IL DEAL DA 5,4 MILIARDI

Chip, Intel rinuncia a Tower Semiconductor: penale da 353 milioni di dollari

L’accordo per l’acquisizione era stato firmato nel 2022 ma l’azienda ha deciso di chiudere la partita a causa dell’impossibilità di ottenere le autorizzazioni richieste. Ma il ceo Gelsinger annuncia che ci saranno collaborazioni future

Pubblicato il 16 Ago 2023

Semiconduttori

Una penale da 353 milioni di dollari e la rinuncia a un accordo da 5,4 miliardi di dollari. È questo per Intel il bilancio dello stop all’acquisizione dell’israeliana Tower Semiconductor. La decisione, concordata dalle due società, deriva dall’impossibilità di ottenere “in modo tempestivo – si legge nel comunicato di Intel – le necessarie autorizzazioni normative richieste dall’accordo di fusione, datato 15 febbraio 2022″.

L'”affaire” Tower Semiconductor

Intel, che avrebbe pagato 5,4 miliardi di dollari in contanti per Tower, riconoscerà alla società israeliana una commissione legata alla rinuncia all’acquisizione pari a 353 milioni di dollari. Il ceo Pat Gelsinger ha sottolineato che, nonostante lo stop all’operazione, prosegue la strategia battezzata Idm 2.0 dell’azienda e che anche con Tower Semiconductor si cercheranno opportunità di collaborazione in futuro. Le azioni della società israeliana sono scese di circa il 9% negli Stati Uniti e a Tel Aviv.

“Dopo un’attenta analisi e non avendo ricevuto indicazioni in merito a determinate approvazioni regolamentari richieste, entrambe le parti hanno concordato di rescindere il loro accordo di fusione dopo aver superato la data prevista per il 15 agosto 2023″, ha affermato Tower Semiconductor in una nota.

Spinta alla produzione di chip

Gelsinger ha riferito che stava cercando di ottenere l’approvazione dell’accordo su Tower dalle autorità di regolamentazione cinesi, riferisce Reuters. A questo scopo aveva visitato il paese asiatico il mese scorso per incontrare i funzionari del governo. Ha anche affermato che Intel sta investendo nelle attività di produzione di chip per altre società, indipendentemente dall’accordo con Tower.

A giugno, sempre secondo Reuters il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva annunciato che Intel avrebbe accettato di spendere 25 miliardi di dollari per una nuova fabbrica in Israele, il più grande investimento internazionale mai realizzato nel paese.

Il bilancio di Intel

Nel secondo trimestre 2023 l’attività di produzione chip di Intel ha registrato un fatturato di 232 milioni di dollari, in aumento rispetto ai 57 milioni di dollari dell’anno precedente. L’aumento delle vendite è dovuto al “packaging avanzato”, un processo in cui Intel può combinare pezzi di chip realizzati da un’altra azienda per creare un chip più potente.

La domanda di chip di Intel si è raffreddata dopo due anni di forte crescita guidata dallo smartworking durante la pandemia, portando il produttore di chip a ricorrere a tagli di costi. L’azienda si è impegnata a ridurre i costi di 3 miliardi di dollari entro l’anno, con l’obiettivo di risparmiare tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari entro la fine del 2025.

“Dal suo lancio nel 2021 – riporta il comunicato Intel Stuart Pann, vp senior e direttore generale di Intel Foundry Services -, Intel Foundry Services ha guadagnato terreno con clienti e partner e abbiamo compiuto progressi significativi verso il nostro obiettivo di diventare il secondo maggiore produttore globale entro la fine del decennio. Stiamo costruendo una proposta di valore differenziata per il cliente come prima ‘fabbrica’ di sistemi aperti al mondo, con portafoglio tecnologico e esperienza di produzione che include packaging, standard di chiplet e software, andando in questo modo oltre la tradizionale produzione di wafer”.​

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