La Ue accende i riflettori sulla supply chain dei chip. La Commissione ha lanciato il Semiconductor Alert System, un nuovo progetto pilota per monitorare la catena di fornitura dei semiconduttori.
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Il progetto
Obiettivo del progetto è sensibilizzare l’opinione pubblica su eventuali interruzioni critiche lungo la catena del valore dei semiconduttori e aiutare la Commissione a raccogliere le informazioni necessarie a stabilire una valutazione precisa dei rischi per reagire rapidamente a qualsiasi situazione di crisi, ricorrendo al Gruppo europeo di esperti sui semiconduttori.
Il sistema di allerta per i semiconduttori sarà incluso nel terzo pilastro dell’European Chips Act, che mira a rafforzare la capacità di reazione e il monitoraggio del settore europeo dei semiconduttori e a potenziare il coordinamento tra gli Stati membri.
Chips Act, cosa prevede
Lo scorso 18 aprile le istituzioni Ue (Commissione, Consiglio e Parlamento) hanno dato il via libera al Chips Act, il piano presentato da Bruxelles nel febbraio del 2022 per raddoppiare la quota di mercato nei semiconduttori del Vecchio Continente dal 10% al 20% entro il 2030 e tagliare la dipendenza dalla Cina e dagli altri Paesi asiatici.
Il provvedimento mira a rafforzare l’ecosistema dei semiconduttori. Si compone di una comunicazione, che illustra la strategia europea e la logica alla base della legge sui chip, una proposta di regolamento e una raccomandazione agli Stati membri.
L’European Chips Act rafforzerà l’ecosistema dei semiconduttori nell’Ue, garantirà la resilienza delle catene di approvvigionamento e ridurrà le dipendenze esterne. Si tratta di un passo fondamentale per la sovranità tecnologica dell’Ue. Inoltre, garantirà che l’Europa raggiunga l’obiettivo del decennio digitale di raddoppiare la sua quota di mercato globale nei semiconduttori al 20 %.
Lo farà concentrandosi su 5 obiettivi strategici:
- rafforzare la ricerca e la leadership tecnologica;
- sviluppare e rafforzare la capacità dell’Europa di innovare nella progettazione, produzione e confezionamento di chip avanzati;
- istituire un quadro adeguato per aumentare la produzione entro il 2030;
- affrontare la carenza di competenze e attrarre nuovi talenti;
- sviluppare una comprensione approfondita delle catene globali di approvvigionamento dei semiconduttori.
L’European Chips Act ha tre componenti principali:
- un’iniziativa Chips for Europe per sostenere lo sviluppo di capacità tecnologiche su larga scala e l’innovazione nei chip all’avanguardia;
- un nuovo quadro per attrarre investimenti su larga scala nelle capacità di produzione e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento;
- un meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione per monitorare gli sviluppi del mercato e anticipare le crisi.
Un nuovo quadro per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento
Il Chips Act propone un nuovo quadro per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di chip attirando investimenti e sostenendo la creazione di capacità produttive su larga scala.
Il quadro consente il sostegno pubblico a due nuovi tipi di impianti produttivi innovativi che sono i primi del loro genere. Queste nuove strutture sono:
- “Fonderrie aperte dell’Ue”, che dedicherebbero una parte significativa della loro capacità produttiva alla produzione ad altri operatori industriali;
- “Strumenti di produzione integrati”, che progetterebbero e produrrebbero chip per i propri mercati (ad esempio solo per il loro settore).
Raccomandazione agli Stati membri
In considerazione della crisi della carenza di chip, la Commissione ha inviato una raccomandzione agli Stati membri che incoraggia azioni di coordinamento immediato tra gli Stati membri e la Commissione per affrontare la crisi.
La raccomandazione stabilisce meccanismi per monitorare e attenuare le perturbazioni delle catene di approvvigionamento e rendere l’Europa più resiliente di fronte alle perturbazioni attuali e future.