SOVRANITÀ DEI DATI

Cybersecurity, a Netalia la “patente” per i dati della PA italiana

L’Agenzia per la Cybersicurezza assegna al public cloud provider le qualificazioni per il trattamento delle informazioni sensibili del Paese: da quelli strategici di competenza di Difesa, Forze armate e Giustizia a quelli critici della Sanità

Pubblicato il 31 Mag 2023

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Dai dati di competenza di Difesa, Forze Armate e Giustizia a quelli sanitari: l’Agenzia per la Cybersicurezza assegna al public cloud Netalia l’abilitazione al trattamento dei dati strategici della Pubblica amministrazione italiana.

Un “perimetro nazionale” per i dati sensibili

Si tratta, si legge in una nota, “di una tappa coerente con il percorso di sviluppo intrapreso da Netalia: un viaggio iniziato oltre dieci anni fa con la consapevolezza di voler definire un perimetro nazionale per la gestione delle informazioni sensibili nell’ambito dell’inarrestabile processo di trasformazione digitale e di adozione delle piattaforme public cloud come elemento di abilitazione e accelerazione”.

Netalia si accredita in questo modo come piattaforma abilitante per lo sviluppo digitale del paese e a supporto di un articolato ecosistema che si sta gradualmente delineando come filiera strategica per la competitività dell’intero sistema.

Come funziona la piattaforma

Tutti i carichi applicativi, da quelli tradizionali a quelli di nuova generazione, come i dati di Intelligenza Artificiale, potranno essere eseguiti su un’unica piattaforma in grado di garantire non solo i più elevati standard di sicurezza e affidabilità, ma anche un perimetro giuridico certo.

Le nuove qualificazioni Acn confermano “la qualità del modello di public cloud – si legge ancora – nel quale Netalia crede fermamente: la posta in gioco è lo sviluppo di imprese italiane capaci di diventare ancora più competitive sul mercato e di una PA sempre più efficiente ed efficace per i propri cittadini”.

Sovranità dei dati al centro

“Tra i primi, e contro corrente, abbiamo sollevato il tema della sovranità dei dati nel contesto dell’interesse nazionale e la necessità di un impianto regolatorio che la proteggesse, accompagnando nella definizione di modelli operativi per la trasformazione digitale – spiega Michele Zunino Ad di Netalia -. Il traguardo di oggi va ben oltre il possesso di requisiti tecnici ineccepibili, è un riconoscimento complessivo al nostro progetto, a una visione lungimirante che oggi ci posiziona nel ristrettissimo gruppo di partner del Public Cloud italiano”.

Netalia ha centrato l’obiettivo delle qualificazioni Acn in tempi particolarmente rapidi, distinguendosi tra gli operatori di settore: “Un successo nel successo – si legge ancora nella nota -, che premia un’attenzione focalizzata da sempre ai temi regolatori e da una cultura organizzativa orientata a garantire i massimi livelli di sicurezza, compliance e sovranità digitale attraverso i processi, l’architettura e le competenze”.

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