Technoprobe si quoterà su Euronext Growth Milan: la società italiana della microelettronica e dei semiconduttori ha annunciato di voler procedere all’Ipo entro la fine del primo trimestre del 2022, compatibilmente con le condizioni di mercato. Il flottante richiesto per la quotazione sarà realizzato attraverso un collocamento istituzionale di azioni ordinarie riservato ad investitori qualificati in Italia e nello spazio economico europeo e investitori istituzionali esteri al di fuori degli Stati Uniti.
L‘offerta riguarderà circa il 20% del capitale sociale di Technoprobe post quotazione. Le azioni saranno, in parte, poste in vendita dagli attuali azionisti di riferimento e, in parte, saranno ottenute con un aumento di capitale. La struttura finale dell’offerta sarà determinata in prossimità dell’avvio dell’Ipo.
Obiettivo: crescita sui mercati internazionali
Technoprobe, si legge nella nota per i media, ritiene che la quotazione le consentirà di ottenere ulteriore visibilità sui mercati di riferimento. I proventi derivanti dall’aumento di capitale saranno utilizzati al fine di dotare la società di ulteriori risorse finanziarie per il perseguimento della propria strategia di crescita sui mercati internazionali.
Mediobanca – Banca di Credito Finanziario e Intesa Sanpaolo agiranno in qualità di coordinatori dell’offerta. Mediobanca – Banca di Credito Finanziario agisce inoltre in qualità di Euronext Growth Advisor.
Technoprobe, secondo produttore mondiale di probe card
Technoprobe è stata costituita nel 1996 da un’idea imprenditoriale del suo fondatore Giuseppe Crippa ed è a capo di un gruppo che progetta e realizza interfacce elettro-meccaniche denominate Probe Card utilizzate per il test dei semiconduttori di tipo non-memory o Soc (system on chip).
Sulla base dei dati attualmente disponibili, il gruppo risulta essere il secondo produttore di Probe Card a livello mondiale in termini di volumi e fatturato ed è l’unico produttore sul territorio italiano. Nel 2020 ha ricevuto il premio “Best supplier” sia da Tmsc che da Intel e nel 2021 “1st suppliers” da Vlsi research Inc.
Le Probe Cards sono dispositivi di alta tecnologia (fatti su misura in base allo specifico chip) che consentono di testare il funzionamento dei chip durante il loro processo di costruzione, ossia quando si trovano ancora sul wafer di silicio. Si tratta, quindi, di progetti e soluzioni tecnologiche che garantiscono il funzionamento e l’affidabilità dei dispositivi che rivestono un ruolo determinante, tra l’altro, nell’industria dei computer, degli smartphone, del 5G, dell’Internet of Things, della domotica e dell’automotive. Le Probe Card sono dei “consumables” in quanto il loro ciclo di vita è legato ad uno specifico chip e nessuna parte della Probe Card può essere riutilizzata.
Tre stabilimenti produttivi in Italia, 11 sedi nel mondo
In Italia il Gruppo ha la sua sede legale a Cernusco Lombardone (LC), comune alle porte di Milano, dove è presente anche un centro produttivo che occupa una superficie coperta di circa 20.000 mq. Inoltre, il Gruppo ha altri due stabilimenti produttivi in Italia: il primo di circa 4.000 mq ad Agrate (MB), operativo da luglio 2021, e il secondo di circa 5.000 mq ad Osnago (LC), che entrerà in funzione nel primo trimestre 2022. Infine, il gruppo dispone di altre 11 sedi a livello mondiale, distribuite tra Europa, Asia (Taiwan, Corea del Sud, Cina e Singapore) e Stati Uniti. I principali produttori al mondo di semiconduttori sono clienti del gruppo.
Il gruppo impiega attualmente circa 2.200 dipendenti a livello consolidato (dei quali 1.300 in Italia) e ha generato ricavi nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 pari a 329,5 milioni di euro. Dispone di oltre 500 brevetti proprietari e sviluppa oltre 100 nuovi progetti ogni mese.