IL DIBATTITO

Cloud nazionale, faro della Camera sulla governance

Depositate due mozioni, a firma 5 Stelle e Fratelli d’Italia. Giarrizzo (M5S): “Affidare la gestione dell’infrastruttura a un’azienda pubblica che garantisca sicurezza e affidabilità”. Mollicone (Fdi): “Sovranità tecnologica sia la bussola”

Pubblicato il 19 Apr 2021

cloud

Faro della Camera sul cloud nazionale. L’Aula di Montecitorio ha avviato la discussione generale sulla mozione del Movimento cinque stelle “in materia di infrastrutture digitali efficienti e sicure per la conservazione e l’utilizzo dei dati della Pubblica amministrazione”, e su un’analoga mozione presentata da Fratelli d’Italia. La mozione del M5s impegna il governo “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ad adoperarsi affinché venga creato un sistema di raccolta, conservazione e scambio dei dati della Pubblica amministrazione, in precedenza classificati meticolosamente in base alla rilevanza e al livello di sicurezza, mediante lo sviluppo di infrastrutture e sistemi di cloud computing di unica proprietà dello Stato, valutando di affidarne la gestione ad un ente pubblico e/o ad un’azienda pubblica, che ne garantisca la sicurezza, la consistenza, l’affidabilità e l’efficienza”.

“La transizione digitale è un obiettivo da raggiungere ed una priorità da parte del Governo. La digitalizzazione della pubblica amministrazione ha un ruolo centrale nel Pnrr. Insieme a innovazione e sicurezza è una delle tre componenti della missione 1 del piano. Agli interventi sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione è destinata la maggior parte delle risorse, pari a circa 8 miliardi di euro, tra cui quelli destinati a garantire l’interoperabilità e condivisione di informazioni tra le PA con uno stanziamento di circa 1.1 miliardi – ha spiegato Andrea Giarrizzo, deputato del Movimento 5 Stelle, primo firmatario della mozione pentastellata – Il Recovery plan propone l’obiettivo di razionalizzare e consolidare le infrastrutture digitali esistenti nella PA promuovendo la diffusione del cloud computing e rafforzando la cybersicurezza. Per questo motivo è importante l’adozione del principio cloud first, secondo il quale in fase di sviluppo di progetti o nuovi servizi le PA devono in via prioritaria valutare l’adozione del paradigma del cloud prima di qualsiasi altra opzione”.

La mozione di Fratelli d’Italia

“La mozione di FDI chiede di istituire un organismo di vigilanza, controllo e gestione delle politiche pubbliche sul cloud e sulla custodia, tutela e protezione dei dati personali raccolti dalle Pubbliche amministrazioni centrali e locali; a porre tale organismo in condizione di operare e cooperare in sintonia con il Garante per la protezione dei dati personali e con le università italiane che svolgono attività di ricerca in ambito di raccolta e trattamento dei dati in ambito tecnologico e giuridico; a qualificare nel più breve tempo possibile la lista dei Poli Strategici Nazionali – ha spiegato il Responsabile Innovazione di Fdi, deputato Federico Mollicone – Già Fdi vide l’approvazione di un Odg per un sistema telematico nazionale, di proprietà pubblica, ad architettura distribuita per l’archiviazione, l’elaborazione e la trasmissione di dati strategici per la Pubblica Amministrazione”.

Per Mollicone è necessario attuare una dovuta politica di catalogazione dei dati, per garantire la sovranità digitale. “Vanno introdotte specifiche istituzioni per aumentare i livelli di sicurezza cibernetica – così, nel corso della discussione generale sulle mozioni sul cloud nazionale – Il 29 marzo 2021 il consiglio all’amministrazione del progetto europeo Gaia-X ha dato il via libera all’ingresso di 212 nuove aziende ed enti di ricerca, fra cui operatori come Huawei e Alibaba. La presenza di attori cinesi, che notoriamente devono collaborare con i propri vertici militari e politici, suscita notevole perplessità sulla garanzia di una piena sovranità digitale europea”.

“Per questo, ne abbiamo chiesto l’esclusione già durante l’audizione del ministro Colao – ha concluso – La pervasività della tecnologia mette a repentaglio persino quella che Carl Schmitt chiamava la nostra ‘cittadella interiore’. Penso al ruolo degli algoritmi nelle nostre vite. Anche per questo Fdi sta presentando una legge quadro per regolamentare le piattaforme digitali. Ci sono enormi rischi di scivolare, come dice Paolo Benanti, nel dataismo, nel capitalismo di sorveglianza”.

La vision del PD

Lo sviluppo di un cloud storage nazionale avverrà in sinergia con il progetto Gaia X promosso a livello europeo. Ne è convinta Enza Bruno Bossio, deputata del Partito Democratico. “La vicenda drammatica della pandemia ci ha posto in maniera irreversibile la transizione digitale e il cloud è lo strumento per il cambio di paradigma – ha soiegato alla Camera – Combinato alle tecnologie innovative, il cloud costituisce la piattaforma abilitante. Il mercato mondiale del cloud è dominato da quattro gruppi societari americani, Amazon, Microsoft, Google e Ibm, e uno cinese, Alibaba. Inoltre, è chiaro da tempo il principio cloud first, un obbligo non ancora interamente rispettato – aggiunge – Questi due elementi determinano la situazione che la pubblica amministrazione tende a dipendere da questi provider internazionali. Da qui nasce il dibattito sulla sovranità tecnologica“.

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