Focus del governo sulle materie prime critiche. È infatti partito il nuovo format del “Tavolo nazionale per le materie critiche” promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) che “innova” la task force ufficialmente nata nel 2022.
L’avvio del tavolo fa seguito all’adesione dell’Italia alla Minerals Security Partnership, iniziativa lanciata a giugno dall’amministrazione Usa per promuovere l’estrazione etica e rafforzare le partnership tra Paesi “amici” lungo le catene di approvvigionamento del settore, anche a fronte della weaponization delle interdipendenze da parte di Paesi autoritari, come Russia e Cina.
Gli obiettivi del tavolo
Il tavolo a cui partecipano Mimit, Mase e tutti gli attori pubblici privati definirà il fabbisogno nazionale e formulerà proposte utili alla creazione delle condizioni normative, economiche e di mercato per un approvvigionamento sicuro e sostenibile.
“Vogliamo compenetrare le esigenze del sistema produttivo con gli obiettivi del rispetto ambientale – spiega il ministro delle Imprese, Adolfo Urso – in una strategia Paese che determini anche le scelte europee e occidentali per l’autonomia strategica rispetto al predominio della Cina”.
Nella task force anche le altre amministrazioni nazionali, la Presidenza del Consiglio, il Ministero degli Affari Esteri, l’Istat, ma anche rappresentanti della Commissione europea e di agenzie europee, le associazioni di impresa e i maggiori esperti del settore.
“Il tavolo è anche funzionale a definire il fabbisogno del Paese – continua Urso – nella duplice transizione green e digitale e fornire utili elementi in vista del ‘Critical Raw Materials Act’ che sarà presentato dalla Commissione europea in primavera. Siamo assolutamente convinti che occorra soprattutto in questo campo una politica europea assertiva che utilizzi risorse comuni anche attraverso il Fondo sovrano europeo. Il tavolo inoltre – conclude Urso- potrà aiutarci nella definizione di una nuova normativa nazionale sulla estrazione mineraria”.
Per ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, “dinanzi a una realtà che vede l’Europa fortemente dipendente da paesi stranieri per queste materie prime, strategiche per la decarbonizzazione, sia necessario adottare misure che promuovano sempre più l’economia circolare. Dovremo – ha aggiunto – investire di più per una migliore gestione degli scarti, puntando alla raccolta, alla selezione, e al recupero delle materie prime contenute nei rifiuti; abbandonare la visione del “rifiuto come problema” e sfruttare appieno il “rifiuto come risorsa”, da usare in modo intelligente, creativa e rigenerativa”.
“E’ intenzione del governo promuovere tale approccio con iniziative di sistema, meccanismi incentivanti, comunicazione e semplificazioni normative in attuazione e revisione dei piani strategici e programmi come: la Strategia Nazionale Economia Circolare, il Piano Nazionale Gestione dei Rifiuti, l’aggiornamento che faremo del Piano Nazionale per la Prevenzione dei Rifiuti, e quello per il Consumo Sostenibile- ricorda – Si trattadi politiche molto legate anche alle disposizioni europee a cui parteciperemo con forza per difendere la via italiana all’economia circolare che ci ha portato in posizione di leadership europea in questi anni”.
Verso un piano nazionale
Il tavolo lavoro mirerà a formulare proposte per una strategica nazionale di approvvigionamento delle materie prime critiche, sia per lo sfruttamento delle risorse del paese, seguendo i principi di urban mining, eco-design e attività mineraria sostenibile e realizzando le possibilità offerte dalle Best Available Technology (BAT). Ed elaborerà proposte per eventuali iniziative normative, svolgendo anche attività di analisi.
Materie prime critiche, la strategia Ue
In questi anni la Ue per svincolarsi dalla dipendenza con la Cina – Pechino fornisce all’Europa circa il 98% delle terre rare – ha varato una strategia ad hoc sulle Critical Raw Materials.
