LO SCENARIO

Cloud: Microsoft batte Google. E Aws lancia la piattaforma “sovrana” per l’Europa

Le big tech mettono a segno conti al rialzo e Azure registra un +29%, sette punti percentuali in più rispetto alla performance della piattaforma di BigG. Il colosso dell’e-commerce punta a rafforzarsi e annuncia una suite progettata sulla base delle regole Ue. Delude Ovh Cloud: crescita al di sotto delle aspettative

Pubblicato il 25 Ott 2023

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Luci e ombre sul settore del cloud. Le ultime trimestrali di due dei colossi che offrono risorse computazionali on demand, Microsoft e Google, hanno registrato conti sostanzialmente sopra le aspettative, ma Redmond performa decisamente meglio di Mountain View proprio su quello che sta diventando un comparto strategico per lo sviluppo delle applicazioni di nuova generazione, basate cioè sull’intelligenza artificiale. La francese Ovh Cloud è invece costretta a rivedere al ribasso i risultati attesi per il 2024.

L’exploit di Microsoft

Microsoft ha battuto le stime di Wall Street per quanto riguarda i ricavi del primo trimestre, proprio grazie alla crescita delle attività di cloud computing e di software per la produttività. Il fatturato della società è salito del 13% a 56,5 miliardi di dollari nel trimestre chiuso a settembre, rispetto alle stime di consenso degli analisti di 54,52 miliardi di dollari. Le azioni dell’azienda di Redmond hanno così guadagnato quasi il 6% nelle contrattazioni dopo la chiusura dei mercati.

I ricavi dell’unità Intelligent Cloud di Microsoft, che ospita la piattaforma di cloud computing Azure, sono cresciuti a 24,3 miliardi di dollari, rispetto alle stime degli analisti di 23,49 miliardi di dollari. Le revenue di Azure sono aumentate del 29%, superando le stime di crescita del 26,2% della società di ricerche di mercato Visible Alpha. L’azienda non ha reso note le cifre assolute del fatturato di Azure, la parte del business di Microsoft più adatta a capitalizzare il crescente interesse per l’AI.

Anche per Google il cloud cresce, ma meno del previsto (e di Microsoft)

Pure Google chiude il trimestre sopra le attese, con i ricavi che tornano a crescere a doppia cifra segnando un +11% a 76,69 miliardi di dollari. L’utile è invece balzato del 42% a 19,7 miliardi, superando le previsioni del mercato. Nonostante questo Alphabet cala a Wall Street, dove nelle contrattazioni after hours arriva a perdere il 5%, a causa dei deludenti i risultati del cloud. I ricavi della divisione si sono infatti attestati a 8,41 miliardi di dollari, meno degli 8,64 miliardi su cui scommettevano gli analisti.

Il cloud è un’area chiave per Google per competere con Amazon, oltre che con Microsoft. Ed è ancora più importante con il nascere e l’affermarsi dell’intelligenza artificiale generativa, che spinge un numero crescente di aziende a ricorrere ai servizi on demand per la gestione dei loro pesanti carichi di lavoro e di dati. Anche se la divisione ha mancato il target, il cloud di Google è comunque cresciuto del 22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ovh Cloud stima una crescita inferiore alle attese per il 2024

Crescerà anche Ovh Cloud, ma meno di quanto vorrebbe il mercato. Il gruppo ha ridimensionato le performance attese per il prossimo anno fiscale, parlando di incerte condizioni macroeconomiche che continuano a danneggiare le attività del provider francese di servizi cloud.

Si stima quindi un aumento dei ricavi dell’11-13%, mentre gli analisti si aspettano una crescita media pari l 14,7%. L’azienda, che genera oltre l’80% dei ricavi dalle operazioni cloud, ha dichiarato che il economico ha continuato a influenzare le sue attività in Nord America nell’ultimo anno fiscale, conclusosi il 31 agosto.

Il fatturato dell’anno è salito del 13,4% a 897 milioni di euro, poco al di sotto degli 899,8 milioni previsti dagli analisti, in linea con le ultime previsioni di crescita dell’intero anno del 13-14%.

“I nostri obiettivi a medio termine sono radicati nello stesso impegno generale: garantire un flusso di cassa libero positivo a partire dal 2025, mantenendo le prospettive di crescita future. Intendiamo raggiungere questo obiettivo mantenendo la selettività nei nostri investimenti e sfruttando lo slancio del mercato dinamico del cloud, che continuerà a prosperare grazie alla tendenza prevalente dell’adozione e dell’utilizzo del cloud e alle innovazioni in corso in settori quali l’intelligenza artificiale e i dati”, ha dichiarato Michel Paulin, ceo di Ovh Cloud.

E Aws lancia il cloud “sovrano” europeo

Nel frattempo Amazon Web Services (Aws) ha annunciato il lancio di un cloud “sovrano” in Europa dedicato ai governi e ai clienti di settori altamente regolamentati.

Situato e gestito in Europa, l’Aws European Sovereign Cloud sarà fisicamente e logicamente separato dalle region Aws esistenti, “offrendo ai clienti un’ulteriore scelta per soddisfare le loro esigenze di residenza dei dati, autonomia operativa e resilienza. L’Aws European Sovereign Cloud sarà lanciato con la prima region Aws in Germania e sarà disponibile per tutti i clienti europei”, si legge in una nota.

Solo i dipendenti Aws residenti nell’Ue avranno il controllo delle operazioni e del supporto per la piattaforma. L’Aws European Sovereign Cloud consentirà ai clienti di mantenere tutti i metadati creati (come i ruoli, le autorizzazioni, le etichette delle risorse e le configurazioni utilizzate per l’esecuzione di Aws) nell’Ue e disporrà di propri sistemi di fatturazione e misurazione dell’utilizzo.

“L’Aws European Sovereign Cloud rafforza il nostro impegno nell’offrire ai clienti Aws l’insieme più avanzato di controlli di sovranità, tutele della privacy e funzioni di sicurezza disponibili nel cloud”, ha dichiarato Max Peterson, vicepresidente di Sovereign Cloud di Aws. “Per oltre un decennio abbiamo collaborato con i governi e gli enti normativi di tutta Europa per comprendere e soddisfare le esigenze in continua evoluzione in materia di cybersicurezza, privacy e localizzazione dei dati e, più recentemente, sovranità digitale. Con questa nuova offerta, i clienti e i partner di tutta Europa avranno più scelta per ottenere l’indipendenza operativa di cui hanno bisogno, senza compromettere i servizi cloud più ampi e profondi che milioni di clienti già conoscono e utilizzano oggi”.

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