L'ANALISI

Cloud, caos alle porte? Troppe piattaforme ed extra-costi

L’allarme lanciato da Cloudscaler: poche le aziende che hanno messo a punto strategie chiare e troppe quelle che utilizzano più di una piattaforma con la conseguenza di una dispersione tecnologica che espone a rischi di sicurezza e spese al rialzo. Bisognerà rivedere i progetti puntando su use case solidi e su un effettivo ritorno degli investimenti

Pubblicato il 21 Feb 2023

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La Nuvola rischia di trasformarsi in una tempesta per molte organizzazioni, a prescindere dal ruolo che ricoprono lungo la filiera. La mancanza di una corretta implementazione delle tecnologie e la crescita esponenziale delle piattaforme cloud  potrebbero infatti mettere a dura prova clienti e provider nel corso del 2023. A dirlo è Cloudscaler, specialista delle soluzioni cloud di livello enterprise, che ha condiviso dieci previsioni sui trend che attraverseranno il settore nei prossimi mesi.

“Con una maggiore attenzione al controllo dei costi e un minor numero di cambiamenti tecnologici, quest’anno sarà molto diverso sia per i fornitori che per i consumatori di cloud”, commenta Neil Butler, fondatore e Ceo di Cloudscaler. “Dovranno lavorare insieme per garantire che il cloud offra vantaggi reali”. Tuttavia, non ci sono solo cattive notizie, rimarca Butler: “Alle aziende si presenterà l’occasione perfetta per esaminare con occhio critico la propria strategia e il proprio modello operativo per il cloud, in modo da garantire maggiore velocità e progresso”. Ecco i dieci punti d’attenzione segnalati da Cloudscaler.

1. Il caos del cloud

Come accennato, secondo Cloudscaler poche aziende hanno implementato correttamente il cloud e questo non cambierà nel 2023. La maggior parte ha creato piattaforme cloud multiple (spesso in concorrenza tra loro) senza imporre scelte e standard tecnologici multipiattaforma. Ciò ha esposto a rischi significativi e ha comportato una spesa superiore al necessario. Il risultato è il caos del cloud, un modello operativo poco chiaro, la dispersione delle tecnologie e la duplicazione degli sforzi, in quanto i team preposti alla sua gestione lottano per risolvere gli stessi problemi con soluzioni diverse.

2. Controllo dei costi

A causa dell’aumento dell’inflazione e della minaccia di recessione, le organizzazioni stanno esaminando attentamente i budget e le spese e molti ritengono che i costi del cloud siano fuori controllo. Si assisterà a un maggiore utilizzo delle tecniche di ottimizzazione della spesa, che possono far diminuire le risorse investite per anno di oltre il 40%. Ci sarà anche un maggiore controllo delle richieste di spesa aggiuntiva per il cloud. È probabile che il ritmo della trasformazione subisca un impatto, poiché il budget non verrà erogato senza un solido business case e un Roi dimostrabile.

3. Recupero del debito tecnologico

Coloro che hanno iniziato il loro percorso nel cloud 5-10 anni fa, ma non hanno investito nella manutenzione e nell’ammodernamento continuo, patiranno gli effetti di una piattaforma cloud obsoleta e di alti livelli di debito tecnico. Saranno esposti a maggiori rischi, sperimenteranno un time-to-market più lento e costi di gestione più elevati. Queste organizzazioni dovranno dirottare le risorse per aggiornare ed eseguire la manutenzione di base della loro infrastruttura cloud, invece di concentrarsi sulla fornitura di nuove funzionalità.

4. Riflettori puntati sulla sostenibilità

Nel 2023 la sostenibilità e i temi ESG continueranno a essere centrali. Molti consumatori di cloud dovranno adottare best practice come lo spegnimento degli ambienti durante la notte e nei fine settimana per fare progressi tangibili verso i loro impegni in tal senso. I consumatori si aspetteranno che i loro fornitori di servizi cloud non solo portino avanti i cambiamenti per migliorare ulteriormente la sostenibilità, ma forniscano anche informazioni su come il cloud contribuisce a ridurre la loro impronta di carbonio.

5. Un mercato più difficile per gli hyperscaler

Le condizioni di mercato spingeranno gli hyperscaler cloud a rivedere i costi interni e a concentrarsi sulla crescita dei clienti, proteggendo al contempo la propria quota di mercato. Dovranno lavorare sodo per aiutare i loro clienti a incorporare il cloud come infrastruttura de facto, per garantire che i tassi di adozione non calino.

6. La cultura del cloud è una priorità

Le grandi organizzazioni hanno ampiamente pubblicizzato la riduzione degli organici, in particolare nei settori tecnologico e finanziario. Questo, secondo Cloudscaler, ha creato un aumento degli specialisti del cloud alla ricerca di ruoli e una stabilizzazione dei salari. Molti ingegneri hanno cambiato lavoro in seguito all’allentamento delle restrizioni Covid e coloro che non sono soddisfatti inizieranno a cercare di trasferirsi. I datori di lavoro dovranno lavorare sia per trattenere che per assumere: la cultura sarà importante quanto lo stipendio. La maggior parte degli ingegneri cloud vuole far parte di un’organizzazione dinamica e seriamente impegnata nella trasformazione del cloud. Gli hyperscaler che hanno ridotto l’organico e introdotto il blocco delle assunzioni dovranno ricorrere ai partner per soddisfare la domanda.

7. L’esperienza pratica è un prerequisito per progredire

I programmi di formazione interna sul cloud possono aiutare gli ingegneri a raggiungere un livello di competenza di base, ma non possono sostituire l’apprendimento pratico. I corsi di formazione tendono a concentrarsi sui comandi tecnici piuttosto che sulle best practice del cloud. Gli ingegneri acquisiscono competenze tecniche, ma continuano ad applicare quelle che sono ormai considerate pratiche di vecchia scuola che non consentono alle organizzazioni di sfruttare i reali vantaggi del cloud. Solo chi ha esperienza pratica sarà in grado di guidare i miglioramenti nella governance e nei processi necessari per vedere il cloud fornire un valore reale.

8. La frustrazione della C-suite

Cresce la frustrazione dei vertici aziendali, che si trovano di fronte a una valanga di richieste di spesa legate al cloud, ma senza una strategia chiara e con pochi progressi dimostrabili; semmai, il ritmo di consegna è più lento. Per molte organizzazioni ci sarà un cambiamento di approccio in termini di adozione del cloud, in quanto si prenderanno del tempo per fare un passo indietro e riflettere sui progressi compiuti finora. I team che si occupano di cloud dovranno cambiare il loro modo di lavorare per garantire benefici aziendali tangibili.

9. Aumento della regolamentazione

Lo spostamento delle applicazioni nel cloud in modo incontrollato ha introdotto rischi significativi per le organizzazioni, aprendo di fatto la porta a soggetti malintenzionati. La riduzione del rischio di attacchi informatici e di perdita di dati comporterà una maggiore pressione per l’introduzione di ulteriori normative. Questo da solo non risolverà il problema. Le aziende hanno bisogno di un solido quadro di controllo del cloud che riduca i rischi e imponga controlli e standard comuni ai team di fornitura.

10. Meno progressi tecnologici

Con il rallentamento dell’evoluzione del cloud, è meno probabile che si assista a nuovi importanti progressi nella tecnologia sviluppata per il settore. Le organizzazioni saranno quindi meno distratte dalla necessità di adottare nuovi servizi di fornitori cloud, offrendo l’opportunità di concentrarsi sulla garanzia che il cloud offra un Roi e sulla rimozione del debito tecnico.

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