Ormai mettere insieme le espressioni Pmi e Cloud non è più un tabù. Anzi, confessa Simone Desole, Partner Account Manager di Colt Technology, “nel nostro paese le piccole e medie imprese sono sempre più curiose, vogliono capire e adottare le nuove tecnologie: piuttosto a volte sono i reseller a essere un po’ conservativi, cercando di continuare a proporre business as usual”. È per questo che la filiale italiana di Colt (multinazionale il cui acronimo, City of London Telecommunications, cela lo scopo con cui fu creata da Fidelity Investments nel 1992) si è alleata lo scorso settembre con Italsel: l’obiettivo è distribuire attraverso il canale le soluzioni Ceano, suite di servizi on demand che spaziano dalla posta elettronica al file sharing, passando per VoIP e sicurezza fino all’infrastruttura as a service e all’hosted virtual desktop, e aumentare gradualmente la gamma dell’offerta attraverso l’implementazione di software e applicativi dei partner, dei clienti e della stessa Colt. Il tutto con un occhio di riguardo alle organizzazioni di piccole dimensioni, che dovrebbero essere allettate dalle estrema accessibilità, scalabilità e flessibilità del sistema.
Passare dalle Tlc pure all’Ict non è un’operazione da poco, nemmeno per un’azienda attiva in 22 paesi che ha tra i propri clienti 24 dei primi 25 gruppi finanziari mondiali, che nel 2012 ha fatturato circa 1,6 miliardi di euro (l’esercizio 2013 chiuderà a breve, e dovrebbe attestarsi su risultati simili) e che gestisce una rete globale proprietaria di 46 mila km facente capo a 20 data centre.
Il progetto Ceano nasce nel 2012, quando Colt acquisì la piattaforma sviluppata dalla società inglese Thinkgrid, inglobata con un investimento da 16,8 milioni di euro. Oggi è il punto di partenza per fornire soluzioni Cloud garantendo allo stesso la residenza dei dati (in Italia Colt ha due data centre, uno a Milano e l’altro a Torino) e la fruizione di una suite che non ha confini transnazionali, visto che la struttura è la medesima nei vari mercati in cui è presente la società.
Dunque l’offerta è pronta, il partner commerciale c’è. Ma il mercato? Il tema caldo è ancora una volta quello culturale. “Ecco perché abbiamo avviato da metà gennaio dei corsi di formazione, che per il momento rimarranno gratuiti, rispetto ai quali abbiamo riscontrato un grande successo”, dice Pierangelo Rossi, amministratore delegato della bolognese Italsel. “Sono già state erogate classi di 12 ore a 50 dei nostri partner, implementando le funzioni di e-learning per accogliere tutti gli iscritti”. Il tema della formazione e soprattutto della certificazione di chi svolgerà i delicati compiti di consulenza nei confronti delle Pmi è cruciale anche per Davide Suppia, Sales and Marketing Director Ccs. “La preparazione dei partner sarà sempre più fondamentale nell’approccio all’impresa. Le aziende italiane hanno bisogno di competenze, professionalità e conoscenze che spesso non si possono formare internamente, date dimensioni degli organigrammi”. Se infatti a parole Pmi in inglese si traduce con Sme (Small and medium enterprises), “all’atto pratico una piccola azienda britannica conta 50-60 postazioni, una piccola azienda tricolore invece cinque o sei”, conferma Desole. “Il nostro obiettivo? Dimostrare e garantire la massima affidabilità per non imbrattare il giovane mercato italiano del Cloud”, rilancia Suppia. “È un ambito rispetto al quale”, chiosa Rossi, “tornerà presto di moda la parola reseller”.