Sono ufficialmente iniziati i lavori della Cloud Alliance europea con l’incontro inaugurale presieduto dal commissario al Mercato interno Thierry Breton. Il gruppo industriale – European alliance for industrial data, edge and cloud – conta già trentanove membri pronti a mettere nero su bianco un piano di investimenti per fare dell’Europa l’avanguardia dell’economia dei Big data, come ha affermato Breton.
Trentanove aziende in campo, roadmap per gli investimenti
“I dati trasformeranno il modo in cui produciamo, consumiamo e viviamo. E l’Europa ha tutto ciò che serve per guide la ‘big data‘ economy. Con la European alliance for industrial data, edge and cloud, le aziende definiranno una roadmap ambiziosa di investimenti per sviluppare e impiegare le tecnologie informatiche di prossima generazione”, ha affermato Breton. “Con soluzioni efficienti dal punto di vista energetico, alti livelli di sicurezza e interoperabili, consentiremo la diffusione delle nuove tecnologie digitali, forniremo ad aziende e pubbliche amministrazioni un framework fidato per elaborare i dati e rafforzeremo il posizionamento dell’industria dell’Ue”.
L’alleanza europea sul cloud nasce dalla strategia europea sui dati (European Data Strategy) e ha ricevuto il sostegno di tutti i 27 Stati membro dell’Ue nella Declaration on European Cloud dell’ottobre del 2020.
I membri attuali dell’alleanza sono: Abilian, Airbus, Arthur’s Legal, Strategies and Systems, Aruba, Atos, Capgemini, Clever Cloud, Cloudferro, Dassault Aviation, Dassault Systèmes, Deutsche Telekom, Ericsson, Fabasoft, Fredenheim Green Ai cloud, German edge cloud, Gigas, Indra, Ionos, Irideos, Jotne, Leaseweb, Leet Security, Leonardo, Linagora, Nokia, OpenNebula, Orange, Ovhcloud, ReLog3p, Retelit, Sap, Scaleway, SecureAppbox, Siemens, Sopra Steria, Stadtmarketing- und Wirtschaftsförderungsgesellschaft Dormagen (Swd), Telefónica, Tim, X-Fab.
Le alleanze industriali europee per l’indipendenza tecnologica
L’Alleanza europea per i dati, l’edge e il cloud industriali dovrà favorire lo sviluppo di tecnologie “rivoluzionarie” che sono “estremamente sicure, efficienti nell’uso di energia e risorse e pienamente interoperabili, favorendo la fiducia negli utenti del cloud in tutti i settori industriali”.
L’Alleanza dovrà servire le necessità specifiche dei cittadini, delle imprese e delle amministrazioni pubbliche dell’Ue per quanto riguarda la raccolta e l’utilizzo dei dati sensibili, ma anche aumentare la competitività dell’industria europea su cloud ed edge.
Le norme fondamentali che l’Alleanza dovrà rispettare sono: interoperabilità, portabilità/reversibilità, apertura e trasparenza; data protection, cybersecurity e sovranità sui dati; efficienza energetica; compliance con le best pratiche europee sul cloud.
La Commissione europea ha dato il via all’alleanza industriale sul cloud lo scorso luglio. Contemporaneamente ha format anche un’alleanza sui semiconduttori (Alliance for Processors and semiconductor technologies). Bruxelles focalizza così la sua attenzione sulle tecnologie chiave per lo sviluppo delle imprese del digitale nel nostro continente e dell’indipendenza tecnologica dell’Europa – quella che viene definita la sovranità digitale.
Come si legge nella nota della Commissione, le due Alleanze agevoleranno il progresso tecnologico d’avanguardia e daranno all’Ue la capacità di rafforzare le sue infrastrutture e i suoi prodotti e servizi digitali.
Le due alleanze industriali sono aperte a tutte le parti interessate – imprese, enti pubblici, università, enti di ricerca, utenti, associazioni hitech – purché siano soddisfatte precise condizioni di ingresso e partecipazione, vista la rilevanza strategica delle attività dei due settori dei chip e del cloud.
Gli stakeholder rilevanti, ha indicato Bruxelles, dovranno soddisfare i criteri di eligibilità, che riguardano in particolare la sicurezza e la cybersicurezza, la sicurezza delle forniture, la protezione della proprietà intellettuale, la protezione dei dati e l’accesso ai dati e l’utilità concreta per l’Alleanza. I membri dovranno firmare le apposite Declarations e la loro richiesta di ingresso sarà valutata dalla Commissione europea.