Il Cloud computing sta cambiando il modo di lavorare dei
professionisti IT. E’ un rischio per loro? I provider di servizi
cloud dicono di no, anzi, e assicurano che i loro servizi –
software, infrastrutture o piattaforme – dimezzerà la spesa IT
delle aziende. Resta aperta la questione se questo impatto
economico non avrà delle conseguenze negative sul fronte
occupazionale. Lo scrive il sito Euractiv.com.
Il fatto è che il cloud computing rende automatiche delle
attività che in passato erano svolte da impiegati in carne ed
ossa. Una volta automatizzata la funzione, che ne sarà degli
impiegati?
Una trasformazione che solleva legittimi timori fra i
professionisti dell’IT. Ma secondo Richard Davies, Ceo della
start up inglese Elastic Hosts, non ci sono pericoli: i
professionisti dell’IT potranno spostarsi da attività a basso
contenuto intellettuale ad attività più sofisticate.
In prospettiva, i servizi infrastrutturali e le operations dei data
center in-house saranno progressivamente delegati a grossi provider
come Amazon, Google e Micorosft. Nel contempo, i team IT si
occuperanno di configurare questi servizi, di integrarli nelle
operations aziendali, di creare gli update di caricare i dati in
cloud.
Tutto questo non significa però che i professionisti IT possano
dimenticarsi del tutto dell’infrastruttura, anche se le aziende
potranno affidarsi ai cloud provider per i sistemi di back-end.
“Devi continuare a consocere l’infrastruttura, anche se di
fatto non sarai più obbligato a gestirla”, dice James Staten, un
analista di Forrester Research.
Davies dal canto suo ammette che con l’avvento del cloud
computing in azienda I tecnici dei data center, che ad esempio
installano i server in azienda, non servono più. Ma il lavoro dei
tecnici nelle grandi aziende che adottano il cloud diventeranno
più sofisticati.
Gli analisti del business ai vertici delle aziende e gli ingegneri
della software integration, responsabili di assicurare che il cloud
sia costantemente in linea con il business aziendale, potranno
orientarsi verso carichi di lavoro anche maggiori per i
professionisti IT, a seconda delle dimensioni delle aziende,
aggiunge Davies.
Ma gli ingegneri IT in cerca di lavoro hanno molto da ridire: “Il
Cloud è una gran cosa, ma lungo andare ci saranno alcuni grossi
player che forniranno dall’esterno quasi tutti i servizi cloud
– attacca Sebastian Bammer, un ingegnere IT di Vienna – il che
lascerà gli staff IT interni alle aziende senza lavoro. Di fatto,
le aziende potrebbero aver bisogno soltanto di un piccolo staff IT
per fornire servizi infrastrutturali all’organizzazione”.
Tuttavia, le professioni legate all’IT restano le più
appetibili, soprattutto in tempi di recessione come questi. Secondo
stime di Forbes, la domanda di ingegneri specializzati in software
design schizzerà fino al 2016. Inoltre, le professioni legate
all’IT sono a prova di recessione secondo l’agenzia inglese di
recruitment Hays.