LA SCELTA DEL FORNITORE

Cloud: i provider leader per data protection e backup

La classifica elaborata da Omdia. Cohesity al primo posto, a distanza ravvicinata si piazza Veeam. Poi Commvault, Micro Focus e Veritas. Lo scenario destinato a evolversi: sovranità dei dati, sostenibilità ambientale e archivi degli archivi le “funzionalità” che faranno la differenza negli anni a venire

Pubblicato il 31 Mar 2023

infografica

È l’americana Cohesity l’azienda leader nella gestione innovativa dei dati secondo il report 2022-2023 Omdia Universe Protecting and Recovering Data in the Cloud Era, dedicato alla protezione e al recovery dei dati nell’era del cloud. Tra i fattori premianti, le capacità di backup e recovery, nonché di monitoraggio e reporting. Valutazioni alte sono state assegnate inoltre all’ampiezza e alla capacità della soluzione fornita, a roadmap e a strategia. Nella classifica seguono Veeam, Commvault, Micro Focus (acquisita da OpenText) e Veritas mentre Acronis, Nakivo e Zerto sono stati classificati come challenger.

Chi è l’azienda Cohesity

Sede a San Josè in California, Cohesity si è classificata al primo posto nel punteggio della sottocategoria “sicurezza e ransomware”, per le sue capacità di “proteggere i dati dagli attacchi, rilevare tempestivamente un attacco e riprendersi rapidamente da un attacco” con approcci di gestione automatizzati. Punteggio alto attribuito anche a Helios, soluzione “all-in-one” per la gestione e la reportistica. L’azienda si è guadagnata il massimo punteggio in termini di capacità, al di sopra di altri vendor del mercato, grazie alle alte valutazioni in termini di ampiezza e capacità della soluzione, roadmap e strategia.

In particolare tra i punti di forza dell’azienda emergono la soluzione Cohesity DataProtect, protezione dei dati unificata e automatizzata che offre un facile ripristino eliminando la complessità delle soluzioni tradizionali o legacy. Questo grazie alle capacità di mappatura dei data store di DataProtect e all’approccio più controllato delle appliance che è “fondamentale per garantire recovery quasi istantanei, per ripristinare singoli file e automatizzare il processo di recovery”. Inoltre l’azienda ha ricevuto il punteggio più alto nelle raccomandazioni dei clienti, dimostrando la capacità di fornire un’esperienza al cliente che vada al di là della tecnologia.

“I nostri clienti continuano ad affrontare un panorama di minacce alla sicurezza informatica complesso e in continua evoluzione. In questo contesto, la protezione e il recovery dei dati rimangono la nostra massima priorità – ha dichiarato Lynn Lucas, Cmo di Cohesity -. Il riconoscimento di Omdia convalida ulteriormente il nostro impegno nel fornire soluzioni innovative e affidabili ai nostri clienti per affrontare questa crescente sfida”.

Come cambia lo scenario della data protection

Il report Omdia arriva in un momento in cui – si legge nel documento – le tecnologie di protezione dati stanno acquisendo sempre maggiore importanza nella data economy a fronte della necessità di protezione da errori dell’operatore e da attacchi ransomware. Obiettivo il ripristino dei dati e dell’infrastruttura indipendentemente dal fatto che i dati risiedano su cloud pubblico, on-premise o in data center ibridi.

Negli ultimi due anni, i fornitori si sono concentrati sulla creazione di copie recuperabili dei dati, ovunque si trovino. Inoltre la necessità di recuperare i dati in caso di attacco ransomware emerge come motivo per riconsiderare le strategie di protezione dei dati che oggi puntano ad assicurare una “continuous data protection” senza nessuna perdita di dati.

Omdia prevede ulteriori sviluppi, nel mondo della protezione dati. Secondo il report sta emergendo la necessità di fornire soluzioni a problemi di sovranità dei dati, sostenibilità ambientale e archive analytics come strumenti in prima linea nelle strategie aziendali.

Come cambia il mercato del backup

Il mercato del backup si è evoluto dalla fornitura di protezione dati legacy on-premise alla fornitura di protezione completa per tutti i dati vulnerabili. Il software di backup e ripristino deve essere abbastanza flessibile da proteggere i dati in molti modi diversi e da garantire il recupero dei dati a fronte di un attacco ransomware. Inoltre le carenze di personale addetto al data center determina la necessità di semplicità nell’implementazione.

