Cambia il vento tra le nuvole: si fa largo la sicureza. Si muove infatti il maggiore fornitore nella gestione della sicurezza aziendale per offrire soluzioni per la protezione di persone, dati e applicazioni nel cloud. Ibm ha annunciato di aver realizzato il primo portafoglio di sicurezza del settore di questo genere nel cloud. Sviluppate grazie agli investimenti di Ibm nelle aree del cloud, dell’analytics e della sicurezza, le nuove offerte sono progettate per proteggere i dati e le applicazioni aziendali più importanti, disponibili attraverso modelli di cloud ibrido che integrano ambienti It tradizionali con cloud pubblici, privati e dispositivi mobile.
La rapida adozione del cloud sta procedendo di pari passo con l’impegno delle aziende nella protezione dei sistemi It da attacchi, che stanno diventando sempre più sofisticati e sempre più difficili da individuare. Attualmente, il 75% delle violazioni di sicurezza richiedono giorni, settimane o addirittura mesi per essere scoperte, aumentando in modo significativo il bilancio dei danni inflitti dagli aggressori.
«Le aziende – Brendan Hannigan, General Manager di Ibm Security Systems – stanno iniziando a spostare i propri carichi di lavoro critici nel cloud e si aspettano che la sicurezza aziendale stia al passo con l’evoluzione degli ambienti It. Abbiamo incentrato il nostro portafoglio di sicurezza sul cloud per aiutare le aziende a bloccare gli accessi inopportuni agli utenti, tenere i dati sotto controllo e mantenerne la visibilità. Con un’adeguata visibilità delle minacce, le aziende possono connettere i propri dipendenti, dati e processi al cloud in modo più sicuro».
I nuovi strumenti di sicurezza del cloud di Ibm utilizzano strumenti di analytics collaudati, per dare alle imprese visione dello stato della sicurezza di tutta la loro azienda, dal data center al cloud, fino ai dispositivi mobile dei dipendenti. Questa vista univoca, che Ibm dichiara essere “senza precedenti”, mostra chi sta utilizzando il cloud, quali dati i singoli utenti stanno accedendo e da dove lo stanno facendo.
Progettato per essere utilizzato da diverse tipologie di utenti – dagli sviluppatori ai responsabili di business – il portafoglio comprende anche strumenti di analytics e di security intelligence per servizi cloud pubblici, come ad esempio SoftLayer di Ibm. Inoltre, l’offerta include la piattaforma Managed Security Services di Ibm, che aiuta i clienti a mettere in sicurezza il cloud dei clienti Ibm ma anche dei clienti di altre aziende, come Amazon Web Services e Salesforce.com.
Le aziende possono inoltre trarre beneficio dall’intelligence che deriva dagli oltre 20 miliardi di eventi di sicurezza che si verificano ogni giorno e che il team dei Managed Security Services di Ibm tiene sotto controllo in più di 130 paesi. Partendo da queste informazioni, si possono identificare le minacce in tempo reale e difendere in modo proattivo le proprie aziende da attacchi sofisticati su tutti i fronti.
Secondo un nuovo studio Ibm, condotto su quasi 150 Chief Information Security Officer (Ciso), mentre l’85% dichiara che la propria organizzazione si sta ora orientando verso il cloud, quasi la metà di essi si aspetta che anche i principali fornitori di cloud subiscano violazioni della sicurezza. Nonostante queste preoccupazioni, i carichi di lavoro critici relativi all’elaborazione di dati clienti e dati sensibili vengono comunque spostati sul cloud.
Il nuovo portafoglio Dynamic Cloud Security di Ibm affronta i gap di sicurezza che possono esistere tra le diverse applicazioni aziendali, siano esse on-premise, in cloud, disponibili come software-as-a-service (SaaS) oppure su dispositivi mobile. Il portafoglio si focalizza sull’autenticazione degli accessi, sul controllo dei dati, sul miglioramento della visibilità e sull’ottimizzazione delle attività di sicurezza per il cloud. Sviluppati nel corso dell’ultimo anno da 200 ingegneri, i nuovi tool possono essere utilizzati in cloud oppure on-premises, adattandosi agli ambienti It ibridi che i clienti si trovano a gestire.