire frasi complete in risposta a query di ricerca piuttosto che una lista di link. La funzione di ricerca aggiornata dovrebbe essere disponibile entro la fine di marzo e potrebbe dare a Microsoft un vantaggio su Google.
ChatGpt, milioni di “curiosi”. Ecco come funziona
ChatGpt fa parte di una nuova generazione di sistemi di intelligenza artificiale generativa, in grado di conversare, generare testo leggibile su richiesta e persino produrre nuove immagini e video basati su ciò che hanno appreso da un vasto database di libri digitali, contenuti online e altri media. In particolare, lo strumento ChatGpt è disponibile gratuitamente per chiunque disponga di una connessione Internet e progettato per essere più intuitivo. Funziona come un dialogo scritto tra il sistema di intelligenza artificiale e la persona che gli pone le domande. Dal lancio, milioni di persone ci hanno giocato, usandolo per sfidarlo a scrivere poesie o canzoni, per cercare di indurlo a commettere errori o per scopi più pratici come aiutare a comporre un’e-mail. Tutte queste domande stanno anche aiutando ChatGpt a diventare più intelligente.
Le applicazioni di business dell’Ai generativa
L’Ai generativa, spiega McKinsey, porta la tecnologia assistiva a un nuovo livello, riducendo i tempi di sviluppo delle applicazioni e dando potenti strumenti anche agli utenti non tecnici.
Proprio per dimostrare come funziona McKinsey ha chiesto a ChatGpt di definire l’Ai generativa e questo è il testo creato dal chatbot: “L’ascesa dell’Ai generativa ha il potenziale per essere un importante punto di svolta per le imprese. Questa tecnologia, che consente la creazione di contenuti originali imparando dai dati esistenti, ha il potere di rivoluzionare le industrie e trasformare il modo in cui operano le aziende. Consentendo l’automazione di molti compiti che in precedenza venivano svolti dagli esseri umani, l’Ai generativa può aumentare l’efficienza e la produttività, ridurre i costi e aprire nuove opportunità di crescita. Come tale, le aziende che sono in grado di sfruttare efficacemente la tecnologia possono ottenere un significativo vantaggio competitivo”.
McKinsey sottolinea come, con l’Ai generativa, i computer possono avvicinarsi a forme di creatività. Possono produrre contenuti originali in risposta alle query, attingendo dai dati che hanno ingerito e dalle interazioni con gli utenti. Possono sviluppare blog, disegnare progetti, scrivere codice informatico o persino teorizzare sul motivo di un errore di produzione. Queste alcune delle applicazioni business:
- Marketing e vendite: creazione di marketing personalizzato, social media e contenuti tecnici di vendita (inclusi testo, immagini e video); creazione di assistenti, per esempio per la vendita al dettaglio;
- Operations: generazione di elenchi di attività per l’esecuzione efficiente di una determinata attività;
- It/software: scrittura, documentazione e revisione del codice;
- Gestione del rischio, funzione legal: rispondere a domande complesse, trarre da grandi quantità di documentazione legale e redigere e rivedere le relazioni annuali;
- R&D: accelerare la scoperta di farmaci attraverso una migliore comprensione delle malattie e la scoperta di strutture chimiche.
McKinsey sottolinea anche che la tecnologia è nuova e non esente da sfide, come errori, bias e assenza di filtri sui contenuti inappropriati. Inoltre, non è al momento in grado di riflettere norme, valori e tone of voice della singola azienda.