IL PROGETTO

Cloud Italia, la sottosegretaria Messina svela la roadmap 2022-2025

I dettagli del piano che porterà alla realizzazione del Polo strategico nazionale annunciati durante l’audizione in Commissione Trasporti alla Camera. A gennaio la gara, collaudo dell’infrastruttura entro dicembre. Completa migrazione dei dati da qui a 4 anni. ll punto su evoluzioni e investimenti a Telco per l’Italia il 14 dicembre

Pubblicato il 30 Nov 2021

assuntela-messina

Il governo delinea le tappe della realizzazione del cloud nazionale. In audizione in commissione Trasporti alla Camera, la sottosegretaria alla Transizione digitale, Assuntela Messina ha dettagliato la roadmap in risposta a un’interrogazione dei 5 Stelle.

“Procediamo nel solco di un cronoprogramma dettagliato di interventi individuati nel Pnrr e allo stato pienamente rispettato – ha spiegato – Entro i primi giorni del 2022 prevediamo di poter pubblicare il bando di gara per l’assegnazione del Polo strategico nazionale. Entro la fine del 2022 prevediamo il collaudo della Infrastruttura. Tra la fine del 2022 e il 2025 prevediamo di completare la migrazione dei dati”.

L’interrogazione a firma del M5S affermava che “nel mese di giugno 2021 il ministro interrogato ha dichiarato alla stampa che la procedura volta a designare il gestore del Polo strategico che, tra le altre cose, dovrà gestire e proteggere i dati di 200 amministrazioni, utilizzando i 900 milioni di euro all’uopo destinati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, sarebbe partita a luglio 2021 e che si sarebbe trattato di un partenariato pubblico-privato”; ma “la scadenza suddetta è stata abbondantemente superata senza che l’obiettivo proposto venisse raggiunto, così nel mese di settembre 2021 lo stesso ministro ha ricalibrato il cronoprogramma parlando genericamente della fine del 2021 per la conclusione della procedura di gara e auspicando l’aggiudicazione ‘il più presto possibile nel 2022’; nel frattempo, Cassa depositi e prestiti (attraverso la controllata Cdp Equity), Leonardo, Sogei e Tim hanno presentato congiuntamente, in qualità di soggetto promotore, al ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, una proposta di partenariato pubblico-privato” e “tale cordata ha presentato il progetto a fine settembre 2021”.

Il Piano “Italia a 1 Giga”

Focus anche sul Piano “Italia a 1 Giga” al centro di un’interrogazione di Fratelli d’Italia e di Italia Viva. “Il Comitato interministeriale per la transizione digitale (Citd) in data 27 luglio 2021 ha approvato il Piano di intervento ‘Italia a 1 Giga’, le cui gare sono previste a partire da gennaio 2022 e dal quale ci aspettiamo quindi concreti effetti positivi a partire dal prossimo anno – ha annunciato Messina – Quanto allo strumento dei voucher, la strategia approvata dal Governo in carica si pone in continuità con il Piano voucher avviato dal Mise nel 2020”. “L’identificazione di ulteriori misure di sostegno alla domanda, anche nella eventuale forma di voucher, da finanziare con le risorse residue del Pnrr destinate ai piani di infrastrutturazione di banda ultralarga, dipenderà dall’effettiva disponibilità di risorse e dagli esiti dell’efficacia dell’attuale misura in corso”.

“Il Piano di intervento Italia a 1 Giga è stato “notificato alla Commissione europea e si attende il via libera per fine anno. A gennaio verranno quindi pubblicati i bandi che saranno aggiudicati entro giugno 2022 – ha poi chiarito rispondendo a Italia Viva che chiedeva un chiarimento un quadro dettagliato emerso dalle mappature e se questo fosse in in linea” con “le previsioni e, infine, come tale esito condizionerà la prosecuzione del Tavolo tecnico sul piano della transizione digitale”.

Sul fronte mappatura Messina ha specificato che “è stata condotta in due fasi. Una prima mappatura si è svolta dal 30 aprile al 15 giugno 2021 e ha riguardato gli indirizzi civici di tutto il territorio nazionale, ad eccezione di quelli nelle aree oggetto di interventi finanziati con il Piano aree bianche, già autorizzato dalla Commissione europea, del 2016 ed in corso di attuazione da parte del concessionario Open Fiber. Si tratta di circa 21,3 milioni di indirizzi civici mappati. A questa mappatura hanno partecipato 47 operatori. In base alle informazioni raccolte sono stati inclusi nel perimetro di intervento pubblico del Piano Italia a 1 Giga circa 6,1 milioni di indirizzi civici coperti da reti con velocità in download inferiore a 300 Mbit/s in tipiche condizioni di picco del traffico”.

Una seconda mappatura, “a completamento della prima, ha riguardato le aree oggetto del Piano aree bianche del 2016. Questa seconda mappatura, avviata il 13 ottobre e conclusa il 15 novembre 2021, ha visto la partecipazione di 34 operatori. In base alle informazioni raccolte, è stato possibile individuare, ai fini dell’intervento pubblico, circa 1,6 milioni di indirizzi civici coperti al 2026 con velocità in download inferiore a 300 Mbit/s in tipiche condizioni di picco del traffico. Sono in corso ulteriori verifiche tecniche, ad esito delle quali questi civici potranno essere confermati o in parte esclusi dal perimetro di interventi pubblici”.

