Senza poter incrementare le spese correnti al di là dei vincoli di spending review molti enti locali e PA non possono passare al cloud per assenza di risorse impegnabili in tale direzione”: questo l’allarme lanciato dalla Conferenza delle Regioni e messo nero su bianco nel documento “Proposte strategiche delle Regioni e delle Province autonome per i prossimi provvedimenti legislativi della nuova legislatura e sulla legge di bilancio dello Stato 2023-2025”. (SCARICA QUI IL DOCUMENTO)
La cloudificazione della PA architrave nazionale
“La cloudificazione della PA è un tassello fondamentale nel processo di modernizzazione del Paese e architrave della strategia di transizione digitale enunciata nel Pnrr nella Missione 1. Spostando i sistemi informativi della PA sul cloud si trasformano investimenti in conto capitale (storicamente effettuati per i Ced) in spese in conto corrente annuali per pagare i canoni del servizio cloud as a service, creando due potenziali problemi per la finanza pubblica e la contabilità dello Stato a cui dare una soluzione: Scatto dei vincoli di spending review: aumentando la spesa corrente potrebbero scattare e/o farsi ancora più stringenti i vincoli di spending review introdotti nel passato, in particolare per gli enti locali. Limitata capacità di spesa corrente in molti enti locali: senza poter incrementare le spese correnti al di là dei vincoli di spending review molti enti locali e PA non possono passare a cloud per assenza di risorse impegnabili in tale direzione”. Secondo la Conferenza delle Regioni fra le priorità anche l’abrogazione del Codice dell’Amministrazione digitale (CAD) e successiva messa a punto di un testo unico snello con solo disposizioni di principio
Elettrosmog, alzare i limiti per spingere il 5G
Si punta alla rimozione degli ostacoli per la transizione digitale sul 5G e lo sviluppo di applicazioni innovative anche nelle aree più remote del territorio “tassello fondamentale per lo sviluppo delle imprese è rappresentato dalla transizione digitale sul 5G. In tal senso risulta necessario procedere ad una modifica della normativa italiana in materia di emissioni elettromagnetiche, in quanto essa nel recepimento delle direttive europee ha introdotto soglie esageratamente più restrittive”.
Cybersecurity, servono profili specializzati e una unità per la sanità
Fondamentale anche il “reclutamento straordinario d’urgenza di profili professionali informatici specializzati in cybersicurezza e trasformazione digitale e operare un rafforzamento delle competenze, puntando su un piano complessivo per le competenze digitali”. E sul fronte della sanità servono “unità locali per il potenziamento della cybersicurezza nei sistemi sanitari regionali e a livello di PA territoriale. Riguardo a Fascicolo Sanitario Elettronico e Fascicolo delle pratiche digitali “occorre sfruttare l’esperienza, le buone pratiche e le architetture/infrastrutture già implementate per il Fse per realizzare un “Fascicolo delle pratiche digitali” che, in modo analogo, presenti al cittadino una completa, accessibile e consistente esperienza utente per tutte le pratiche delle PA di ogni territorio”.