È in arrivo Azure ML, la piattaforma di machine learning nel cloud di Microsoft. Nelle intenzioni di Microsoft dovrà consentire alle aziende di utilizzare il cloud e le interfacce di programmazione (le API) messe a disposizione dalla casa di Redmond per costruire applciazioni in grado di svolgere analisi sui Big Data per predire eventi futuri.
Il “motore” di Azure ML è già in parte utilizzato da Microsoft in numerosi suoi prodotti, sulla base di particolari implementazioni: il motore di ricerca Bing oppure alcune funzionalità di Xbox utilizzano particolari algoritmi e modelli che sfruttano le capacità del machine learning, una tecnica di intelligenza artificiale sviluppata alla fine degli anni cinquanta dagli scienziati informatici americani e oggi molto diffusa ad esempio nei filtri adattativi anti-spam (che “imparano” tramite l’analisi di grandi quantità di email quali sono i messaggi di spam e quali quelli invece corretti).
Nelle intenzioni di Microsoft questa particolare funzionalità dei servizi di cloud dell’azienda, Azure ML, dovrà consentire alle aziende e ai loro fornitori di costruire e implementare più rapidamente soluzioni di business ingelligence applicata ai Big data, consentendo anche la creazione di un mercato per la commercializzazione di app basate sulla tecnologia Microsoft da vendere all’interno della suite di servizi cloud dell’azienda.
Lo scopo del machine learning applicato ai Big Data tramite il cloud secondo Microsoft sarà la soluzione migliore per poter portare sul mercato una soluzione avanzata di business intelligence “rivolta al futuro”. Come spiega nel blog ufficiale di Microsoft uno dei manager chiave per la realizzazione di questo prodotto, l’ex Amazon Joseph Sirosh, oggi vicepresidente a capo di Azure ML, “Le analisi tradizionali dei dati permettono di predire il futuro. Invece il machine learning permette di cambiarlo. Avere la possibilità di scoprire la presenza di schemi tra i dati è possibile prevedere ad esempio la domanda di un determinato bene o mercato, oppure la possibilità di contagio di una malattia».
A fare la differenza, secondo Microsoft, è il cloud, che permette di avere una flessibilità e scalabilità che un datacenter di un’azienda non consentirebbe se non a costi proibitivi oppure con tempi di computazione lunghissima. Il cloud, in sostanza, risolve il pezzetto di problema che ha a che fare con la capacità di calcolo ma anche con la flessibilità del mercato. Per stimolare la possibilità di produrre applicazioni e utilizzare in maniera facile quello che già oggi è a disposizione, Azure ML supporta fin da subito i più importanti pacchetti di progetti open source basati sul linguaggio di programmazione per la statistica R.
La strategia dietro ad Azure ML è differente ma gli obiettivi sono simili a quelli di Watson di Ibm il servizio cloud lanciato lo scorso inverno con l’obiettivo di utilizzare applicazioni basate su machine learning per costruire applicazioni analitiche e predittive. In questa direzione, ma con una strategia diversa, si muove anche HP con i suoi supercomputer HPC Apollo 6000 e Apollo 8000.
Microsoft intende annunciare Azure ML il mese prossimo, anche se fino ad ora non ci sono date stabilite per il lancio.