Trimestrali in forte crescita per i colossi americani Amazon, Alphabet e Microsoft, che battono tutte le attese degli analisti. Amazon in particolare, nonostante investimenti imponenti per espandere il business (inclusi la recente acquisizione di Whole Foods per quasi 14 miliardi di dollari e il lancio di nuovi device consumer della linea Echo con assistente vocale Alexa), Amazon ha riportato utile netto di 256 milioni di dollari nel terzo trimestre, o 52 centesimi per share, contro appena 2 centesimi attesi dagli analisti, mentre il fatturato è salito del 34% a 43,47 miliardi di dollari. Per il quarto trimestre Amazon prevede un ulteriore balzo in avanti delle vendite (da 56 miliardi a 60,5 miliardi, una crescita del 38% rispetto all’anno scorso). La strategia del gruppo di Jeff Bezos è rendere lo shopping su Amazon così semplice e conveniente che i consumatori rinunciano a comprare altrove: il prossimo mese verrà introdotto il servizio Amazon Key per la consegna a domicilio mentre il proprietario non è in casa. Ma il business è trainato da tutti i settori di attività, inclusa l’offerta cloud di AWS, che ha fatturato 4,6 miliardi di dollari nello scorso trimestre, un balzo del 42% anno su anno.
Molto bene anche Alphabet, che supera le attese degli analisti con il fatturato del terzo trimestre che fa un balzo del 24% a 27,77 miliardi di dollari e utile operativo a 6,73 miliardi contro 6,33 miliardi un anno prima. Gli affari si moltiplicano non solo per Google ma per tutte le altre divisioni (da Waymo a Nest) raccolte sotto l’ombrello di Alphabet: le entrate delle “Other Bets” sono pari a 3,4 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2017, +40% rispetto al terzo trimestre 2016; Alphabet non comunica i dati scorporati per ramo di attività, ma ha indicato che il cloud è il traino delle attività alternative.
La crescita di gruppo resta per ora dipendente dalla pubblicità (in forte crescita anche su mobile), con entrate complessive di 24,06 miliardi nel terzo trimestre 2017 contro 19,82 miliardi nel terzo trimestre 2016. Ma l’advertising ha costi crescenti in termini di quote da pagare ai partner per la distribuzione. Gli investitori puntano gli occhi in particolare sui costi di acquisizione del traffico (Tac) che nel terzo trimestre ammontano a 3,1 miliardi contro 2,62 miliardi lo scorso anno. Google sta inoltre spendendo molto per allargarsi nell’hardware con lo smartphone Pixel e ha un conto aperto con l’antitrust Ue che potrebbe rivelarsi gravoso.
Batte le attese degli analisti anche Microsoft con i risultati dei tre mesi terminati il 30 settembre (il suo primo trimestre fiscale): fatturato a 24,5 miliardi di dollari (+12% anno su anno), utile operativo a 7,7 miliardi (+15%) e utile netto a 6,6 miliardi (+16%). Il colosso del software attribuisce la crescita all’offerta cloud commerciale, che ha ormai superato i 20 miliardi di dollari di revenues annuali, mentre nell’ultimo trimestre le vendite valgono 5 miliardi, contro i 3,2 miliardi di un anno prima, e il margine lordo è del 57% contro il 49% di un anno fa. Azure è il top performer di Microsoft, con crescita del fatturato del 90%, seguito da Dynamics 365 (+69%) e Office 365 (+42%). LinkedIn ha dato un contributo di 1,1 miliardi di dollari alle revenues di gruppo, ma resta una perdita operativa di 294 milioni. Piatte le vendite del segmento PC, mentre la società è uscita definitivamente questo mese dal business degli smartphone.