INVESTIMENTI

Chip, Amd punta 135 milioni sull’Irlanda

Annunciato il piano di espansione in Europa che si aggiunge a quello di Intel in Germania e Polonia. L’Italia per ora resta fuori dai giochi. Pd e 5telle presentano interrogazione a Urso

Pubblicato il 21 Giu 2023

AMD. Picture by Coalesce.

I chipmaker Usa scommettono sull’Europa. Dopo l’annuncio di Intel di maxi investimenti in Polonia e Germania, è a volta di Amd. L’azienda californiana ha annunciato un investimento fino a 135 milioni di dollari in Irlada.

L’investimento è supportato dal governo irlandese attraverso Ida Ireland, l’agenzia responsabile dell’attrazione e del mantenimento degli investimenti diretti esteri.

“Accolgo con grande favore l’ambizioso progetto di Amd di espandere le proprie attività di R&S e ingegneria avanzata in Irlanda – commenta Simon Coveney TD, ministro per le Imprese, il Commercio e l’Occupazione – Questo investimento non solo rafforzerà il nostro settore tecnologico, ma creerà anche opportunità di carriera a lungo termine sia per professionisti di grande esperienza sia per neolaureati in discipline ingegneristiche. Il governo irlandese, attraverso Ida Ireland, è lieto di sostenere questo impegno, che rafforza ulteriormente il nostro impegno a coltivare un ecosistema vivace per la ricerca, lo sviluppo e l’ingegneria”.

Gli obiettivi dell’investimento

Le risorse serviranno a finanziare progetti strategici di R&D per sviluppare microchip di nuova generazione per AI, data center, reti e infrastrutture di comunicazione 6G.  Inoltre, creeranno fino a 290 nuovi posti di lavoro in ambito ingegneristico e di ricerca altamente qualificati.

“Dal cloud ai PC, dalle comunicazioni fino agli end point intelligenti, le soluzioni di elaborazione ad alte prestazioni e adattive di Amd svolgono un ruolo sempre più importante nel plasmare il futuro dell’informatica. Per quasi tre decenni, l’Irlanda è stata un centro di R&S europeo di punta per lo sviluppo di soluzioni che realizza soluzioni di elaborazione adattiva, avvalendosi di una forza lavoro forte e altamente qualificata – sottolinea Ruth Cotter, Vp senior per il marketing, le comunicazioni e le risorse umane di Amd –  Investendo ulteriormente ed espandendo la nostra presenza a Dublino e Cork, ci impegniamo a continuare a promuovere l’innovazione in Irlanda e a sostenere l’ecosistema europeo dei semiconduttori. Grazie a questo investimento, i nostri team di ricerca e sviluppo progetteranno motori di calcolo innovativi ad alte prestazioni per accelerare le soluzioni per data center, networking, comunicazioni 6G e embedded, assumendo al contempo una posizione di leadership nel campo dell’intelligenza artificiale”.

Intel e l’investimento in Italia

Intel ha annunciato due maxi investimenti in Europa, uno in Germania da 30 miliardi per la realizzazione di due fabbriche di wafer per i chip che avranno sede  a Magdeburgo, il quale il governo tedesco si impegnerà con quasi 10 miliardi, e uno in Polonia: sul piatto 4,6 miliardi per costruire, nei pressi di Wrocław, in Polonia, il nuovo impianto all’avanguardia di assembly & test.

In stallo invece l’investimento in Italia a cui il chipmaker Usa era interessato. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha incontrato il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, anche per discutere del dossier.

“Il ministro mi ha confermato che il dialogo con Intel prosegue. Intel ha presentato un pacchetto di investimenti che coinvolgono Germania, Polonia e Israele e ha interlocuzioni in corso con Italia e Francia a conferma dell’interesse – ha detto Cirio  a vealle dellincontro – Per quanto riguarda il nostro Paese il gruppo guarda con attenzione lo sviluppo delle competenze per lo sviluppo della filiera. Il Piemonte rimane in campo grazie anche a una candidatura forte nella quale abbiamo fornito all’azienda tutte le informazioni e rassicurazioni richieste”.

Pd e 5 Stelle intanto chiedono chiarimenti aUrso.

Il Partito democratico chiede al governo di sapere quali iniziative intenda adottare per confermare quanto prima la realizzazione dello stabilimento di Intel a Vigasio, in provincia di Verona. Lo fa attraverso un’interrogazione del senatore e segretario regionale del partito, Andrea Martella, indirizzata al ministro delle Imprese e del Made in Italy. Secondo diverse fonti giornalistiche, scrive Martella “nelle ultime settimane l’amministratore delegato di Intel avrebbe mostrato dubbi sull’effettiva realizzazione a Vigasio della fabbrica per il packaging e l’assemblaggio di semiconduttori Intel”.

“Ed è di ieri – prosegue – la notizia della firma di un accordo tra il governo tedesco e la multinazionale statunitense per realizzare un investimento in Germania di importo pari a 30 miliardi di euro, con 10 miliardi di finanziamenti a fondo perduto da parte dell’esecutivo nel sito di produzione di Magdeburgo. Un accordo raggiunto a seguito di analoghe intese sottoscritte da Intel con la Polonia e Israele per investimenti rispettivamente pari a 4,6 miliardi di euro e 25 miliardi di dollari”.

Nel mese di gennaio 2023, conclude il senatore, “il governo italiano ha pubblicamente affermato di essere in contatto costante sia con Intel sia con le istituzioni europee per cercare di garantire l’insediamento in Italia del suddetto impianto”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il MS. “Mentre il governo chiacchiera, dichiarando per voce del Ministro D’Urso di essere in prima linea per accogliere il sicuramente atteso investimento multimiliardario di Intel in Italia, proclami che fanno il paio con quelli del governatore veneto Zaia che da otto mesi dice il progetto si trova in una fase cruciale, il governo tedesco annuncia il raggiungimento dell’accordo per la realizzazione di due mega factory Intel – dice in una nota il deputato veneto del M5s Enrico Cappelletti – Per un investimento complessivo in Germania, a quanto si apprende, di 30 miliardi e decine di migliaia di posti di lavoro. Dopo la Polonia, dunque, anche la Germania annuncia investimenti concreti. Il compito del nostro governo dovrebbe essere quello di creare, insieme con le Regioni interessate, le migliori condizioni per portare in Italia questo importante investimento, trattandosi di un asset strategico per l’economia nazionale. Ma dopo otto mesi di chiacchiere, sia a livello nazionale che locale, abbiamo il fondato timore che a differenza dei paesi a noi vicini – che si sono dati evidentemente da fare – il governo italiano stia dimostrando una volta ancora di essere incapace di portare avanti una trattativa, sempre che una trattativa sia mai stata avviata. E tutto questo proprio quando, con le ben note politiche di austerità, è stata clamorosamente fatta crollare la produzione industriale nel nostro Paese del 7,2%. Per questo motivo, e non senza preoccupazione, annunciamo che presenteremo una interrogazione parlamentare urgente al Ministro D’Urso”.

 

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