Le competenze digitali si apprendono più sul lavoro o da autodidatti che fra i banchi di scuola. Ne è convinto più del 57% degli studenti italiani, che ritiene le tecnologie presenti nelle aule degli istituti e la preparazione degli insegnanti poco utili a preparare l’ingresso nel mondo del lavoro. A mettere in luce il giudizio negativo degli studenti è la ricerca Generazioni digitali al lavoro, elaborata dalla Fondazione Sodalitas, che promuove lo sviluppo dell’imprenditoria nel sociale, e l’agenzia per il lavoro Randstad Italia su un campione di oltre 2.100 studenti under 35.
Il numero di coloro che reputano l’infrastruttura e la didattica della scuola arretrate sul digitale aumentano man mano che si avanti con il corso di studi. Una preoccupazione per chi si appresta ad abbandonare la scuola per iniziare a lavorare: a quasi il 70% degli studenti che ha avuto un colloquio di selezione è stato infatti chiesto il proprio livello di competenza e preparazione digitali.
Nonostante il ritardo del sistema scolastico, i giovani sentono di possedere alcune competenze ritenute prioritarie per entrare con decisione nel mercato del lavoro: navigazione su Internet, utilizzo del pacchetto Office, dei social network a scopi professionali e di programmi tecnici specifici. Riguardo alle ultime frontiere del cloud e dell’Internet of Thing quasi uno studente su due ritiene di avere una buona conoscenza e una sufficiente dimestichezza, mentre coding e analytics sono ancora mondi pressoché inesplorati.