Un nuovo passo dallo apazio nella sorveglianza costiera, grazie alla banda larga del satellite Athena Fidus. La sperimentazione messa a punto attraverso il progetto Closeye (Collaborative evaLuation Of border Surveillance technologies in maritime Environment bY pre-operational validation of innovativE solutions), ha utilizzato un canale di telecomunicazione a larga banda del payload dell’Agenzia Spaziale Italiana a bordo del satellite italo-francese Athena Fidus.
Una delle sperimentazioni di Closeye coordinate dell’Asi è in corso tra l’Isola di Pantelleria e il centro operativo (Cincnav) della Marina Militare, ed è realizzata nell’ambito della fase di test, in vista della validazione di scenari pre-operativi per il controllo delle frontiere.
Tracciati radar, immagini ottiche e Sar da mezzi aerei vengono raccolti e inviati grazie al satellite direttamente al centro della Marina Militare. La sperimentazione permette, durante tutta la fase di test, una condivisione ampia e veloce dei dati strategici con i principali enti coinvolti nella sorveglianza costiera, direttamente dagli scenari operativi al centro di raccolta nazionale. In questo modo, grazie alla banda larga del satellite, è possibile avere comunicazioni strategiche e costanti che possono ovviare a qualsiasi problema legato alle comunicazioni satellitari commerciali o di rete fissa.
“Athena Fidus si prefigge di soddisfare i fabbisogni crescenti di mezzi di telecomunicazioni spaziali delle amministrazioni pubbliche e delle Difese Italiane e Francese – si legge nella nota Asi – Il satellite realizza una rete di telecomunicazioni per usi militari e civili governativi (sicurezza, vigili del fuoco, carabinieri ecc.) indipendente da quella terrestre, in grado di operare in ogni condizione di calamità, interruzione delle reti convenzionali, di intervento in territori all’estero con comunicazioni sicure. Il sistema si basa su tecnologie derivate dal settore civile”.
Closeye è un progetto di particolare rilevanza strategica sviluppato per rispondere alle esigenze connesse al controllo della pressione migratoria dalla costa nordafricana. L’obiettivo è dotare l’Unione Europea di un sistema operativo e tecnico per il monitoraggio dei confini meridionali dell’Ue, migliorando la capacità di reazione delle autorità competenti nel controllo delle frontiere.