Intel è pronta a investire in Europa 95 miliardi di dollari (circa 80 miliardi di euro) in un piano decennale che potrebbe vedere coinvolta anche l’Italia. Si tratta di una risposta concreta alla carenza globale di semiconduttori, che sta colpendo duramente l’industria automobilistica: durante il suo primo keynote di persona da quando ha assunto il timone del gruppo a febbraio, il Ceo Pat Gelsinger ha ricordato che Intel ha in programma di costruire almeno due nuove fabbriche di semiconduttori all’avanguardia nel Vecchio continente, e ha dettagliato gli elementi della strategia Idm 2.0 precedentemente annunciata dall’azienda, inquadrandola nei settori automobilistico e della mobilità nell’Unione Europea.
L’espansione della produzione in Europa fa parte di un più ampio progetto di Gelsinger che comprende anche nuovi investimenti negli Stati Uniti: due impianti in Arizona per 20 miliardi di dollari e ulteriori 3,5 miliardi di dollari in New Mexico. Entro la fine dell’anno, ha detto, Intel sceglierà il sito per una nuova fabbrica negli Stati Uniti, mentre per l’Europa si parla di un impianto in Irlanda per la produzione di chip per auto e si è messa al vaglio delle ipotesi una struttura nel comprensorio di Mirafiori, a Torino. Negli ultimi mesi, Gelsinger è stato molto impegnato in trattative con i politici europei e statunitensi per ottenere dei sussidi che sostengano l’espansione di Intel.
Una strategia condivisa con gli altri player del comparto
“Questa nuova era di domanda sostenuta per i semiconduttori ha bisogno di grandi e ampie valutazioni” ha detto il manager, intervenendo a un evento al Motor Show di Monaco di Baviera. Una tendenza guidata da ciò che Gelsinger ha definito “la digitalizzazione di tutto”, che implica quattro elementi che dovranno permeare le industrie automobilistiche e della mobilità: elaborazione onnipresente, connettività pervasiva, infrastruttura cloud-to-edge e intelligenza artificiale. Secondo il numero uno di Intel, il mercato dei chip per le auto registrerà per questo un incremento superiore al 100% entro la fine del decennio. I semiconduttori, ha precisato, rappresenteranno oltre il 20% dei costi materiali delle future auto del segmento premium, in rialzo dal 4% del 2019, data la massiccia adozione di nuove funzioni di assistenza alla guida, touch screen e altri accessori.
Il principale rivale di Intel, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co, il maggior produttore di chip al mondo, ha del resto già annunciato che spenderà 100 miliardi di dollari nei prossimi tre anni per aumentare la produzione. E Samsung ha comunicato di voler aumentare di un terzo i suoi investimenti nei prossimi tre anni a oltre 205 miliardi di dollari.
Continuando nel suo intervento, Gelsinger ha inoltre annunciato che la sussidiaria Mobileye, società israeliana acquistata nel 2017 per 15 miliardi di dollari, lancerà un programma pilota per un servizio robotaxi in Israele e Germania il prossimo anno, a testimonianza degli sforzi che Intel sta facendo anche nel settore della guida autonoma.
Il punto di vista della Fiom sull’ipotesi Mirafiori
Parlando con Repubblica, Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino, ha commentato l’ipotesi di installare un impianto Intel nell’area industriale della città. “Intel a Mirafiori? Che sia l’occasione per riorganizzare tutto, non per dismettere altri pezzi del comprensorio“. La possibilità che a Torino arrivi Intel a realizzare una fabbrica di microchip “è un’opportunità”, ma “non vuol dire che si debba perdere quello che resta sul fronte dell’auto”.
Nel pacchetto, spiega Repubblica, è stata indicata un’area di 400 mila metri quadri estendibile a un milione e 200 mila metri quadri, prendendo quindi spazi ora occupati da Stellantis. Si tratta di una ipotesi che è stata avanzata dagli enti locali in una fase preliminare, senza alcun confronto con il gruppo automobilistico. “A parte che bisogna vedere se Intel arriverà qui a Torino. La multinazionale dei microchip è interessa ad aprire una fabbrica in Europa. E sono diversi i Paesi in corsa. Se sceglierà l’Italia bisognerà vedere se sarà a Torino. Se verranno scelte le aree di Mirafiori potrebbe essere l’occasione per riorganizzare le aree, ha detto Lazzi”.
La collaborazione Google-Qualcomm
Qualcomm Technologies collaborerà con Google e il Gruppo Renault: la nuova Mégane E-Tech Electric è stata presentata alla Iaa Mobility 2021 di Monaco. Il Gruppo Renault utilizzerà le piattaforme Snapdragon Automotive Cockpit di terza generazione di Qualcomm Technologies per alimentare il sistema di infotainment tecnicamente avanzato del veicolo – che è composto da display touchscreen di dimensione verticale per le funzioni audio, visive e di navigazione – portando facilità d’uso e comfort a guidatori e passeggeri. Per migliorare ulteriormente l’esperienza per i conducenti e i passeggeri, i sistemi di infotainment nella nuova Mégane E-Tech Electric saranno dotati di applicazioni e servizi Google integrati, non solo per fornire un infotainment intelligente e applicazioni per i clienti del veicolo (come Google Assistant, Google Maps e Google Play), ma anche per mantenere il veicolo fresco e attuale con le tendenze digitali in evoluzione con le sue capacità aggiornabili.