Il gigante dell’informatica Ibm si prepara a un investimento di 20 miliardi di dollari nella valle dell’Hudson, a nord di New York, da distribuirsi nell’arco di un decennio, dedicato alla ricerca e sviluppo nel campo dei semiconduttori, dell’intelligenza artificiale e dell’informatica quantistica, oltre che alla produzione.
Si rafforza la centralità dell’hub nella valle dell’Hudson
Ibm vuole in particolare fare del sito di Poughkeepsie il suo centro nevralgico per lo sviluppo dell’informatica quantistica, come ha affermato una fonte che ha notato come l’annuncio di Ibm segua altri impegni simili e altrettanto spettacolari da parte di altri gruppi tecnologici. Il gruppo americano Micron investirà infatti fino a 100 miliardi di dollari in oltre 20 anni nella costruzione della più grande fabbrica di semiconduttori degli Stati Uniti, mentre il concorrente Intel impegnerà 20 miliardi di dollari in una nuova sede in Ohio. In visita a Pughkeepsie
Ibm ha sempre avuto una presenza particolarmente importante nello Stato di New York – da decenni un hub di innovazione e del settore manifatturiero – con oltre 7500 posti di lavoro nell’intera valle del fiume Hudson. “Ibm è profondamente onorata di ospitare il presidente Biden nel nostro sito di Poughkeepsie, e non vediamo l’ora di evidenziare il nostro impegno a favore delle innovazioni che permettono all’economia americana di crescere”, ha dichiarato Arvind Krishna, ceo di Ibm. “Mentre facciamo i conti con le grandi sfide tecnologiche nella dimensione ambientale, energetica e dei trasporti, dobbiamo continuare ad investire nell’innovazione e nella scoperta – perché le tecnologie avanzate sono la chiave per risolvere questi problemi e per guidarci verso la prosperità economica, che include lavori migliori per milioni di americani”, ha aggiunto Krishna.
A Poughkeepsie c’è anche il primo Ibm Quantum Computation Center
Il sito dell’Ibm di Poughkeepsie sin dal 1941 aiuta il Paese ad esplorare il potere trasformativo della tecnologia, a partire dalla produzione di armamenti durante la seconda guerra mondiale, fino allo sviluppo e alla costruzione di mainframe computer di ultima generazione, fondamentali per l’economia globale. A Poughkeepsie c’è anche il primo Quantum Computation Center di Ibm, nel quale un ingente numero di computer quantici operano nel cloud: l’obiettivo è proprio quello di rendere il sito un hub globale dello sviluppo del quantum computing, allo stesso modo in cui oggi lo è per i mainframe.
Nella valle dell’Hudson anche il futuro dei semiconduttori
Anche il futuro delle tecnologie per i semiconduttori, infine, passa per la valle dell’Hudson. In quell’ecosistema pubblico-privato per i semiconduttori che è Albany, ad esempio, lo scorso anno Ibm ha sviluppato e annunciato i primi chip a due nanometri, che rappresentano una delle principali svolte dello scorso decennio nell’industria dei semiconduttori. L’espansione del modello di innovazione collaborativa di Albany potrebbe essere la pietra fondante per lo sviluppo del National Semiconductor Technology Center (Nstc), che verrà implementato nell’ambito del Chips and Science Act, convertita in legge da Biden lo scorso 9 agosto.
Il presidente Joe Biden: “chi dice che non possiamo guidare la manifattura mondiale?”
In visita a Poughkeepsie si è recato il presidente americano Joe Biden, per parlare di occupazione e produzione, in particolare, di microchip. “Grazie Ibm per il vostro lavoro, che fa di New York l’hub della manifattura nel mondo. Questa – ha detto Biden – è un’azienda iconica dell’America, con più di cento anni di vita. Chi dice che non possiamo guidare la manifattura mondiale? Non so da dove venga questa cosa”. Il presidente ha poi detto che questo investimento da 20 miliardi da parte di Ibm fornisce agli Stati Uniti un margine di vantaggio nella competizione con la Cina, anche perché si inserisce in una generale crescita del manifatturiero, stimolata dal passaggio di una misura da 280 milioni di dollari del governo la scorsa estate, volta a rafforzare la ricerca scientifica e l’industria dei semiconduttori. Crescita contro cui “il partito comunista cinese ha cercato di fare lobbying”, ha aggiunto.