I data center di nuova generazione trovano casa in Texas. Cisco ha
infatto battezzato un data center green ad Allen, in Texas, con
un’architettura che include l’intero portfolio tecnologico data
center di computing, switching, e accessi a storage dei dati per
supportare il private cloud di Cisco e fornire Information
Technology (IT) as a service al proprio interno.
La struttura dimostra il valore di un approccio basato sulla rete
attraverso miglioramenti relativi a resilienza, prestazioni e
utilizzo delle risorse, fornendo servizi IT come video, mobility,
security, e collaboration ai dipendenti Cisco, e renderli fruibili
indirettamente al proprio ecosistema di parnters e clienti.
Nel 2007, Cisco ha avviato una trasformazione del servizio IT, in
ottica di servizio, con un piano a medio termine volto al
consolidamento dei data center, la virtualizzazione e il cloud
computing. Il più nuovo data center di Cisco unisce il meglio del
design eco-friendly, l’approccio green in termini di
alimentazione e raffreddamento, e un design architetturale
ottimizzato per la virtualizzazione e il cloud computing, allo
scopo di fornire “tutto come un servizio”.
Questa nuova generazione di data center altamente integrati, che
poggiano su Cisco Unified Fabric, Unified Computing, e Unified
Network Services, in un olistico data center fabric sono stati
creati per essere semplici, scalabili e notevolmente sicuri, e
permettono l’accesso ad ogni applicazione, ovunque, all’interno
del data center, tra i data center, e nel cloud. Insieme alla
tecnologia di partner importanti, quali Emc, NetApp, e VMware, il
nuovo data center è una vetrina per le soluzioni Cisco, che
includono Unified Computing System, Nexus 7000 Series switches,
Nexus 5000 Series switches, Nexus 1000V Virtual Switch, Mds storage
networking switches, Data Center Network Manager e Nx-Os, un
sistema operativo completo per l’infrastruttura data center che
abbraccia l’intero portfolio data center di Cisco.
Il data center di Cisco viene accoppiato ad un secondo data center
che si trova a Richardson, Texas, formando così ciò che Cisco
chiama un Metro Virtual Data Center (Mvdc). Insieme, i data center
in modalità Active/Active, formano un ambiente cloud virtualizzato
e dinamico in termini di servizi IT, e l’uno assume funzioni di
back up per l’altro. Questo permette ad entrambi i data center di
far funzionare in real-time applicazioni critiche, come WebEx, in
maniera simultanea in entrambi i luoghi ottenendo una notevole
resilienza del business.
La società prevede di consolidare i propri data center in tre paia
di data center di produzione Mvd in tutto il mondo, questo
permetterà di servire gli uffici Cisco con un approccio Cisco
private cloud – i Cisco IT Elastic Infrastructure Services.
Attraverso il suo private cloud ad alta affidabilità, Cisco
offrirà ai dipendenti, clienti, partner e terze parti servizi IT
quali video, mobility, sicurezza e collaboration, riducendo i costi
per l’hardware, gli immobili, l’alimentazione/raffreddamenti e
le operazioni.
Gli edifici a risparmio energetico e le soluzioni intelligenti per
l’alimentazione e il raffreddamento contribuiscono a rendere più
green i data center, e la tecnologia che fa funzionare i data
center può allo stesso modo dare un enorme contributo. Ad esempio,
lo Unified Fabric nel data center unisce lo storage e il traffico
dei dati Lan-San, riducendo il numero di switch, adattatori e cavi
richiesti, permettendo un minore consumo energetico. Cisco
risparmia oltre 1 milione di dollari in cavi, e meno cavi significa
maggiore aria in circolazione in modo da permettere ai dispositivi
di funzionare più efficientemente e di raffreddarsi meglio. È
previsto che il Cloud computing tagli il consumo di energia
mondiale del 38% entro il 2020, secondo gli analisti
“cleantech” di Pike Research. Questo potrebbe inoltre ridurre i
gas serra del 28% nel 2020 rispetto al 2010.
“Grazie all’utilizzo della nostra tecnologia, della
virtualizzazione del cloud computing, Cisco ha costruito un data
center altamente produttivo ed efficiente dal punto di vista
energetico,” afferma John Manville, vice president of IT di
Cisco. “In futuro, ritengo che l’industria IT sarà in grado di
misurare l’utilizzo di energia rispetto alla produttività del
data center, aiutandoci a determinare il valore di business fornito
rispetto alle risorse consumate. Ed è proprio qui dove la
virtualizzazione e il cloud computing sono vincenti. Il Cloud
computing ha focalizzato su di sé molta attenzione per la sua
efficienza e i risparmi che garantisce alle aziende, ma può anche
avere un impatto molto positivo sulla riduzione del consumo
energetico.”
L'edificio è stato progettato per resistere a tornado con
vento fino a 175 mph. Invece di centinaia di batterie non green,
spesso utilizzate nei data center più datati, il gruppo di
continuità (Ups) risiede nel data center da 5 megawatt
(espandibili fino a 10 megawatt) e utilizza le ventole, che
richiedono poca energia per garantire il funzionamento e avviare i
generatori diesel in caso di perdita di potenza.
Il data center viene raffreddato grazie ad un design a un basso
consumo energetico, ciò riduce la necessità di raffreddamento
meccanico, utilizzando l’aria esterna quando la temperatura è
sufficientemente bassa. Cisco calcola che la struttura può
utilizzare aria filtrata, esterna non-refrigerata il 65% delle
volte, risparmiando circa 600.000 dollari all'anno in costi di
raffreddamento, e raggiungendo al tempo stesso i propri obiettivi
aziendali in materia di green.
Viene conservata l'acqua piovana per irrigare le piante
selvatiche, resistenti alla siccità mentre le celle solari
installate sul tetto generano 100 chilowatt di potenza per gli
uffici dell’edificio.
Il data center di Cisco è progettato per realizzare un Power Usage
Effectiveness (Pue) di 1,35.
Nel Giugno 2008, Cisco si è impegnata nell’obiettivo aziendale
di una riduzione del 25% del suo footprint di carbonio entro il
2012, sfruttando le proprie tecnologie.
“Il nostro nuovo data center dimostra la leadership di Cisco in
materia di innovazione e per ciò che riguarda la flessibilità
architetturale del data center, per dare accesso a qualsiasi
applicazione da ogni luogo e su ogni scala in modalità sicura e
aperta – afferma John McCool, senior vice president, Data Center,
Switching, and Services Group, di Cisco – Grazie al nostro
portfolio data center di prossima generazione, Cisco può contare
su un approccio nuovo basato su standard per offrire prodotti
innovativi studiati per data center altamente virtualizzati e
ambienti di private cloud, estendendo gli investimenti esistenti in
tecnologia dei nostri clienti. L’architettura di Cisco basata su
fabric permette una semplicità operativa e riduce il costo totale
di ownership.”