A capo del fondo Fintech, in trattative con Telecom Italia per acquisire la partecipazione di controllo in Telecom Argentina, c’è l’uomo d’affari messicano David Martinez Guzman, nato a Monterrey nel 1957. Fintech è un fondo specializzato in debiti sovrani e aziendali con sedi a Londra e New York.
Martinez si è diplomato da ingegnere elettrico al “Tecnologico” di Monterrey (Itesm), e conta anche su una laurea in economia aziendale conseguita alla Harvard Business School, dove ha iniziato a tessere una serie di rapporti che gli sarebbero tornati utili per la sua carriera successiva.
Tra i trascorsi del magnate messicano ci sarebbe anche un soggiorno di sei mesi al seminario dei legionari di Cristo a Roma, dove avrebbe studiato per diventare sacerdote. Dopo la laurea, alla soglia dei 30 anni, nel 1987, al decisione di fondare Fintech, operazione resa possibile – si legge su Wikipedia – da un prestito di 300mila dollari ottenuto dalla nonna, e che avrebbe rimborsato con tanto di interessi dopo un anno.
Una delle operazioni più importanti e discusse di Fintech, secondo quanto si riesce a ricostruire online, è stata la ristrutturazione del debito di Cydsa, gruppo chimico e tessile messicano, e che la “leggenda” vuole fosse una delle aziende che pochi anni prima lo avesse respinto. Cysda accettò uno scambio di debito per equity che avrebbe portato il controllo della società nelle mani dei creditori. Fintech comprò 400 milioni di dollari del debito di Cydsa a un prezzo di 40 milioni, e ottenne il 60% delle azioni per prendere il controllo della società dai suoi fondatori, la famiglia Gonzalez Sada.
Nella storia di Martinez ci sono anche alcuni record: quello ad esempio di aver pagato nel 2004 il prezzo più alto per una proprietà residenziale a Manhattan, con una spesa di 54,7 milioni di dollari per un attico. O quello, di cui si è vociferato senza nessuna conferma ufficiale né dalla case d’aste né dallo stesso Martinez, del prezzo più alto pagato per un’opera d’arte, nel 2006, con l’acquisto da David Geffen, per 140 milioni di dollari, del dipinto “numero 5, 1948” di Jackson Pollock.