Le tecnologie di backup sono in rapida evoluzione: ecco le caratteristiche da considerare:

  • Capacità di copia. Il punto di partenza per il backup è la sua capacità di creare copie dei dati e inviarle a una molteplicità di archivi di backup. Uno strumento software di backup deve fornire un set di più copie in luoghi e media diversi. Seguendo la regola del 3-2-1 per backup (tre copie dei dati, due diversi dispositivi locali e uno fuori sede) ci si assicura che ci saranno sempre copie locali e remote per garantire la recuperabilità dei dati. Secondo Omdia le migliori applicazioni di backup supportano flessibilità di copia, snapshot repliche e la fornitura di copie continuous data protection. E mentre l’obiettivo finale di qualsiasi schema di protezione dati è il ripristino, la copy capability è la base fondamentale per qualsiasi ripristino dei dati.
  • Capacità di recupero. Il ruolo del backup è quello di avere una copia sicura dei dati e il ripristino riguarda il modo in cui riavere copie di backup in caso di bisogno. In caso di guasto completo del sito o attacco ransomware, la velocità e la sequenza del ripristino possono essere molto importanti per le organizzazioni. Il supporto per il ripristino quasi istantaneo è un must per le applicazioni più critiche di questi tempi. Dei buoni tool garantiscono il ripristino universale dei dati da qualsiasi posizione si trovino. Man mano che le posizioni cambiano, anche l’infrastruttura può cambiare. Secondo Omdia, in genere non viene fatto uno sforzo sufficiente per garantire che il recupero sia pianificato accuratamente e testato periodicamente.
  • Gestione operativa.Dal punto di vista operativo, il nuovo mantra è “semplicità del backup”. Questo consente l’esecuzione del backup anche ai non specialisti e di eseguire l’attività di backup completo in modo rapido ed efficiente. La semplicità aiuta a far fronte alla carenza di manodopera e mantiene bassi i costi operativi. Omdia vede l’estensione dell’Automation Workflow come modalità interessanti sia dal punto di vista della semplicità che dei risparmi sui costi operativi.
  • Reporting management. Diventa sempre più centrale un sistema real-time di reporting con sistema alerting. I report di backup soddisfano anche molte altre esigenze strategiche, come la convalida della conformità e la registrazione degli audit. Anche il metering e il controllo dei costi stanno emergendo come un’importante capacità del reporting con l’inclusione di risorse cloud pubblico nei processi di backup. In futuro, Omdia prevede che i dati raccolti per i report verranno inseriti negli analytics per migliorare l’automazione, rilevare anomalie e correggere configurazioni errate. In futuro l’intelligenza artificiale fornirà anche un miglior supporto e persino formazione agli operatori.
  • Deployment coverage. Una caratteristica chiave di qualsiasi soluzione di backup è che deve essere indipendente dalla piattaforma e funzionare in tutti gli ambienti. Una modalità sempre più diffusa in questo senso per accedere alla tecnologia di backup è quella as-a-service (backup as a service, BaaS) che protegge i dati on-premise ma può essere controllato e gestito da un portale cloud. Usando BaaS, le organizzazioni possono ridurre i costi di backup, controllare i rischi e superare le complessità dell’implementazione autonoma. Secondo Omdia la flessibilità dell’architettura di una soluzione di backup fornisce la migliore copertura e può aiutare a eliminare i problemi di lock-in pur fornendo il vantaggio della semplicità di implementazione.
  • Cloud ibrido. Secondo le best practice le copie di backup dei dati devono essere posizionate sia localmente che in remoto per diversificare scongiurando così la perdita di dati. Dovrebbero essere posizionati localmente per i ripristini di rete più veloci e fuori sede (da remoto) per proteggere da guasti “catastrofici”. Le aziende del public cloud sostengono che l’utilizzo del cloud come luogo per il recupero dei dati consente di tagliare i costi. Per poter recuperare nel cloud, gli strumenti di backup devono  supportare almeno Amazon Web Services, Azure o Google Cloud Platform come repository remoti da cui i dati possono essere ripristinati. Omdia prevede che le strategie multicloud in futuro accelereranno verso soluzioni cloud native e SaaS. Altre funzionalità chiave in aumento sono gli strunenti per il monitoraggio del consumo di storage e la contabilizzazione dei costi del cloud, con l’obiettivo di minimizzarli.

Sicurezza dei dati e ransomware

Oltre a proteggere i dati da perdite accidentali, il backup sta ora assumendo un ruolo di primo piano nel proteggere i dati da furti e attività dannose. La prima linea di difesa nella protezione dei dati è il networking e il controllo degli accessi, ma per contrastare efficacemente il ransomware, i backup devono essere completi nella copertura dei dati archiviati.

La protezione completa di tutti i dati aziendali è diventata particolarmente importante in uno scenario di ecosistemi di dati più distribuiti con il multicloud, lavoratori in smart working e raccolta di dati sull’Internet of Things. I dati del repository dovrebbero essere sempre crittografati con una gestione delle chiavi ben ponderata per proteggerli dal furto e dalle minacce di riscatti.

Tutti i dati e l’accesso al controllo devono essere dotati di password con autenticazione a più fattori avanzata per impedire agli attori malintenzionati di disattivare e neutralizzare i backup.

Omdia sta attualmente constatando che alcuni fornitori vanno oltre i backup protetti verso la scansione dei dati per la rilevazione di attacchi, operando con ripristini automatizzati e creando sandbox separate dalla produzione per verificare la presenza di virus nei dati.

Un’altra area emergente relativa alla conformità include i problemi di sovranità dei dati e l’esigenza di garantire processi di backup e conservazione dati in modi conformi alle leggi sulla privacy e sulla sicurezza dei vari paesi.

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