Il Piano di intervento “Italia a 1 Giga” è il primo dei piani di intervento pubblico previsti nella Strategia italiana per la banda ultralarga-verso la Gigabit Society, approvata dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (Citd) il 25 maggio 2021, in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Piano, approvato dal Comitato interministeriale il 27 luglio 2021, ha l’obiettivo di realizzare infrastrutture in banda ultra larga che garantiscano la connettività ad almeno 1 Gigabit/s sull’intero territorio nazionale al 2026, collegando i civici delle unità immobiliari nei quali non è presente, né lo sarà nei prossimi cinque anni, alcuna rete idonea a fornire connettività stabile, appunto, ad almeno 300 Mbit/s in download.

 Il Piano “Italia 5G”

Quanto invece al Piano “Italia 5G”, la sottosegretaria ha fatto sapere che la mappatura “è stata avviata il 10 giugno 2021 e il termine per la raccolta delle informazioni, inizialmente fissato per il 26 luglio 2021, è stato prorogato su istanza degli operatori al 31 agosto 2021. Alla mappatura hanno partecipato i quattro operatori mobili che hanno conferito i propri piani di copertura di dettaglio fino al 2026. Dalla mappatura è emerso che al 2026 circa 13.200 siti radiomobili sul territorio nazionale non saranno raggiunti dal collegamento di backhauling in fibra ottica e saranno pertanto oggetto di intervento pubblico di rilegamenti in fibra. Dalla mappatura è emerso anche che al 2026 circa il 15% del territorio nazionale non sarà coperto da reti radiomobili o sarà coperto con velocità in download in tipiche condizioni di picco del traffico inferiori a 30 Mbit/s”.

Il Piano, posto in consultazione pubblica il 15 novembre, ha l’obiettivo di incentivare la diffusione sull’intero territorio nazionale di reti mobili 5G in grado di assicurare un significativo salto di qualità della connettività radiomobile mediante rilegamenti in fibra ottica delle stazioni radio base (SRB) e la densificazione delle infrastrutture di rete, al fine di garantire la velocità ad almeno 150 Mbit/s in downlink e 50 Mbit/s in uplink, in aree in cui non è presente, né lo sarà nei prossimi cinque anni, alcuna rete idonea a fornire connettività, appunto, a 30 Mbit/s in tipiche condizioni di punta del traffico”.

Faro su PagoPA

La Lega in Commissione ha chiesto dati su PagoPA, la piattaforma pubblica di pagamenti. “Tramite pagoPA, la piattaforma dei pagamenti verso la Pubblica amministrazione, secondo i più recenti dati, le transazioni gestite entro la fine del 2021 supereranno in numero la soglia di 185 milioni, con un incremento annuo rispetto al 2020 del 75% – ha detto Messina – La piattaforma quindi viene sempre più utilizzata. In particolare, il dato sui Comuni dimostra come guardando anche ai primi 10 mesi del 2021 i servizi di pagamento integrati dalle stesse amministrazioni comunali su pagoPA abbiano fatto registrare un valore triplicato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il totale degli utenti, cittadini e imprese, oltrepassa attualmente 38,6 milioni”. Quanto all’App IO, “in poco più di un anno e mezzo ha raggiunto 23,4 milioni di download” e “attualmente vede circa 6.400 enti a bordo che hanno messo online e a disposizione della cittadinanza quasi 46mila servizi”.

L’Italia alla sfida del cloud

14 dicembre dalle ore 11.00

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 Saluti e apertura dei lavori Mila Fiordalisi, Direttore CorCom

 

Andrea Rangone, presidente Digital360

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Parola d’ordine: ecosistema

Non c’è cloud senza digital transformation. Non c’è digital trasformation senza infrastrutture. Fondamentale il ruolo della filiera dell’Ict e dell’hi-tech per spingere i progetti e diffondere innovazione attraverso soluzioni all’avanguardia. L’Italia è pronta? Modera Mila Fiordalisi

 

  • Roberto Bussolotti, Regional Vice President Amdocs
  • Alessandro Colonna, Enterprise Sales Director Dell Technologies Italia
  • Marcello Forti, Vice President Sales Southern Europe & Vodafone Global Sales Adva
  • Federico Protto, Amministratore delegato Retelit
  • Daniele Righi, Chief Innovation and Business Development Officer Linkem
  • Maurizio Sedita, BU Business & Consumer Sales Director WindTre

 

Telco e Ott, fronte comune per vincere la partita

Reti a banda ultralarga e piattaforme all’avanguardia: la convergenza è la chiave di volta. Dalla competition alla coopetition per lo sviluppo di iniziative a servizio del Sistema Paese: Modera Mila Fiordalisi

 

  • Fabio Cerone, Vp Managing Director Emea Telco Business unit Aws
  • Carlo d’Asaro Biondo, ceo Noovle e Evp Partnership Gruppo Tim
  • Augusto Di Genova, Chief Enterprise Officer Fastweb
  • Marco Ferrauti, Italy Presales Director Zte Italia
  • Dario Lucatti, Telco Industry Client Director Microsoft Italia
  • Claudio Santoianni, Marketing & Corporate Affairs Nokia Italia

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