Cisco ha detto addio ad Assinform. E Microsoft si prepara a farlo.
Le due notizie non sono state ufficializzate ma secondo quanto
risulta al Corriere delle Comunicazioni l’uscita di scena dei due
colossi dell’Ict dall’associazione capitanata da Paolo
Angelucci sarebbe praticamente cosa fatta.
A settembre scorso è stata
Ibm la prima azienda a “rompere” con l’Associazione di
Confindustria: “Riteniamo che Assinform non riesca più a
rappresentare le istanze dell’IT, settore trainante per il futuro
del Paese”, fu a suo tempo la motivazione della filiale italiana
di Big Blue guidata da Nicola Ciniero. A pochi giorni di distanza
anche Engineering, la società presieduta da Michele Cinaglia aveva
annunciato l'intenzione di dare il benservito sollevando la
questione dei “problemi di carattere strutturale che permangono
nel settore software e servizi in Italia”. Ma le dimissioni
annunciate furono poi ritirate.
L’adieu di Cisco – l'azienda capitanata da David Bevilacqua –
e la probabile uscita di scena della filiale italiana di Microsoft,
a guida di Pietro Scott Jovane, arriva in un momento delicato per
l’Associazione confindustriale che ad aprile ha deliberato
l’uscita da Csit (Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici)
– la confederazione presieduta da Stefano Pileri in cui però ha
deciso di restare Assosoftware – con l’obiettivo di dare vita
ad una nuova “compagine” insieme con l’Asstel guidata da
Stefano Parisi che per prima, a febbraio scorso, ha lasciato
Csit.
È proprio Parisi il principale promotore del progetto che mira a
mettere insieme in una nuova realtà – associativa o confederale
non è ancora chiaro – i player delle tlc, dell’informatica e
del mondo dei media su modello della tedesca Bitkom, della spagnola
Ametic e dell'inglese Intellect in cui tlc, mondo tv e radio,
filiera dell'Ict, internet provider e realtà
dell'outsourcing uniscano le forze per portare avanti istanze
comuni.
Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni a metà
aprile Assinform ha deciso di aderire al progetto dandosi due
settimane di tempo per definire i dettagli dell’operazione e per
valutare il “peso” della squadra Assinform all’interno della
nuova Federazione. Le due settimane sono abbondantemente passate ma
a quanto pare l’accordo non è stato trovato.
La discussione verte principalmente sulla questione della
rappresentanza pro-quota calcolata sulla base del fatturato di
riferimento. Se ad aprile sembrava scongiurato lo “spezzatino”
ossia lo smembramento di Assinform, l’abbandono
dell’associazione da parte di Microsoft e Cisco va esattamente
nella direzione opposta e non rappresenta un buon segno per
Angelucci.
Anzi, c’è chi ipotizza una rottura tale all’interno
dell’Associazione da aver fatto saltare i nervi alle big company.
Microsoft sta facendo un forte pressing affinché il progetto di
Parisi veda al più presto la luce, pena l'abbandono della
squadra di Angelucci. Cisco invece ha deciso di lasciare subito pur
restando nel sistema confindustriale (proprio oggi l’Ad di Cisco
è stato fra l’altro eletto presidente di Zona Monza e Brianza
dell’Organizzazione Zonale di Assolombarda per il biennio
2011/2013). Come e se l'azienda parteciperà alla nuova
“community” dell’Ict & media caldeggiata da Parisi – a
patto che veda i natali – è però tutto da vedersi. Cisco e
Microsoft (in caso di rottura) potrebbero restare escluse dalla
partita nel caso in cui fossero ammessi a partecipare al progetto
solo associazioni di categoria come Assinform e Asstel e non le
singole aziende. Diversamente potrebbero rientrare nella squadra se
lo statuto fosse più “elastico”. I giochi dunque restano
aperti. E la patata bollente sembra finita per il momento nelle
mani di Angelucci.