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Data center, Akamai battezza il sito core compute di Milano

Aperture anche ad Amsterdam, Giacarta, Los Angeles, Miami, Osaka e San Paolo. Adam Karon: “L’esigenza delle aziende di fornire una migliore esperienza agli utenti mette sempre più in evidenza i limiti del modello centralizzato. Stiamo ribaltando lo scenario con un approccio outside-in e distributed-first in chiave cloud native”

Pubblicato il 27 Set 2023

data center server

C’è anche Milano fra le sedi dei sette nuovi siti di core compute battezzati da Akamai Technologies fra Europa, Asia, Nord America e America Latina. Oltre a quella italiana, le città coinvolte sono Amsterdam, Giacarta, Los Angeles, Miami, Osaka e San Paolo: si tratta della terza tranche di nuove sedi di core compute aperte da Akamai dopo l’acquisizione di Linode lo scorso anno.

I siti annunciati si aggiungono alle sedi già esistenti di Atlanta, Dallas, Fremont, Newark, Toronto, Francoforte, Londra, Mumbai, Singapore, Sydney e Tokyo e a quelle recentemente annunciate di Chicago, Washington D.C., Parigi, Stoccolma, Seattle e Chennai. Akamai ha in programma l’inaugurazione di altre sedi di core compute nel mondo nel corso dell’anno.

Milano a servizio anche del Medio Oriente

Il mercato italiano dei servizi cloud è cresciuto del 250% dal 2015 al 2022. Oltre a servire i clienti in Europa, il nuovo sito milanese supporterà anche i clienti in Medio Oriente. Lo chiarisce la stessa Akamai, il cui progetto mira a “cambiare il modo in cui le organizzazioni approcciano l’architettura cloud, puntando una struttura più distribuita e decentralizzata, a bassa latenza e scalabile a livello globale”.

I servizi di cloud computing di Akamai sono funzionali al workload ad alte prestazioni che devono essere eseguiti più vicino agli utenti finali, come quelli spesso presenti nelle applicazioni di streaming media, gaming ed e-commerce. I servizi fanno parte di Akamai Connected Cloud, una piattaforma Edge e cloud ampiamente distribuita per il cloud computing, la sicurezza e la distribuzione dei contenuti che consente agli utenti di raggiungere più facilmente le applicazioni e le esperienze e di allontanare le minacce.

“Evidenti i limiti del modello cloud centralizzato”

“L’esigenza delle aziende di fornire una migliore esperienza agli utenti mette sempre più in evidenza i limiti del modello cloud centralizzato”, dichiara Adam Karon, Chief Operating Officer e General Manager del Cloud Technology Group di Akamai. “Stiamo riuscendo a vincere questa sfida per i clienti ribaltando lo scenario. Con Akamai Connected Cloud, stiamo adottando un approccio outside-in, distributed-first, basato sull’impegno verso le tecnologie cloud-native e la stessa rete a cui molte delle più grandi aziende del mondo si affidano da oltre due decenni. Si tratta di un approccio incentrato su un futuro in cui le dimensioni della rete diventano tanto importanti quanto quelle del data center”

Operatività fra settembre e ottobre

L’ultimo gruppo di nuovi centri di core compute strategici ha iniziato e inizierà a essere online e disponibile per i clienti nei mesi di settembre e ottobre. Questi siti espandono la rete di cloud computing di Akamai verso punti di connessione chiave ad alta intensità di dati, che consentiranno ai clienti di migliorare la connettività e l’esperienza degli utenti finali.

Ad Amsterdam il secondo Internet Exchange più grande al mondo

In particolare, nello scenario europeo spicca il nuovo sito di Akamai ad Amsterdam, che ospita il secondo Internet Exchange più grande al mondo. Si unisce alla sede di Stoccolma, recentemente inaugurata da Akamai, per fornire ai clienti dell’Europa nord-occidentale un nuovo livello di connettività cloud.

Notevole anche il debutto a San Paolo: con una delle popolazioni digitali più grandi e più difficili da raggiungere dell’America Latina, la città brasiliana è il primo sito di core compute di Akamai in America Latina e sono previsti ulteriori collegamenti nel corso dell’anno.

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