Usa e Ue uniscono le forze per contrastare il dominio della Cina sul fronte tecnologico, focalizzando l’attenzione su chip e intelligenza artificiale. La riunione inaugurale del Trade and Technology Council (Ttc) a Pittsburgh ha tracciato una lunga lista di cose da fare, ma forse il risultato più significativo è stato il simbolico ripristino delle buone relazioni dopo i danni subiti sotto dell’ex presidente Donald Trump. “E’ solo uno straordinario spirito di cooperazione e collaborazione e il desiderio tra gli Stati Uniti e l’Unione europea di lavorare a stretto contatto”, ha detto ai giornalisti il segretario di Stato americano Antony Blinken.
I rappresentanti di Usa e Ue si sono incontrati in un’enorme fabbrica di munizioni dell’era della seconda guerra mondiale e successivamente in un’acciaieria a Pittsburgh, che è stata convertita in una struttura di ricerca robotica avanzata.
I colloqui sono stati condotti da parte statunitense da Blinken, dalla rappresentante per il commercio Katherine Tai e dal segretario al commercio Gina Raimondo, e da parte europea dai vicepresidenti esecutivi dell’Ue Margrethe Vestager e Valdis Dombrovskis.
Il vertice ha puntato i fari sull’intelligenza artificiale, sulla crisi dei chip e anche sulla questione della privacy digitali e sulla protezione dei diritti umani online.
Impegno comune per superare la crisi dei chip
Un focus particolare è dedicato alla crisi dei semiconduttori che sta mettendo in ginocchio settori chiave come l’automotive. Secondo AlixPartners la penuria di chip costerà all’industria globale dell’automotive 210 miliardi di dollari di ricavi solo quest’anno. La cifra stimata è doppia rispetto a quella fornita da AlixPartners a maggio (a gennaio le perdite previste erano di 60,6 miliardi di dollari).
In questo quadro Usa e Ue si impegnano – si legge nel documento finale – a costruire una partnership che miri al riequilibrio delle catene di approvvigionamento globali di semiconduttori “al fine di migliorare la sicurezza della supply chain e la capacità di progettare e produrre semiconduttori, in particolare quelli con capacità all’avanguardia”.
L’intelligenza artificiale
Partendo dall’assunto che le tecnologie di intelligenza artificiale (AI) abbiano il potenziale per apportare vantaggi significativi ai cittadini, società ed economie ma al contempo minacciare le libertà fondamentali se non vengono utilizzate in modo responsabile, l’Unione Europea e gli Stati Uniti si impegnano a sviluppare e implementare sistemi che siano innovativi e affidabili e che rispettino i diritti umani universali e i valori democratici condivisi.
Intanto Bruxelles prosegue sulla strada della regolazione dell’AI. “Quest’anno proporremo un ‘Data act’, un atto legislativo sui dati che andrà a completare il quadro normativo”, ha annunciato Kilian Gross, capo dell’Unità di sviluppo e coordinamento delle politiche di Intelligenza artificiale della Direzione generale per le reti di comunicazione (Dg Connect) della Commissione europea, audito dalla commissione speciale sull’Intelligenza artificale (Aida) del Parlamento Ue.
Digital transformation sostenibile
“Condividiamo un forte desiderio di guidare una trasformazione digitale che stimoli il commercio e gli investimenti, avvantaggi i lavoratori, protegga l’ambiente e il clima, rafforzando la nostra leadership tecnologica e industriale e stabilendo standard elevati a livello globale. Vogliamo stimolare l’innovazione e proteggere e promuove tecnologie emergenti”, si legge le documento finale.
Stati Uniti ed Unione Europea coopereranno dunque allo sviluppo e alla diffusione di nuove tecnologie in modo “da rafforzare i valori democratici condivisi, compreso il rispetto dei diritti umani universali, far progredire i rispettivi sforzi per affrontare la crisi del cambiamento climatico”.
“Intendiamo cooperare per arginare efficacemente l’uso improprio della tecnologia, proteggere le nostre società dalla manipolazione e dall’interferenza delle informazioni, promuovere una connettività digitale internazionale sicura e sostenibile e supportare i difensori dei diritti umani”, concludono.
Battere la Cina
Il lungo comunicato non cita mai la Cina, ma la seconda economia mondiale è onnipresente ovunque, in particolare nelle frequenti menzioni delle preoccupazioni poste dalle “economie non di mercato”. Oltre ai semiconduttori, le parti sono alle prese sulle mosse da fare per contrastare quelle che considerano le pratiche commerciali sleali della Cina.
“Siamo uniti nel continuare aproteggere le nostre imprese, i consumatori e i l avoratori dalle pratiche commerciali sleali, in particolare quelle poste dalle economie non di mercato, che stanno minando il sistema commerciale mondiale”, afferma la nota.
L’amministrazione Biden finora ha continuato la linea forte di Trump nei confronti di Pechino, mantenendo in vigore dazi punitivi sulle merci cinesi, mentre l’Unione Europea ha assunto una posizione meno conflittuale. I ministri si sono impegnati a
lavorare insieme e attraverso le riforme dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc).