Il Tar del Lazio giudica illegittimo il contributo di 18,7 milioni di euro versato dal Miur in favore del Consorzio interuniversitario Cineca, in quanto ritenuto aiuto di Stato illegale e idoneo ad alterare le normali regole di mercato. Ad ottenere il riconoscimento dell’illegittimità del contributo è stata la Be Smart srl, con l’aiuto legale di Satta Romano & Associati.
In particolare, il Tar Lazio ha riconosciuto l’idoneità di questo contributo ad alterare le normali regole del mercato, a tutto svantaggio degli altri operatori che operano nel medesimo settore, e quindi che offrono sistemi software e gestionali dedicati alle Università e Pubbliche Amministrazioni, quali ad esempio Be Smart.
Dalla sentenza emerge come il Consorzio Interuniversitario Cineca, di cui fanno parte il Miur, il 90% delle Università, statali e private, e due centri di ricerca – pur se nato come centro di ricerca e di supercalcolo, legato istituzionalmente al Miur, ha assunto negli anni, come riconosciuto dal suo Statuto, una veste imprenditoriale e commerciale producendo e vendendo servizi non solo agli enti consorziati, ma anche a terzi e in particolare privati, tra cui primarie società italiane e internazionali.
Secondo gli avvocati Satta Romano & Associati il ruolo dominante di Cineca sul mercato di riferimento si sarebbe consolidato per effetto di due fattori distorsivi della concorrenza e, in particolare, la prassi degli affidamenti diretti – censurata dall’Agcm e recentemente anche dal Consiglio di Stato – e l’erogazione di contributi erogati dal Miur con cadenza annuale.
Il Tar Lazio, in particolare, ha qualificato tale contributo come aiuto di Stato illegale, ai sensi dell’articolo 107 Tfue, dato che il Miur non ha preventivamente notificato alla Commissione Europea l’adozione di tale misura.
“La sentenza del Tar è particolarmente importante perché ricostruisce in maniera completa il sistema degli aiuti di Stato, ovvero quei particolari contributi che uno Stato membro eroga ad operatori economici, siano essi imprese o articolazioni dell’Amministrazione attive sul mercato – spiega Anna Romano, partner di Satta Romano e Associati – Trattasi di forme di sovvenzione idonee ad alterare la concorrenza all’interno del mercato comunitario e per questo soggette ad una ben precisa disciplina comunitaria”.