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Dalla reazione alla predizione: la sfida 2017 della cybersecurity

Gli esperti di Dimension Data individuano i trend tecnologici per l’anno che verrà. Spicca la necessità di una sicurezza che riesca ad anticipare gli attacchi. Ci sono anche robot negli uffici, IT ibrido e business più efficienti grazie all’IoT

Pubblicato il 29 Nov 2016

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Il 2016 dell’economia digitale si appresta a chiudere i battenti fra qualche settimana. Se fare un bilancio dell’anno in corso è utile a capire cosa è successo, altrettanto e forse più utile è cercare di sapere cosa succederà nei prossimi mesi. Dimension Data, colosso della consulenza e dei servizi Ict, espone oggi le proprie previsioni per l’anno che verrà preannunciando dinamiche tutte da seguire con attenzione.

A partire dallo scenario legato alla cybersecurity, che vede criminali informatici e aziende costantemente all’inseguimento gli uni delle altre e viceversa, a suon di attacchi, difese e investimenti. Indubbiamente il cybercrime rappresenta attualmente un business profittevole e negli ultimi anni le offensive sono migliorate dal punto di vista qualitativo e degli effetti, obbligando aziende di qualsiasi paese e dimensione a correre ai ripari. Secondo Dimension Data però, nonostante la costante innovazione da parte del mercato della cybersecurity la maggior parte degli sforzi risultano ancora troppo reattivi. Il grande cambiamento che riguarderà la cyber sicurezza, prevedono gli esperti della compagnia, sarà il passaggio dalla reazione alla predizione, nel tentativo di anticipare gli attacchi e limitarne al minimo i danni.

A contribuire all’aumento dei rischi legate al crimine informatico non ci sarà solo l’aumento dei device connessi spinto dalle nuove generazioni, ma anche l’ingresso dei robot sui luoghi di lavoro come parte integrante dei spazi fisici. Non ci vorrà molto, spiega Dimension Data, prima che ologrammi, realtà aumentata e virtuale inizino a contaminare anche il B2B oltre al B2C. Inoltre, nei prossimi 2-3 anni queste tecnologie guideranno una radicale trasformazione degli ambienti lavorativi.

Oltre ai robot, ci sarà tutto quel mondo di sensoristica sempre più pronto a spingere il mercato dell’Internet of Things. Un aspetto che, come ricordano gli esperti del gigante Usa aiuterà anche il boom dei big data. Questo perché l’IoT rende possibile l’analisi di modelli specifici che offrono risultati di business specifici. Un processo che dovrà concretizzarsi sempre di più in tempo reale e che, a sua volta, porterà a investimenti più solidi e ad un più veloce ritorno sui progetti di big data.

“Nel prossimo anno, il controllo e la proprietà dei dati e metadati saranno oggetto di discussioni e contese – spiega Ettienne Reinecke, chief technology officer di Dimension Data -. Questo perché dati e metadati costituisco le vere ‘pagliuzze d’oro’ che consentono alle organizzazioni di comprendere il comportamento dei consumatori”.

Un’altra delle previsioni di Dimension Data riguarda la tecnologia container, definita “il nuovo elemento di disruption nei data center e il principale abilitatore dell’IT ibrido”. Nel 2017 ci sarà un’adozione dei containers più rapida che in passato, ma la transizione verso un mondo completamente containerised richiederà qualche anno. In aggiunta, si prevede un aumento nell’adozione di network function virtualisation (Nfv) laddove il cloud abilita le reti esistenti mentre quelle nuove vengono concepite all’interno di un contesto di cloud ibrido.

“Oggi nulla è più importante di una strategia digitale o, meglio, di una strategia in un mondo digitale – sottolinea Reinecke -. L’era digitale sta, indubbiamente, creando incertezze in alcune organizzazioni ma genera interessanti opportunità e inaugura un’era dal potenziale infinito”.

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