L'ACQUISIZIONE

Chipset, Nvdia compra Mellanox per 6,9 miliardi di dollari

Il colosso dei processori per computer ad alte prestazioni entra in possesso della società israeliana che faceva gola anche a Intel, Microsoft e Xilinx. L’obiettivo è diventare fornitore di riferimento per i data center di nuova generazione

Pubblicato il 11 Mar 2019

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Un investimento da 6,9 miliardi dollari per diventare il fornitore di processori per 250 dei 500 calcolatori più potenti di tutto il mondo. Così Nvidia è entrata in possesso di Mellanox, costruttore israeliano di chipset specializzato in soluzioni di interconnessione end-to-end per data center e sistemi di storage. L’azienda, sul mercato dal 1999 e quotata al Nasdaq, era da mesi nel mirino di altri colossi, gruppi del calibro di Intel, Microsoft e Xilinx. Nvdia se l’è aggiudicata pagando in contanti 125 dollari per azione. Si tratta dell’ennesima acquisizione miliardaria di un’impresa israeliana e, per essere precisi, la terza più costosa di sempre, dopo il take-over di Mobileye da parte di Intel (15,3 miliardi) e quello di Frutarom da parte di Flavors & Fragrances’ (7,1 miliardi).

“L’affermazione delle applicazioni di Intelligenza artificiale e della data science, come come la crescita dell’utilizzo simultaneo dei computer sta alimentando una domanda impetuosa nel mondo dei data center”, ha commentato il Ceo e fondatore di Nvdia Jensen Huang. “Indirizzare questa domanda implicherà la realizzazione di architetture in grado di connettere rapidamente grandi quantità di nodi su uno strato di network intelligenti, in modo da formare un gigantesco motore di calcolo a misura di data center”.

Soddisfatto dell’operazione anche l’omologo di Mellanox Eyal Waldman, che dichiara: “Abbiamo la stessa visione di Nvidia rispetto al computing ad altre prestazioni. Combinare le competenze delle nostre due società è una naturale estensione di una partnership che dura da tempo e che dà nuova forma alla cultura della performance, comune a entrambe le imprese”.

Nvidia precisa che, portata a termine l’acquisizione, continuerà in ogni caso a investire nel mercato israeliano, considerato uno dei centri nevralgici dell’innovazione tecnologica.

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