Il nuovo Piano d’azione A esamina le sfide attuali e future proponendo strategie per diversificare l’approvvigionamento da fonti primarie e secondarie, incrementandone la sostenibilità ambientale e sociale, e per migliorare l’efficienza delle risorse e la circolarità.
Nel dettaglio il Piano prevede 10 grandi azioni da mettere in pratica da oggi fino al 2025.
- Lanciare un’Alleanza europea per le materie prime guidata dall’industria, inizialmente dedicata a terre rare e dei magneti, e quindi alle altre materie prime.
- Sviluppare criteri di finanziamento sostenibili per i settori minerario, estrattivo e di trasformazione negli Atti delegati.
- Avviare la ricerca e l’innovazionesulle materie prime critiche nel campo della lavorazione dei rifiuti e dei materiali avanzati, utilizzando Orizzonte Europa, il Fondo europeo di sviluppo regionale e programmi nazionali di R&I.
- Mappare il potenziale approvvigionamento di materie prime secondarie critiche dalle scorte e dai rifiuti dell’Ue, identificando progetti di recupero fattibili.
- Identificare i progetti di estrazione e trasformazione, le esigenze di investimento e le relative opportunità di finanziamento per le materie prime critiche nell’Ue, con priorità per le regioni carbonifere.
- Sviluppare competenze e capacità nelle tecnologie minerarie, estrattive e di trasformazione nelle regioni in transizione.
- Distribuire programmi di osservazione della Terra e telerilevamento per l’esplorazione delle risorse, le operazioni e la gestione ambientali post-estrazione.
- Sviluppare progetti di R&I per lo sfruttamento e la lavorazione di materie prime critiche con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali.
- Sviluppare partenariati internazionali strategici e finanziamenti associati per garantire una fornitura diversificata di materie prime critiche sostenibili, anche attraverso condizioni commerciali e di investimento non distorte, a partire da partenariati pilota con il Canada, i paesi interessati in Africa e il vicinato dell’Ue.
- Promuovere pratiche minerarie responsabili per materie prime critiche attraverso il quadro normativo dell’Ue e la relativa cooperazione internazionale.
Il pacchetto normativo Ue per l’autonomia
Il Critical Raw Materials Act che la Ue varerà nei prossimi mesi è invece un il pacchetto normativo sulle materie prime critiche che andrà ad integrare il piano europeo per l’industria Net-Zero. L’obiettivo è garantire l’accesso a quei materiali, come le terre rare, vitali per la produzione di tecnologie innovative. Parallelamente, il prossimo mese di marzo partirà l’iter per la riforma del mercato elettrico, a valle della quale i consumatori potranno beneficiare dei costi minori delle energie rinnovabili. Diffusione massiccia delle ecoenergie, efficienza energetica e riduzione della domanda di energia, insieme alla riqualificazione e al miglioramento delle competenze della forza lavoro impiegata, saranno priorità rafforzate dal Piano.
Le mosse degli Usa
Gli Usa si muovono su un fronte multilaterale, stringendo alleanze in funzione anti-Cina ed agguantare le leadership mondiale. Con questo obiettivo lo scorso giugno è nata la Minerals Security Partnership (Mps), iniziativa che punta a rafforzare, appunto, le catene di approvvigionamento di minerali critici.
L’obiettivo dell’Msp – si legge sul sito del Dipartimento di Stato Usa – è garantire che i minerali critici siano prodotti, lavorati e riciclati in un modo da valorizzare la capacità dei paesi di sfruttare in maniera sostenibile le loro dotazioni geologiche. Si prevede che la domanda di minerali critici, essenziali per l’energia pulita e altre tecnologie, aumenterà in modo significativo nei prossimi decenni. In questo contesto l’alleanza contribuirà a catalizzare, lungo l’intera catena del valore, gli investimenti dei governi e delle imprese che garantiscono ai più elevati standard ambientali, sociali e di governance.
I partner Msps, tra cui la Ue, si impegnano a costruire catene di approvvigionamento di minerali critici solide e responsabili per sostenere l’economia prosperità e obiettivi climatici.