Le nuove regole antitrust della Cina sui colossi hitech spaventano i mercati: pur se ancora in forma di bozza, la normativa presentata dal regolatore Samr (State administration for market regulation) scatena le vendite sui listini. A Hong Kong i titoli di Alibaba hanno perso il 9,8% del valore, Tencent ha subito una flessione del 7,39%, JD.com un calo del 9,2%. Il produttore di smartphone Xiaomi ha visto una contrazione del prezzo del titolo dell’8,18%, Meituan ha perso il 9,67%. In totale le cinque aziende hanno bruciato ieri, alla fine della giornata di trading a Hong Kong, oltre 280 miliardi di dollari di valutazione di mercato rispetto al prezzo di chiusura di lunedì, secondo le stime di Cnbc. In generale l’indice Hang Seng Tech ha subito una flessione del 6,23%
Gli investitori guardano altrove
La bozza della nuova normativa antitrust sulle Big tech cinesi messa a consultazione pubblica dal Samr ha l’obiettivo di impedire che un singolo gruppo domini un mercato o adotti metodi che bloccano di fatto lo sviluppo di un’efficace concorrenza. Nella bozza della regulation viene data una definizione di piattaforma Internet che include i più grandi colossi tecnologici e digitali della Cina. Tra questi i marketplace Taobao e Tmall di Alibaba, JD.com (altro player dell’e-commerce) e i servizi di pagamento come Alipay di Ant Group e WeChat Pay di Tencent. Nella definizione – e quindi nella regulation – potrebbero ricadere anche piattaforme per il food delivery come Meituan.
Le vendite dei titoli hitech potrebbe tuttavia legarsi a nuovi sviluppi del mercato, che favoriscono altri settori industriali. La notizia relativa al successo dei test del vaccino anti-Covid di Pfizer ha spostato l’attenzione degli investitori sulle aziende farmaceutiche, ovviamente, ma anche dell’energia, dell’industria e del travel – tutti segmenti in cui ora il mercato si attende una ripresa. Rientrano in quest’ottica le perdite già subite ieri dai titoli delle piattaforme Internet come Netflix (-7%), Zoom (fino a -13,4%), Amazon (-2,4%): un allentamento dell’emergenza coronavirus potrebbe sfavorire il consumo di contenuti, la collaboration e gli acquisti online a favore di un “ritorno” al mondo fisico.
Alibaba rimbalza grazie al Singles Day
Nonostante le perdite in Borsa il colosso cinese dell’e-commerce Alibaba può gioire per il nuovo record di vendite messo a segno nell’annuale Singles Day, il maxi-evento di shopping a prezzi scontati dell’11 novembre. Solitamente le vendite si scatenano nel corso di 24 ore, ma quest’anno sia Alibaba che la concorrente JD.com hanno iniziato i saldi il 1 novembre e chiuderanno a mezzanotte del 12 novembre.
Per Alibaba il valore lordo delle merci vendute ha superato i 372,3 miliardi di yuan (56,42 miliardi di dollari) – e il dato è parziale, visto che il Singles Day non è terminato. Il dato è superiore ai 268,4 miliardi di yuan messi a segno l’anno scorso, ma il risultato nel 2019 era stato raggiunto in 24 ore. Per JD.com il volume totale delle transazioni ammonta a 200 miliardi di yuan. Anche qui è un dato parziale e che tiene conto di vendite avviate il 1 novembre.
Secondo Jacob Cooke, Ceo di Wpic, società che fornisce tecnologie e marketing ai retailer stranieri che vogliono vendere online in Cina, il valore delle vendite complessive per le due aziende sarà alla fine il doppio di quanto realizzato l’anno scorso l’11 novembre. È vero che l’evento si è esteso su più giorni ma, sottolinea l’esperto su Cnbc.com, gli acquisti online hanno conquistato più utenti, non solo quelli delle metropoli ma anche quelli delle città più piccole.
In generale i dati che emergeranno dal Singles Day 2020 potranno dare un’importante indicazione delle abitudini e della capacità di acquisto dei consumatori cinesi. In Cina, dove l’epidemia di Covid-19 ha avuto inizio, la situazione sanitaria sembra tornata sotto controllo e l’economia ha ripreso a crescere.
Alibaba ha affermato che le merci importate saranno una parte rilevante dello shopping sulle sue piattaforme nel Singles Day e anche oltre, perché la pandemia restringe la possibilità di viaggiare e i cinesi cercano di compensare comprando prodotti esteri su Tmall, la piattaforma e-commerce di Alibaba per i brand stranieri.