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Chip, la Cina fa scorta di tecnologia. Ecco l’impatto sul mercato



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In vista di un possibile inasprimento dei ban Usa, Pechino sta aumentando le importazioni, salite del 44% in un anno. Spinta alla crescita dei produttori mondiali: per Asml i contratti con il Paese asiatico rappresentano il 49% del totale mentre Tokyo Electron ha visto aumentare le vendite dell’80%

Pubblicato il 23 ago 2024

Enzo Lima

giornalista



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Salgono le importazioni di tecnologie per la produzione di chip in Cina. Secondo Bloomberg, Pechino avrebbe iniziato ad accumulare scorte in vista di una possibile ulteriore stretta delle sanzioni da parte degli Usa.

I dati dell’Amministrazione delle dogane cinese

I dati dell’Amministrazione generale delle dogane mostrano che il valore delle importazioni è aumentato del 44% su base annua, attestandosi a 25,9 miliardi di dollari nei primi sette mesi del 2024. Nello stesso stesso periodo del 2023 le importazioni erano state pari a 18 miliardi di dollari e nel 2022 a 21,6 miliardi di dollari.

La situazione del mercato globale

La corsa agli acquisti da parte di Pechino è in netto contrasto con il mercato globale. Secondo Semi, l’associazione che raccoglie le aziende produttrici di chip, il capex dei semiconduttori “è rimasto conservativo” nel primo semestre, con un calo del 9,8%.

Il ban degli Usa

Nel 2023 gli Usa hanno inasprito le norme che frenano le esportazioni di macchinari avanzati per la produzione di chip verso la Cina e a marzo 2024 gli alleati di Washington hanno chiesto di introdurre nuovi controlli per impedire a Pechino l’accesso alla tecnologia dei semiconduttori.

L’impatto della spesa cinese

Nell’ultimo anno le aziende cinesi hanno intensificato gli investimenti nella produzione di chip, guidando la crescita dei produttori di apparecchiature all’estero che, negli ultimi trimestri, hanno registrato una domanda complessiva debole.

Asml, il fornitore di apparecchiature per chip avanzati, ha visto salire le vendite in Cina al 49% del totale nel secondo trimestre 2024 a fronte di un 24% registrato nell’anno precedente. Lam Research ha rilevato “una spesa interna cinese leggermente più forte” nel secondo trimestre, che rappresenta il 39% delle vendite totali rispetto al 26% dello stesso periodo del 2023.

E ancora, le vendite di Tokyo Electron in Cina nel primo trimestre fiscale (terminato il 30 giugno) sono aumentate dell’80% a 277 miliardi di yen (1,9 miliardi di dollari), rappresentando il 50% del totale.

Il più grande produttore di chip a contratto della Cina, Semiconductor Manufacturing International Corp, ha aumentato il capex del 30% su base annua a 2,25 miliardi di dollari nel secondo trimestre.

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