L’imprenditore Mark De Simone lascia il suo incarico di presidente e il suo posto nel cda di Cloud Italia Eutelia Communications. De Simone, in origine amministratoire delegato di Cloud Italia, aveva guidato la cordata Piero della Francesca che un anno fa aveva rilevato Eutelia, azienda con sede ad Arezzo specializzata in telecomunicazioni, con i suoi 360 dipendenti, dopo un anno e mezzo di commissariamento.
De Simone ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto alla decisione in una lettera diretta all’amministratore delegato, ai vertici dell’azienda e per conoscenza ai lavoratori. Secondo indiscrezioni alla base ci sarebbero divergenze sul piano industriale della società. De Simone resterà socio di minoranza e sotto questa veste ha rassicurato i lavoratori che “porterà avanti gli impegni presi a suo tempo”.
Il sindacato Fistel Cisl “è molto preoccupato per l’uscita di De Simone dal cda di Cloud Italia. L’azienda sta navigando a vista a causa di uno scontro tra azionisti all’interno del consiglio mentre il fatturato e i ricavi diminuiscono”. Si avverte, secondo quanto dichiarato dal sindacato a Radiocor, la mancanza di un piano strategico per il rilancio dell’azienda “già con il passaggio di De Simone a presidente e di Bruno D’Avanzo ad amministratore delegato. In questo modo sono stati disattesi gli impegni assunti al ministero dello Sviluppo economico. D’Avanzo, espressione dell’azionista fondo Hirsch, ha portato lo stesso fondo nella gestione diretta dell’impresa senza conoscere le dinamiche di mercato”.
De Simone, al momento dell’acquisizione di Eutelia, aveva annunciato 60 milioni di investimenti e assicurato un piano di rilancio che, partendo dalla telefonia, avrebbe poi puntato soprattutto sui servizi a piccole medie imprese. Nell’arco di tre anni De Simone aveva il piano di triplicare il fatturato e portare Eutelia di nuovo in Borsa a Piazza Affari. La nuova società che ha assunto il nome di Cloud Italia Eutelia Communications era partecipata al 90% dal fondo internazionale Hirsch e per il 10% da Cloud Italia. Ora, dopo le dimissioni di De Simone, secondo Giorgio Serao della segreteria nazionale Fistel Cisl, “c’e’ molta preoccupazione anche per la situazione occupazionale, vengono messi in discussione i nuovi ingressi dalla cassa integrazione previsti dall’accordo al ministero dello Sviluppo economico e rischiano anche gli attuali dipendenti. Occorre un incontro immediato al Mise per verificare la situazione e la tenuta dell’azienda e dell’accordo sottoscritto dallo stesso Ministero”.