Venti aziende, tra le quali Google, eBay e Facebook, si scagliano
contro un decreto legge francese. Il ricorso, che verrà presentato
domani davanti al Consiglio di Stato della Francia, mira a fermare
la proposta che obbligherebbe le società attive sul web a
conservare i dati personali degli utenti web per un anno a favore
di un utilizzo investigativo da parte di polizia, ufficio
anti-forde, dogane, atorità fiscali e sociali. Le venti aziende
internet agiranno attraverso l’ Asis (French Association of
Internet Community Services).
Il decreto, qualora divenisse attuativo, costringerebbe i siti di
e-commerce, di contenuti audiovisivi, e di servizi e-mail a rendere
disponibili alle autorità nomi, indirizzi postali, numeri
telefonici, password e dati dei propri utenti. Benoit Tabaka, capo
dell’Asis, è convinto che “numerosi elementi sono
problematici. Ad esempio, manca una consultazione con la
Commissione Europea. Quella di mantenere le password e rivelarle ai
servizi di polizia è una misura scioccante”.