RAPPORTO MEDIA SALLES

Cinema, il digitale conquista le sale d’Europa

Rapporto Media Salles: i proiettori digitali sono ormai nel 95% dei cinema europei. Nel Vecchio continente occupate 1,2 milioni di poltrone (+5,2%). Tra i big aumenti sopra la media per Italia, Germania e Regno Unito

Pubblicato il 10 Feb 2016

Andrea Frollà

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Spettatori in aumento nei cinema d’Europa e digitalizzazione delle sale vicina al 100 per cento. Sono queste le due indicazioni principali che emergono dall’ultimo rapporto elaborato da Media Salles, società co-fondata dall’Ue per favorire la diffusione della cinematografia europea. Dai dati diffusi relativi a 32 paesi, tra cui Germania, Cipro, Russia, Italia, Portogallo, emerge un aumento degli spettatori del 5,2% tra 2014 e 2015 per un totale di 1 milione e 210mila di poltrone occupate.

Sopra la media la performance dei 18 Paesi dell’Europa Occidentale, che hanno chiuso lo scorso anno con 866 milioni di presenze e una crescita del 6,1% rispetto al 2014. Tra gli aumenti più consistenti spiccano quelli di Portogallo (20,4%), in Finlandia (20,3%), dove si è registrato il record storico di presenze per le pellicole nazionali, e Danimarca (15,8%). Sotto la media invece i 14 Stati dell’Europa centrale e orientale e del Bacino del Mediterraneo, che hanno registrato un aumento del 3% delle presenze (344,5 milioni), ma che in un decennio hanno visto raddoppiare il numero di spettatori complessivi.

I 5 mercati principali (Francia, Germania, Regno Unito, Italia e Spagna) mostrano invece traiettorie diverse tra loro. In Germania, secondo i dati diffusi dalla FFA, gli spettatori sono stati 139,2 milioni (+14,3% rispetto al 2014) tornando sui livelli di presenze che non si vedevano dal 2009. Cresce veloce anche il tasso UK, che tocca un +9,2% tra 2014 e 2015 trainato soprattutto dai film “homemade” (Ritorno al Marigold Hotel, Suffragette, Spectre e The Lady in the Van). In Italia, le stime elaborate da Media Salles testimoniano un incremento delle presenze pari all’8,1%, per un totale di 104,5 milioni di biglietti venduti nelle sale con almeno 60 giorni di attività all’anno. La Spagna crescere invece solo dell’1,2%, ma ottiene il primo incremento dopo la serie negativa iniziata nel 2005. Chi sembra invece perdere colpi è la Francia, che in controtendenza con la media europea fa segnare una diminuzione delle presenza attorno all’1,4%, pur restando il mercato più importante d’Europa con un soglia di spettatori vicino ai 200 milioni.

“Il 2015 è stato per le sale cinematografiche europee un anno buono – commenta Paolo Protti, presidente di Media Salles -. L’aumento delle presenze e degli incassi, infatti, riguarda praticamente tutti i paesi che abbiamo analizzato, a differenza degli anni in cui, come nel 2014, un risultato complessivamente positivo per l’Europa celava marcate diversità, con territori in crescita e paesi in calo anche sensibile”.

In Europa Centrale e Orientale e nel Bacino del Mediterraneo, se complessivamente la situazione è positiva, si segnalano delle leggerissime flessioni nei due mercati numericamente più importanti: la Russia (-0,2%) e la Turchia (-1,5%). Si tratta comunque di territori che negli ultimi anni sono stati i protagonisti delle più elevate crescite di spettatori in tutto il Continente. Peraltro, nonostante il lieve calo delle presenze, gli incassi registrati sia in Russia sia in Turchia – se calcolati in moneta nazionale – risultano in crescita rispettivamente dell’1,9% e del 4%.

Menzione a parte merita il processo di digitalizzazione delle sale che procede a ritmo spedito: l’Europa inizia il 2016 con più di 36mila proiettori digitale, circa il 95% del totale e con un aumento del 6% rispetto al 1° gennaio dello scorso anno. In particolare, in alcuni dei pochi paesi che ancora non hanno digitalizzato la totalità degli schermi, si è comunque verificata una netta accelerazione della conversione alle nuove tecnologie.

Fonte: Media Salles

È il caso della Turchia, passata da un tasso di digitalizzazione del 55% ad oltre l’80%, con una crescita particolarmente significativa soprattutto nel primo semestre del 2015. Un aumento analogo si è verificato anche in un mercato di minori dimensioni come la Lettonia, che è passata dal 69% ad oltre il 90%, e l’Estonia, dove gli schermi digitali ad inizio 2015 rappresentavano il 49% e adesso sfiorano il 70%. Tra i sei maggiori mercati del Continente, la Russia (circa 99,9%), seguita a ruota da Italia (circa 97%) e Spagna (circa 92%), si è ormai praticamente allineata a Francia, Regno Unito e Germania, che già vantavano un tasso di digitalizzazione pressoché totale.

In sintesi con i suoi 36.200 schermi digitali, l’Europa rappresenta il terzo mercato mondiale dopo il Nord America, che conta circa 43.000 proiettori digitali, e l’area dell’Asia e del Pacifico balzata, nel corso del 2015, in testa con oltre 46.000 unità.

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