Conti in crescita per Red Hat in attesa di essere assorbita da Ibm, operazione da 34 miliardi di dollari, che verrà finalizzata nella seconda parte del 2019. L’azienda di soluzioni open source chiude il quarto trimestre (e l’intero anno fiscale 2019) con un fatturato trimestrale a 879 milioni di dollari, +14% rispetto all’anno precedente, ma di poco inferiori agli 886,7 previsti. Il fatturato annuale è di 3,4 miliardi, in aumento del 15% rispetto all’anno scorso.
Nell’ultimo trimestre del precedente anno fiscale Red Hat aveva registrato una perdita di 12 milioni, causata fra l’altro dalle imposte previste dalla riforma fiscale varata dal Congresso Usa.
Traina il giro d’affari lo sviluppo di applicazioni e le tecnologie emergenti (OpenStack, OpenShift e Ansible), con entrate per 225 milioni di dollari nel trimestre.
“Le organizzazioni enterprise continuano a muoversi verso ambienti hybrid cloud, cosa che porta una forte crescita delle tecnologie abilitanti al cloud di Red Hat – dice Jim Whitehurst, President e Ceo dell’azienda -. Analizzando la nostra offerta, il numero totale di clienti con sottoscrizioni attive superiori ai 5 milioni di dollari è aumentato del 33% nel 2019 rispetto all’anno passato. Fondamentale in questa crescita è anche il numero crescente di clienti Ansible e OpenShift, che alla fine dell’anno fiscale 2019 ha superato rispettivamente i 1300 e 1000”.
“In questo anno fiscale – aggiunge Eric Shander, Executive Vp e Cfo – abbiamo continuato a rafforzare le nostre relazioni strategiche con aziende di grandi dimensioni, cosa evidente nel continuo incremento di accordi di ampia scala. Abbiamo registrato un aumento del 17% nei contratti superiori al milione di dollari, con un’adozione sempre più ampia del nostro portfolio tecnologico”.